Verso l’Oregon, il Texone di Manfredi & Gomez

//
5 mins read

Alla scomparsa di Gianfranco Manfredi abbiamo già dedicato alcuni doverosi articoli – e ci è sembrato altrettanto doveroso anche includere un suo ricordo in questa rubrica, ma… non è stato semplice scegliere una sua storia “memorabile” che potesse ambire ad essere inserita tra gli Evergreen. Infatti, il suo personaggio più riuscito – Magico Vento – non è mai stato pubblicato come collaterale a sé stante, bensì (come spiegavo in questa panoramica) solo in tre albi di collane “antologiche”, contenenti sì storie rappresentative di Ned Ellis ma slegate tra loro e non facenti parte di un’unica saga. Ho quindi deciso di “ripiegare” su una sua storia texiana che mi è sembrata particolarmente ben riuscita e che segnava l’esordio in Bonelli di un disegnatore che mi piace tantissimo, quel Carlos Gomez che ha innalzato il Dago di Robin Wood a livelli grafici eccezionali.


Durante l’inseguimento di un serial killer psicopatico in fuga verso l’Oregon, Tex e Carson scortano una carovana composta da alcune donne che stanno viaggiando nella stessa direzione per incontrare i loro futuri mariti, conosciuti per corrispondenza. Lungo la pista, i due pards devono affrontare numerose difficoltà – sentieri scoscesi, fiumi in piena e soprattutto alcuni indiani ribelli – riuscendo però ad arrivare a Oregon City, dove le vicende del killer e delle donne si intrecceranno in un pirotecnico finale…
Un ottimo Texone in cui Manfredi offre una versione personale del ranger, pur rispettando i paletti imposti da decenni di storie precedenti (e all’interno di una trama on the road piuttosto tradizionale, che trae spunto da un film western degli anni Cinquanta, Donne verso l’ignoto), ben coadiuvato dai disegni del maestro argentino Carlos Gomez che esaltano l’espressività dei volti e sono particolarmente efficaci nella resa di paesaggi e sfondi.

 


Manfredi è stato cantautore, è scrittore, critico musicale, attore, sceneggiatore cinematografico e da tempo si dedica al fumetto con passione e talento. È uno di quegli sceneggiatori che vogliono offrire ai propri lettori non solo storie vivaci e avvincenti, ma anche una personale visione del mondo, dei rapporti umani, dello scontro tra onesti e corrotti. Dietro la capacità di Manfredi di creare emozione, dietro i suoi dialoghi, insomma dietro la vicenda che va a rappresentare, si può leggere una sua visione della Storia.

(Luca Raffaelli)

Scrivere Tex, per gli sceneggiatori non abituali (e ahimè, a volte anche per quelli abituali…), è sempre un’impresa: limitarsi a scimmiottare pedissequamente i decenni di storie del creatore Gianluigi Bonelli sarebbe riduttivo, ma cercare di darne un’interpretazione al tempo stesso rispettosa e “nuova” richiede un perfetto equilibrio che, talvolta, non viene raggiunto. Quando Gianfranco Manfredi, reduce dal successo del suo Magico Vento, scrive nel 2011 questo Texone ha già, in realtà, altre due prove texiane al suo attivo: un Maxi disegnato da Repetto (2005) e una doppia nella collana mensile, disegnata da Civitelli (2009). Ma è in questo albo che il suo approccio al ranger dà i migliori frutti.

Il Tex di Manfredi è perfettamente riconoscibile in quello che fa e in come lo fa: al contempo si trova più di una volta in situazioni inusuali, generate dallo sviluppo imprevisto dell’inseguimento di un serial killer. Certo, non è la prima volta che i nostri eroi devono scortare una carovana rimasta senza guida (l’esempio migliore resta il capolavoro Terra promessa), ma la variabile introdotta da Manfredi riesce a movimentare una trama che, altrimenti, costituirebbe un classico on the road già visto troppe volte: la carovana è infatti composta da un gruppo di donne “spose per corrispondenza”, capeggiate dalla testarda Emma che dà vita a gustosi battibecchi con Tex (che deve redarguirla più volte) e anche con Kit, dando modo allo sceneggiatore di tessere dialoghi brillanti e particolarmente gradevoli da leggere.

Un classico on the road, dicevamo, con contrattempi di tutti i tipi che ostacolano il viaggio verso l’Oregon: ma se alcuni nodi della trama sono facilmente prevedibili (alzi la mano chi aveva sentito puzza di bruciato nelle lettere spedite alle donne… fermi, fermi, era una domanda retorica), il modo in cui Manfredi gestisce le due trame che sembrano separate – killer e carovana – è assolutamente credibile e, soprattutto, l’epilogo è fluido senza bisogno di spiegoni ammorbanti. Degni di nota, inoltre, i siparietti dedicati alle varie “spose” ma anche agli altri personaggi di contorno, tra cui i ranger di Austin che, all’inizio della storia, non sono entusiasti dell’intervento dei due pards. E se Tex viene gestito bene, ancora migliore è la caratterizzazione del “vecchio cammello” Carson, pienamente a suo agio nei passaggi che lo sceneggiatore gli dedica, con il culmine raggiunto dalla sua battuta che mette il sigillo ad una tavola particolarmente azzeccata in cui Manfredi elabora una sorta di confronto / scontro di civiltà, con gli indiani che vorrebbero comprarsi le donne da sposare e i bianchi che pagano per andare con le prostitute…

Se questo Texone è ottimo, il merito è anche di Gomez che si prende una licenza temporanea dalle pagine dell’Eura / Aurea per coronare il suo sogno di illustrare una storia del ranger, con risultati eccellenti nel complesso. Ricordo che, all’epoca dell’uscita, alcuni lettori avevano storto un po’ il naso per qualche proporzione imperfetta e per la somiglianza eccessiva con il Giannizzero Nero, al grido di “qualche volta, Tex sembra Dago con il cappello” – ed è innegabile che alcuni primi piani diano effettivamente questa impressione… ma, personalmente, mi sembra che Gomez abbia sfornato una prova decisamente migliore di altri disegnatori che lo avevano preceduto, mantenendo un livello qualitativo uniforme e dando un’interpretazione strepitosa di Carson. Soprattutto, come sottolineato anche da Raffaelli nel suo editoriale, “il primo complimento che bisogna fare a Carlos Gomez è uno dei migliori che si possa rivolgere a un disegnatore di fumetti: quello di rendere facile la lettura”. Una valutazione che mi sento di sottoscrivere in pieno per un Texone davvero piacevole da leggere.
Riposa in pace, Gianfranco.

Il Tex Speciale n. 25 (comunemente detto Texone) intitolato Verso l’Oregon viene pubblicato a giugno 2011 e contiene, come di consueto, una storia autoconclusiva in bianco & nero da 224 pagine, sceneggiata da Gianfranco Manfredi e disegnata da Carlos Gomez, autore fin lì estraneo all’universo texiano – anche se poi entrerà a farne parte, come già successo ad altri disegnatori che avevano debuttato nella stessa maniera. L’albo verrà poi ristampato in una lussuosa edizione cartonata da Rizzoli / Lizard ma non nella collana SBE intitolata Tex Stella d’Oro, che riproponeva i Texoni ma si era interrotta proprio con il numero precedente, I ribelli di Cuba.
La versione che consiglio fa parte del collaterale intitolato Tex Speciale CSAC pubblicato da Repubblica tra il 2011 e il 2012 con un’appendice nel 2015, una collana in 29 volumi che ristampava a colori i Texoni pubblicati fino a quel momento (piccola parentesi: in questo caso – diversamente da altre CSAC – avrei preferito l’originale, sontuoso bianco & nero invece della sua “colorizzazione”…). Ogni albo presentava un editoriale di Luca Raffaelli che introduceva gli autori della storia – e dal quale ho tratto la descrizione di Manfredi citata in precedenza, particolarmente riuscita – seguìto dalla rubrica “Sergio Bonelli racconta…” (a cura di Graziano Frediani) che spaziava nei ricordi dell’editore in alcuni articoli preparati con largo anticipo, prima della sua scomparsa avvenuta pochi mesi prima.

PS: nel nostro sito storico potrete inoltre trovare la recensione e la scheda di questo Texone, pubblicate a suo tempo.

VERSO L’OREGON
Testi: Gianfranco Manfredi / Disegni: Carlos Gomez
In: Tex Speciale CSAC
Numero 25, 16 febbraio 2012
Editoriali di Luca Raffaelli e Graziano Frediani
Brossurato con alette, colori, 240 pagine

 

————————
EVERGREEN – tutti gli articoli
COLLATERALI IN EDICOLA – tutti gli articoli

Marco Gremignai

L'uomo che veniva da Peccioli

Articolo precedente

Short Review
Settimana #12 2025

Prossimo Articolo

Veil #1 di Kotteri!

Ultimi Articoli Blog