“Pinocchio – Il colore della notte”
di Elia Mazzantini

Nuova e originale trasposizione di Pinocchio liberamente tratta dal racconto di Collodi

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8/10
Elia Mazzantini ci trascina letteralmente nella sua storia e lo fa con un ritmo e uno sguardo differenti da quelli che fino ad oggi abbiamo visto e letto su Pinocchio.
Il suo andamento lento e viscerale ci porta nei meandri della storia attraverso il suo bellissimo e sacrale b/n, che si fa narratore di esperienze in ogni singola vignetta.
Non mi soffermo sulla storia, proprio perché tutti conosciamo l’opera di Carlo Collodi, ma vi basti sapere che l’intervento sulla scrittura di Mazzantini diventa originale, nuovo – tanto che riesce a raccontarci del burattino di legno attraverso le emozioni e le situazioni della Fata Turchina
Nel suo modo di porre l’attenzione al femminile, l’autore scardina gli stilemi conosciuti del racconto del burattino e, dando quello sguardo trasversale, è come se ci dicesse: <<Questo è il mio Pinocchio, oggi – dal punto di vista della donna>>. 
Questa è chiaramente un’ipotesi e, se così fosse, non sarebbe male!
Interessante è il piano dell’emotività dei personaggi messo in scena, dove la Fata Turchina diventa un essere non più “immaginario” ma umano, rendendola con aspetti che chiunque di noi potrebbe avere e vivere. Questo fa sì che le relazioni e le emozioni siano “reali”, sentite e provate in maniera collettiva.
 
Cosa importante – che rimane fedele alla scrittura originale – è che Pinocchio, alla fine della storia, diventa bambino e si lascia alle spalle quell’armatura di legno che tanto l’ha caratterizzato.
L’opera è intervallata da capitoli che riportano citazioni di Collodi, tratte dal racconto originale Le avventure di Pinocchio – Storia di un burattino.
 
Personalmente amo il racconto di Collodi e quando posso cerco di recuperare i diversi fumetti che ne hanno trasposto l’opera. Ce ne sono tanti, giusto per restare nell’ambito della nona arte – e in pochi meritano di essere approfonditi. Questo di Elia Mazzantini si aggiudica un buon posto nella mia classifica personale, insieme a Pinocchio di Winshluss.
 
Plauso anche alla casa editrice Kleiner Flug che mette su una bella edizione, impreziosita da tavole con tanto di “dietro le quinte”.
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Michele Tarzia

Vivo nell'ombra dei miei pensieri, ai margini della mia memoria

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