Mister No n.12-15
“Il tempio dei Maya”

Le storie degli anni '70 che hanno creato il mio immaginario fumettistico

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Dopo il suo esordio (L’uomo della Guyana, n.6-7), Roberto Diso tornava sulle pagine di Mister No… e nemmeno stavolta il suo tratto così caratteristico – che poi diventerà quello “ufficiale” della collana, incluse le copertine a partire dal n.116 – riuscì ad appassionarmi più di tanto: come spiegato in altri articoli, ero troppo legato al trio di disegnatori zagoriani, più “tradizionali”… e tanto meno mi convinceva la clamorosa differenza grafica tra il protagonista in copertina e quello all’interno degli albi.

Questa avventura scritta da Nolitta/Bonelli, però, mi appassionò così tanto che il mio scarso gradimento per i disegni passò in secondo piano: la ricerca di un tempio Maya nella foresta amazzonica fungeva infatti da pretesto per una lunga storia (oltre 300 pagine) in cui lo sceneggiatore si trovava perfettamente a suo agio, prendendosi i suoi tempi e dilatando la trama per presentare una bella carrellata di personaggi, tutti ottimamente caratterizzati.

Si guadagnava finalmente il giusto risalto Esse-Esse, fino a quel punto relegato a qualche comparsata; era azzeccatissima la gag con Dana Winter, “il cantante con un nome da donna”; erano perfettamente funzionali alla vicenda il Capitano Vega, l’esperto indio Pedro, l’archeologo Professor Warren, il missionario “hippy” Almeida, il capo degli indios Fusiwe… e – naturalmente – era strepitosa Patricia Rowland, secondo me (e non solo) la figura femminile più importante dell’intera collana, che stringerà un rapporto fortissimo e al contempo “libero” con Jerry tornando alla ribalta in tantissime occasioni.

La bravura di Nolitta si notava anche nei dettagli, ad esempio il cliffhanger con cui terminava il n.13: se per due volte, nella precedente I pirati del fiume, l’ultima pagina proponeva un colpo di scena che rimandava ai titoli degli albi corrispondenti, qui la situazione sembrava senza scampo per Mister No… salvo poi scoprire, il mese dopo, che era stato “solo” addentato da un piranha. Ma che trepidazione, nell’attesa!

L’articolo su Mister No e sui primi numeri

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