L’enciclopedia delle strisce (Repubblica)

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Dopo i successi delle sue prime collane di collaterali (Classici del Fumetto e Serie Oro), nel 2006 Repubblica passa a collane più brevi, iniziando con 10 volumi dedicati a Corto Maltese che, a dire il vero, raccolgono numerose critiche a causa di tagli, rimaneggiamenti, colorazione… Non che altre edizioni più prestigiose (e ben più costose) fossero inappuntabili, beninteso: ma qui mi fermo, per non addentrarmi nel terreno spinoso delle ristampe delle opere di Hugo Pratt.

Molto più azzeccata risulta invece la collana successiva, a sua volta in dieci volumi, denominata L’enciclopedia delle strisce e organizzata tematicamente: ciascuna uscita dei corposi cartonati a sviluppo orizzontale – 360 pagine circa, 21,5 x 17 cm – è dedicata ad un unico argomento, mostrato attraverso un’ampia selezione di dieci fumetti a striscia. Alcuni di tali fumetti sono presenti in più volumi – Peanuts, Mafalda, Andy Capp, Garfield, Calvin & Hobbes… – mentre altri sono più legati a specifici argomenti: ad esempio, nel volume dedicato alla guerra non possono naturalmente mancare le Sturmtruppen di Bonvi, Beetle Bailey di Mort Walker e nemmeno L’ultima burba di Leo Ortolani.
L’introduzione e la consulenza editoriale sono a cura, come di consueto, di Luca Raffaelli (dalle precedenti collane viene inoltre riproposta la rubrica Segnali di stile). Il punto di forza degli editoriali è però costituito da un’altra rubrica, “Appunti per una storia a strisce“, che approfondisce i vari decenni di evoluzione di questo tipo di fumetto: si inizia con il decennio dal 1900 al 1910 per terminare, nella decima uscita, con il decennio dal 1990 al 2000. Ogni volume presenta inoltre brevemente gli autori delle strisce in esso contenute.
Per quanto riguarda invece le tematiche trattate, si passa dai bambini all’amore, dagli animali alle donne, dalla politica alla guerra. Non mancano alcune forzature per “adattare” un fumetto alla tematica e/o viceversa: se le strisce di Doonesbury, ad esempio, trovano comprensibilmente posto nel volume dedicato alla politica, molto meno comprensibile risulta il loro inserimento nel volume dedicato allo sport…
Nel complesso, comunque, la collana supera l’esame a pieni voti: le strisce proposte coprono un ampio arco temporale – da quelle di inizio secolo come Bibì e Bibò a quelle più recenti come Liberty Meadows – e spaziano da quelle syndicate a quelle francesi o italiane e di altri paesi. Per il sottoscritto è stata l’occasione di rileggere con piacere strisce e personaggi già conosciuti in altre occasioni ma anche di scoprire strisce mai lette prima, ad esempio Boondocks e Zits.

Il mio volume preferito? Beh, difficile scegliere, ma dovendo indicarne solo uno opto per il decimo, dedicato allo sport. Pur essendo poco convinto – come scrivevo in precedenza – dell’inserimento di Doonesbury, a rendere imperdibile l’ultimo volume della collana bastano le immortali strisce di Andy Capp che mena avversari e arbitri sul campo di calcio o scommette sui cavalli, ma soprattutto le disavventure di Charlie Brown nel baseball e nel football: mi hanno fatto tornare con la memoria ai volumetti della BUR che leggevo da bambino e alle sensazioni che provavo allora, quando non riuscivo a capire perché Charlie non riuscisse mai a vincere una partita o a calciare il pallone che l’ineffabile Lucy gli toglieva sempre all’ultimo momento… Erano i tempi in cui, ingenuamente, non capivo che il fascino di quelle strisce era proprio nell’immutabilità del risultato finale: e quindi Charlie non avrebbe mai vinto (né Silvestro o Tom avrebbero mai catturato Titti o Jerry – e Paperino, salvo rari casi, sarebbe stato sempre scalognato, ecc. ecc. ecc.) ma proprio per quello sarebbe diventato un personaggio indimenticabile.

L’ENCICLOPEDIA DELLE STRISCE
la Repubblica in collaborazione con Panini Comics
10 uscite settimanali
3 febbraio 2006 – 7 aprile 2006

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