Nel numero 26 di Dragonero-Mondo Oscuro La pietra del drago, realizzato da Stefano Vietti e Fabio Babich, Ian riceve l’incarico – direttamente da Ausofer e dal Primo Imperatore – di recuperare un potente manufatto che potrebbe essere fondamentale nella guerra totale contro gli Abominii. Deve però muoversi in terra elfica, nell’ostile Foresta Nera, dove scopriamo che muove le sue pedine anche la Regina degli Elfi Neri, pronta a tornare in scena con nuovi piani di conquista.
A guidare Ian e Gmor nell’immensa Foresta Nera è un gruppo di Elfi cacciatori della Guardia Verde, guidati da una potente Elfa Nera. L’azione parte da Yastrad, cittadina abbandonata dove Ian e Gmor vissero una delle avventure più difficili ai tempi di quando erano semplici scout.
Dopo essersi scontrato con alcune Driadi emanate dalla stessa Foresta Nera (che non vuole permettere che la pietra del drago venga portata via), Ian porta a compimento la sua missione solo per scoprire rassegnato che il potente manufatto ritrovato, prima di essere utilizzato contro gli Abominii, deve essere studiato dai maghi di corte.
Una storia con tanti rimandi alle avventure passate, tipico nella narrazione di Vietti, ma che comunque scorre abbastanza bene, alternando momenti d’azione ad altri in cui è il mistero di questi artefatti magici così potenti a dominare la narrazione.
Bravo Babich, come al solito, ad illustrare gli scontri con le driadi nella città abbandonata, ma sono soprattutto le sue tavole con l’enigmatico ritorno della Regina degli Elfi ad imporsi nella lettura, per l’eleganza con cui sono state realizzate e il mistero che emanano.