Nelle mie letture bulimiche degli anni ’70, di cui ho parlato più volte (foraggiate da mio fratello e dal fratello del mio amico Butch Walts), curiosamente NON rientravano quasi mai i fumetti di Magnus & Bunker: ricordo di aver letto pochi Kriminal, pochissimi Satanik e giusto qualche Alan Ford qua e là. Inevitabile, quindi, che la scintilla non fosse scoccata ai tempi, anche perché le rare volte che sfogliavo gli albi del biondo agente segreto (?) mi chiedevo “ma come faceva il Numero Uno a essere vivo ai tempi dell’Odissea per consigliare Omero?!?” – dimostrando così il mio animo di ingenuo ragazzino completamente all’oscuro di concetti quali satira, parodia, tormentone ecc.
Negli anni successivi, naturalmente, ho (ri)scoperto questa pietra miliare del fumetto italiano, ma non in modo sistematico. I vari collaterali dedicati al Gruppo TNT potevano essere l’occasione giusta per colmare questa mia “lacuna”, ma avevo trascurato quello più corposo di tutti, uscito alla fine del 2009 allegato a Panorama e TV Sorrisi & Canzoni: 150 uscite che ristampavano – due per volume – i primi 300 albi della collana mensile.
Quando però, nella primavera del 2019, la Gazzetta dello Sport ha lanciato questo collaterale che avrebbe ristampato soltanto i primi 75 numeri – cioè quelli mitici firmati Magnus & Bunker, prima che il disegnatore scindesse il binomio per dedicarsi al suo Sconosciuto e ad altri fumetti – non ho saputo resistere… e ne è valsa la pena, quantunque i commenti che avevo letto su vari blog online non fossero entusiasti (la solita diatriba sulla colorazione di fumetti creati in bianco e nero; il peggioramento della qualità di stampa dovuta all’ingrandimento dal formato pocket a quello da 15×21 cm; il fatto che fosse l’ennesima ristampa – e chi più ne ha, più ne metta).
A me, invece (forse perché non vecchio cultore di questo fumetto), non dispiacevano né la colorazione, né il formato, né le copertine “inedite” create a partire da una vignetta interna. Soprattutto, apprezzavo gli editoriali di Pier Luigi Gaspa – dal titolo Valenti voli – affiancati, anche se non sistematicamente, dall’identikit dei personaggi principali della saga e dalle “pillole” contenute nelle sezioni Ditelo con i fiori e Max dixit. Certo, probabilmente tali editoriali dicevano ben poco di nuovo agli appassionati, ma erano molto utili ai quasi neofiti come il sottoscritto. Leggere, ad esempio, Bunker che afferma nel n° 1 “…dovevo rovesciare la struttura di James Bond. Tanto era organizzato lui, tanto dovevano essere disorganizzati i miei, e dovevo intingere la penna nell’inchiostro dell’ironia, del grottesco e dello humor” permette di inquadrare da subito lo spirito di questo fumetto, con protagonisti così scalcagnati (più che disorganizzati) da suscitare un enorme successo che dura ancora oggi.
Alcune caratteristiche dell’iniziativa rispecchiano quelle di collaterali dello stesso gruppo editoriale di poco precedenti (Tex) o successive (Zagor), tra cui le coste senza titolo per formare un’unica immagine oppure le figurine da raccogliere per completare l’album allegato alla seconda uscita.
La compattezza stilistica di questi primi 75 numeri è innegabile e probabilmente irripetibile, per quanto Bunker sia riuscito anche in séguito a realizzare ottimi episodi e molti disegnatori – tra cui Romanini, Piffarerio e soprattutto Perucca – abbiano saputo dare la loro versione (Magnus si riavvicinò ad Alan Ford in un’unica occasione, disegnando il n° 200). Se Bunker sfornava a getto continuo trame vivaci e genuinamente ruspanti, creando personaggi indimenticabili – tra cui, of course, Superciuk – è stato l’estro creativo del disegnatore bolognese a dare vita alla galleria degli improponibili agenti segreti del Gruppo TNT, caratterizzandoli tutti alla perfezione oltre ad auto-ritrarsi nelle vesti di Bob Rock, forse il character più centrato di tutti. Le mie preferenze giovanili, a dire il vero, andavano al Conte Oliver – anche se non riuscivo a capire come continuasse ad essere uno spiantato come gli altri, viste le innumerevoli ruberie che metteva a segno… altra spia della mia ingenuità che mi impediva di gustarmi appieno questo fumetto, mancanza cui ho rimediato con questo interessante collaterale.
ALAN FORD A COLORI
Gazzetta dello Sport
75 uscite settimanali
4 aprile 2019 – 3 settembre 2020