“Orfani in un vuoto stellato” di Kiril Bozhinov e Francesca Ricci

Un racconto non lineare figlio della cultura sovietica

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Mi sono sempre avvicinato al mondo sperimentale e underground che ruota intorno all’Arte, non solo ai fumetti, ma a tutto ciò che la creatività umana è in grado di generare con il solo ausilio della mente e del corpo.

Questo “oggetto” di cui mi appresto a parlare… sì, avete sentito bene: un oggetto! Non un fumetto, nemmeno un libro illustrato, né tanto meno qualcosa di grafico, lungi da tali affermazioni: questo oggetto che ho letto è un qualcosa che trascende dalla sua oggettualità più intrinseca. Se proprio mi portate a dare un termine a ciò di cui sto parlando, allora vi dico che la parola più consona (e questo è un mio personale pensiero) è “graphic memoir”.

Leggendo Orfani in un vuoto stellato – con tanto di sottotitolo emblematico: Voci letterarie dell’Unione Sovietica (1920-1940) – si ha la percezione di viaggiare in un flusso di coscienza, dove il tempo e lo spazio non sono chiamati in causa (restando ai margini della nostra memoria), forse per ascoltare qualcosa cui non sono abituati, o meglio per non confrontarsi con il peso storico-culturale che l’URSS si portava dietro.

Chiaro, non tutto quello che successe in quegli anni è stato bello e costruttivo, me ne rendo conto… ma il mondo culturale dell’Unione ha generato atmosfere e artisti sensazionali (nel senso più ampio del  termine). 
Kiril Bozhinov e Francesca Ricci, investendo tempo e duro lavoro, danno vita a questo volume che fa emergere con grande sapienza la voce dei grandi letterati.
Un’opera, questa, figlia di un tempo che fu, che oggi non possiamo fare altro che guardare, sentire, attraverso gli echi di una realtà molto lontana.
Testi e illustrazioni sono il giusto compendio che troverete nelle pagine di questo volume, facendovi immergere nei colori più sgargianti accompagnati dalle parole dure e melodiche della tradizione sovietica.
Mi preme specificare che, diversamente da quanto facciamo consueto con le nostre Short Review, il voto per questa breve recensione non c’è: semplicemente perché un’opera del genere non ha bisogno di una valutazione, ma di essere lasciata sola nel tempo e nella memoria delle persone che la valuteranno a loro piacimento.

Riprendo le parole scritte nel sito web dell’editore, per dare quel senso di compiutezza che forse le mie parole non vi daranno: <<Orfani in un vuoto stellato è una raccolta di testi e immagini ispirata alle vite e alle opere di scrittori attivi in Unione Sovietica durante gli anni Venti e anni Trenta del Novecento. Dalla poesia lirica simbolista di Aleksandr Blok ai racconti brevi e satirici di Michail Zoščenko>>

Mi rifiuto di appartenere a un mondo così repulsivo.

Michele Tarzia

Vivo nell'ombra dei miei pensieri, ai margini della mia memoria

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