Ci troviamo in India, nello specifico sulle sponde del fiume Gange. Leonardo è intento a meditare e ascoltare il suono della natura ma, più di ogni altra cosa, è attento ai suoi simili. Alle tartarughe che vivono in quella zona del fiume. Queste ultime sono delle testuggini che divorano la carne di un essere morto, sia esso animale o umano. Leo cerca di carpire i modi e i metodi per diventare come loro.
Ritorno a New York: Parte tre ci porta all’interno del pensiero della Tartaruga Ninja (forse) più amata e Jason Aaron non si limita a decontestualizzarla – come fino ad ora fatto con tutti i suoi fratelli – ma per la prima volta ci catapulta in India, paese atipico per le TMNT.
Ci eravamo lasciati con Michelangelo, immerso nella Tokyo sfavillante e con un finale in cui Raffaello appariva d’improvviso per aiutarlo nella storia Ritorno a New York: Parte due.
In questo nuovo atto, Leonardo dovrà cavarsela da solo, dapprima con alcuni bracconieri che cercano – invano – di catturare le testuggini di cui sopra; poi, alla fine, viene scoperto dal Clan del Piede. Decide così di affrontarli e cercare in tutti i modi di uscirne vivo…
Il finale della storia lascia presagire cose belle e interessanti (di cui non posso parlare per non cadere in tentazioni di spoiler), lasciando al lettore una buona dose di curiosità soprattutto perché, dal prossimo numero, vedremo compiersi la quadra con lo spillato dedicato a Donatello.
I testi di Aaron sono eccellenti, porta a casa un ottimo lavoro coadiuvato nella parte grafica da Cliff Chiang che, a differenza dei suoi colleghi incontrati fin qui, riesce a dare un tocco molto singolare con un tratto e soprattutto con dei colori davvero affascinanti.
Sarà nel n.4 che rivedremo i quattro fratelli nuovamente insieme?
