Dal Comicon 2025:
Scarecrow

Da Manga Issho un manga dalla puntualità svizzera

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Tra le iniziative presentate al Comicon Napoli 2025, con tanto di mostra deputata, Manga Issho (traducendo a senso: “Manga tutti insieme”) è stata tra le novità interessanti.

Scambio culturale tra quattro editori manga in Europa – la tedesca Altraverse, la francese Kana, la spagnola Planeta Comic e la nostrana Star Comics – finalizzato a selezionare e pubblicare giovani esordienti caratterizzati da evidenti influenze manga…
Pure troppo visto che questi ragazzi, nati e cresciuti con il senso di scrittura occidentale, decidono (senza nessun motivo che non sia la sterile emulazione) di produrre in senso di scrittura giapponese… ma, vabbeh, ormai è uno standard.

Tornando a Manga Issho: ad inizio anno il progetto è diventato una una rivista di centinaia di pagine a prezzo popolare, basata sulla filosofia Weekly Shonen Jump: una dozzina di pagine per manga in un contenitore di decine di titoli.
Il lettore assaggia e decide chi finirà in volume.

Al Comicon, Star Comics si è presentata con i primi volumi, tra cui questo The secret of Scarecrow (Il segreto dello spaventapasseri) – Scarecrow per brevità – del giovane autore svizzero Gin Zarbo.

Anticipando il giudizio: si capisce perché gli editori abbiano deciso di puntarci.

La storia è ambientata nel classico mondo fantasy-distopico in cui una non ben precisata calamità ha messo in libertà i Corvi, giganteschi mostri vagamente rassomiglianti all’iconico rapace, che inducono negli esseri viventi – animali, umani e teriantropi – che li vedono, una follia violenta che li spinge ad aggredire e uccidere fino a che, esausti, divengono le ultime vittime dei mostri mangiacarogne.

Per scongiurare questa minaccia gli esseri senzienti del tempo, evidentemente molto più evoluti di quelli che arriviamo a conoscere nel presente narrativo, crearono il corpo degli Scarecrow, guerrieri immuni all’attacco psionico dei Corvi e con addestramento e armi adeguate ad ucciderli. 
Purtroppo questi mitologici guerrieri scomparvero prima di ultimare il loro lavoro e, nel presente della narrazione, non sono pochi coloro che credono che non si tratti altro che di una favoletta consolatoria e che l’unica salvezza contro i Corvi venga dalle città fortificate protette da barriere anti-corvo, al centro delle quali vivono gli umani privilegiati mentre relegati in periferia (o addirittura nelle pericolose lande esterne) sopravvivono i miserabili e gli uomini-bestia, paria tra i paria in una società razzista… pardon: specista.

Non si tratta di una narrazione piena di spunti originali, ma bisogna dare atto all’autore di imbastirla con il numero minimo necessario di spiegoni e di tenere un buon equilibrio tra la drammaticità “ambientale” e la necessità di alleggerire con qualche siparietto comico o d’azione che caratterizzi i protagonisti e comprimari.

Il tratto grafico è di livello ampiamente professionale e non ha molto da invidiare alla scuola di riferimento, ovviando alla ben nota difficoltà di reperire in Europa tutti i retini e gli ausili di uso comune in Giappone, con una competente padronanza delle chine e, se non erro, di ritocco in computer grafica.

Le anatomie sono chiare e funzionali a quello che è a tutti gli effetti un manga shonen e lo studio della tavola è finalizzato, di conseguenza, a valorizzare i momenti in cui i personaggi agiscono: che sia per chiudere una gag abbastanza scema o un combattimento sul filo del rasoio. 

Siamo di fronte ad un buon manga shonen e, purtroppo, questo suo pregio è anche il suo maggior difetto.
Se infatti 20 anni fa avrei salutato questo accadimento come lieto, fausto e foriero di un futuro interessante, ora che la sola concorrenza “originale” assomma a diverse decine di titoli, è difficile essere ottimisti sulle possibilità di questo progetto, tenuto conto soprattutto che mentre la rivista usciva a prezzo popolare, questi volumetti che sono per necessità di uscita il vero punto di ingresso nella storia arrivano in libreria come brossurati sovracopertinati a prezzo pieno… ponendosi con molto coraggio, o incoscienza, sullo stesso piano di un concorrente consolidatissimo.

Fosse dipeso da me: sarei uscito su carta scadente a metà (o meno) del prezzo.

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Luca Cerutti

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