Mister No n.1
“Mister No”

Le storie degli anni '70 che hanno creato il mio immaginario fumettistico

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Gira e rigira, finisco sempre per tornare al 1975: l’anno in cui scoprii Charlie Brown nei Tascabili BUR, l’anno in cui debuttò Lanciostory, l’anno in cui investivo la mia paghetta per acquistare personalmente Zagor finché… finché non apparve in edicola un nuovo personaggio bonelliano, lanciato in maniera tambureggiante sulle altre collane con uno slogan irresistibile: “se ti piace Zagor, ti piacerà anche Mister No!

Potevo resistere alla tentazione di acquistare il primo numero e iniziare così la mia prima collezione di fumetti completa? Naturalmente no, anche se ciò implicava l’interruzione degli acquisti di Zagor che avevo iniziato (però dal n° 55) pochi mesi prima, come ho raccontato in questo articolo. E se continuavo a ignorare la “vera” identità dello sceneggiatore Guido Nolitta, bastarono a convincermi all’acquisto l’iconica copertina e i disegni del Maestro Gallieno Ferri, cui sarebbero seguìti gli altri zagoriani Franco Donatelli e Franco Bignotti nei numeri immediatamente successivi.

Come spiegavo in questo articolo, “finalmente qualcosa di diverso dai «soliti» eroi bonelliani tutti – più o meno – d’un pezzo; soprattutto, finalmente, un fumetto non ambientato negli Stati Uniti dell’Ottocento!” Era infatti l’Amazzonia la vera protagonista, sul cui sfondo agiva il pilota di aerei Jerry Drake, clamoroso bastian contrario fin dal suo iconico soprannome.

Il primo numero presentava subito uno schema che sarebbe diventato una caratteristica della serie: un cliente ingaggia Jerry ma poi si rivela un lestofante o un falsario, oppure un bugiardo o uno squattrinato, insomma qualcuno che lo mette in quei guai che sperava di essersi lasciato alle spalle “fuggendo” dagli States…

Una novità dirompente rispetto agli altri personaggi bonelliani, con in più gli accenni ai problemi legati alla distruzione della foresta amazzonica, molto prima che la questione ambientale divampasse nei decenni successivi.
Impossibile resistere, insomma: fu in Mister No che investii la mia paghetta per un bel po’ di tempo.

L’articolo su Mister No e sui primi numeri

L’approfondimento su L’ultimo cangaceiro

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