Dopo aver pubblicato nuove versioni (prequel, sequel, fill-in) di Capitan Harlock, i Cavalieri dello Zodiaco e Goldrake, tutti disponibili in italiano, la collana Classics dell’editore francese Kana si arricchisce di un nuovo progetto dedicato a Capitan Futuro (oltralpe, Capitaine Flam).
La storia si dipana riprendendo l’inizio del cartone animato, espandendolo con tavole promettenti e inserendo tutti quei tratti rimasti esclusi e invece presenti nei romanzi di Edmond Hamilton (1940-1946) che ispirarono la serie televisiva, in particolare il primo ciclo.
Questa volta, però, a detta di chi scrive la magia non funziona appieno e l’operazione nostaglia riesce solo parzialmente.
Certo, Sylvain Runberg attualizza la storia con i dovuti riferimenti all’attualità – il tormentato passato dell’eroe che torna per metterlo alla prova, la discriminazione sociale e razziale, la manipolazione religiosa e politica prima che genetica – ma la sua sceneggiatura, benché avvezza al fantasy (la bibliografia di Runberg è voluminosa e quasi tutta edita in Italia, compresa la partecipazione alla riscrittura di Conan il cimmero; suo il nono numero, Gli accoliti del cerchio nero, 2021), non possiede lo spessore epico di Dorison nei confronti di Goldrake. Da parte loro, i disegni di Alexis Tallone – raramente impegnato in campo fumettistico, vista la sua preferenza per l’animazione – pur rispettosi dei codici grafici provenienti tanto dai manga che dai comics, non si soffermano sui dettagli, perdendo non tanto in precisione quanto in incisività.
Ed è un vero peccato, perché il ritorno alle atmosfere del romanzo poteva infondere nuova linfa a un personaggio comunque complesso, ai margini – per quanto relativi – dell’animazione giapponese anni Ottanta.