“Black Salvation – Vol.1” di Edoardo Röhl e Gianluca Testaverde

Un fumetto di genere per un genere musicale: il metal

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6/10

Se amate il genere metal, allora questo fumetto fa per voi a prescindere da tutto il resto!
Ma andiamo con ordine.
Black Salvation non è solo un’opera scritta per i fan di questo genere, che comunque ha una sua fan base molto strutturata e diffusa (me compreso), bensì si apre verso alcuni concetti che possiamo identificare e analizzare ognuno a nostro modo di vedere e pensare.

Il fumetto usa come base della sua struttura narrativa il mondo del metal, per andare a esplorare una questione tanto dibattuta quanto annosa: la volontà di emergere al di là del genere che, molto spesso, è escludente per “sentito dire” o per quelle visioni prettamente infondate sulle “bestie di Satana” (fatto di cronaca italiana avvenuto nel 2004).
C’è ancora oggi voglia di rivalsa – sia nelle vecchie guardie che nelle nuove generazioni – e la scrittura di Edoardo Röhl va proprio in tale direzione, non tralasciando quel fattore “immaginifico” e “spettacolare” che le band, molto spesso, riescono a restituirci con la loro musica. Penso a gruppi storici che attraverso i loro costumi, spettacoli dal vivo, testi e illustrazioni hanno creato un mondo affascinante ed esplosivo.

Sia chiaro, e tengo a precisarlo perché doveroso nei confronti degli autori e di una critica sincera e trasparente: Black Salvation non emerge per originalità e raffinatezza della scrittura, anzi, in alcuni passaggi i dialoghi e la narrazione risultano pressoché banali. Questa sicuramente è una cifra stilistica che non condivido proprio perché va ad assecondare dei cliché che già di per sé tormentano questo genere musicale laddove, invece, mi sarei aspettato qualcosa di più incisivo.
Semplicemente, si racconta una storia “da duri” – tralasciando, ovviamente, quanto detto sopra in merito ad alcuni passaggi di scrittura più velati ma profondi.

Un plauso da parte mia al disegnatore Gianluca Testaverde, che denota una maturità e, cosa molto importante, una diversità nei suoi stili grafici.
In quest’opera, il tratto del disegno ha un’ottima resa ed è pulito, ai margini del genere musicale che (se conoscete) spesso va ad infilarsi in visioni difficilmente decifrabili – soprattutto alcuni generi metal, dove il disegno e/o il logotipo della band risultano difficili da assimilare.

Ecco, Testaverde (che già abbiamo incontrato qui sul magazine con il fumetto corale Sette voci) porta a casa un buon lavoro grafico, rafforzando tra l’altro, la scrittura più precaria di Röhl.

Black Salvation è al suo primo volume, quindi aspettiamo anche di leggerne la continuazione perché, per ora, è rimasta una buona dose di curiosità.

Nota a margine: il fumetto presenta una corposa appendice di elementi da “making of” con bozzetti, sceneggiatura e tavole in fase di lavorazione. Edito da Zen Comics.

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Michele Tarzia

Vivo nell'ombra dei miei pensieri, ai margini della mia memoria

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