Già nel primo albo, il solitario trapper Buddy incontra e salva una donna – in modo fortuito – per poi accorgersi che si tratta in realtà di una bella indiana di nome Chinook: in seguito i due si sposeranno e avranno due figli, dando vita a storie spesso minimaliste che presentano il West da un’angolazione inconsueta, in cui viene lasciato ampio spazio al contatto con la natura ancora incontaminata e alla caratterizzazione delle varie tribù indiane che incrociano la strada dei protagonisti. Siamo lontani, quindi, dalle atmosfere western tradizionali: niente duelli, sceriffi, risse nei saloon, assalti alle diligenze… Il tema della difficile convivenza tra bianchi e pellerossa è però sempre presente, con il protagonista che cercherà di fare da tramite tra due mondi troppo diversi tra loro, trovandosi spesso a disagio di fronte all’intolleranza degli uomini della sua razza – per non parlare dell’ottusità (talvolta un pochino stereotipata) di molti dei militari che dovrà fronteggiare.
Oltre che su testi di buon livello, il fascino della serie poggia sui disegni di Derib: se all’inizio il suo tratto è quasi caricaturale, con il passare degli episodi si orienta verso un maggiore realismo per poi giungere alla completa maturità negli anni Ottanta. Curiosamente, è lo stesso percorso stilistico di un altro autore completo analizzato in questa rubrica, cioè Cosey per Jonathan.
Peccato, come dicevo, che la pubblicazione su Lanciostory si interrompa prematuramente, escludendo gli altri cinque albi usciti nel frattempo in Francia e negli anni successivi, con il sipario che sembra calare sulla serie nel 1987 con il sedicesimo albo, intitolato significativamente Le dernier rendez-vous (L’ultimo appuntamento).
La mia avventura preferita? Facendo uno strappo alla regola (finora, per le BD che leggevo negli anni Ottanta, ho sempre indicato albi pubblicati in quel decennio), è proprio quella che chiude la serie, La sorgente, pubblicata nell’ultima uscita della Collana Western – insieme all’avventura precedente, Rivolta, che fornisce il titolo e la copertina a tale albo. Nonostante la tristezza che pervade tutto l’episodio fino all’inevitabile, tragica conclusione, si tratta del degno finale per un western fuori dagli schemi abituali.
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