Difficilmente si resiste a un albo omaggio per chissà quale decennale: se poi questo è realizzato dall’inventore della serie, come non cedere alla tentazione? Dopo la chiusura dell’immenso successo della spy opera (la definizione è riduttiva) XIII, con il doppio albo disegnato da Jean Giraud (disegnatore ospite) e dal creatore grafico del personaggio William Vance, l’editore non ha saputo rinunciare alla classica “gallina dalle uova d’oro” affidando un seguito ufficiale al duo composto da Yves Sente e Iouri Jigonov e creando due serie parallele: una in forma di trittico per personaggi chiave, XIII Trilogy, e la più interessante XIII Mystery, ove sceneggiatori e disegnatori di diversa provenienza – ma tutti accumunati dalla medesima passione – scavano il passato o un momento particolare di uno dei molteplici co-protagonisti della serie.
Libera dalla cosidetta continuity, la collana ha mantenuto una qualità stabile, con storie sempre gradevoli, tra le quali spicca a detta di chi scrive Little Jones di Yann e Henninot.
Chiusa la serie sei anni fa, simbolicamente col numero 13, un quattordicesimo volume si è appena aggiunto per festeggiare il quarantennale di XIII: Jean Van Hamme, lo sceneggiatore co-creatore della serie, si è prestato al gioco tornando a scrivere spiccioli di storie, tratte da questo o quest’altro albo, ciascuna affidata a una matita diversa. E che importa se in realtà non si aggiunge nulla di nuovo? Il piacere risiede nel ritrovare ambienti e personaggi, come si ritrova dopo anni un amico per condivere birra e ricordi. Completano l’albo la rilettura disegnata di alcune tavole ad opera di altri disegnatori. L’omaggio è completo, il compito assolto.