Ad un anno esatto dal loro ultimo albo di Dylan Dog, “La strage silenziosa” (Dylan Dog n.430bis), Rita Porretto e Silvia Mericone tornano sulla serie regolare con questo “Gli indifferenti”.
Gli indifferenti
Blowups happen – Esplosioni che capitano – è il titolo di un grande classico della fantascienza, un grande racconto di Robert Heinlein. E a volte, capita ancora che una storia di Dylan Dog letteralmente deflagri.
“Gli indifferenti” è una storia di una semplicità assurda, una linearità essenziale; ed è questo a renderla una storia esplosiva: nessun effetto speciale, nessuna divagazione metanarrativa, nessuna seduzione postmoderna o compiacimento da e per nerd; nessuna continuity del kaiser.
Vi è solo tutto, e intero, l’urto di una storia impattante, lo schiaffo di un racconto che non fa sconti e non civetta con il lettore: c’è una storia, e viene raccontata per filo e per segno, al punto che perfino l’inevitabile “spiegone finale” è così ben inserito nel racconto da rappresentarne un arricchimento.
È una metafora brutale di quel tritacarne che con impudica ipocrisia chiamiamo “società occidentale” invece che “lager dell’anima”. Il sottile ed elegante velo letterario – con il quale le autrici, Rita Porretto e Silvia Mericone, rivestono la crudezza della loro esposizione – spoglia la narrazione dalla tentazione del moralismo a tesi e fa dell’albo un quadro realistico, eppure artistico, della tabe spirituale che pervade la nostra società; e che più che l’indifferenza richiamata dal titolo (e praticata dai personaggi esterni all’incubo di Dylan) è un’apatia sopravvenuta e remissivamente subita da tutti noi: l’acquiescenza allo status quo; il perseguimento irriflessivo delle azioni che quotidianamente ci si attende da parte nostra. Una tabe che annienta nella perdita di sé, variamente declinata secondo le opzioni che il lager – pardon, la società occidentale – offre a coloro che non riescono a silenziare il dolore della propria anima subendo in silenzio.
Dylan si ribellerà, ma la sua ribellione, individuale, al massimo potrà salvare lui, essendo una ribellione dell’individuo e della volontà individuale e non una rivoluzione delle coscienze della società: per quello non basta un indagatore dell’incubo, che pur fa affiorare il mostro che si nutre dell’incubo, ci vuole un risveglio collettivo – dei dispersi e degli apatici.
Certo mancano la levità e la malinconia del creatore di Dylan – Tiziano Sclavi poteva essere altrettanto efferato, ma quasi mai era brutale. Non è però un difetto o una mancanza da parte delle autrici, che risultano anzi fedeli al personaggio senza essere pedisseque imitatrici. Un atteggiamento banale per chi scriva di un personaggio inventato da altri, ma che oggi non si ritrova in nessuna testata bonelliana.
A ben pensare, non è del tutto corretto quanto scrivevo prima, degli effetti speciali ci sono: i disegni di Paolo Armitano.
Quegli straordinari guizzi di nero e di bianco; quei corpi e volti nervosi e contorti, distorti; quelle linee continuamente fratte; quegli sfumati che si perdono e improvvisamente si ritrovano raggrumati altrove; queste tavole che si schiudono sull’orrore della malattia descritta da Porretto e Mericone moltiplicandone in echi infiniti le suggestioni. Il lavoro di Armitano non è solo graficamente straordinario in sé, ma soprattutto funzionale al racconto: praticamente è impossibile immaginare una descrizione più puntuale, precisa, inesorabile dello sfacelo degli indifferenti e apatici del nostro tempo.
Probabilmente di storie così se ne vedrà una ogni tot anni, ormai, per cui quando capitano – quando anzi esplodono – è doveroso goderne.
Sinossi
Dylan è sulle tracce di una serie di persone sparite nei dedali della metropolitana di Londra. In un viaggio allucinato, metafora di una società nichilista e alienante, Dylan Dog torna ad essere anfitrione di una condizione umana e sociale perfettamente narrata e contemporanea.
Dylan Dog n.443 “Gli indifferenti”
di Rita Porretto, Silvia Mericone e Paolo Armitano
16x21cm, 96 pagine, b/n, 4,90€
Sergio Bonelli editore, luglio 2023
Se te lo sei perso: Metti alla prova la tua conoscenza sull’Indagatore dell’Incubo rispondendo a queste dieci domande sul personaggio creato da Tiziano Sclavi: Il Quiz su Dylan Dog