Quiz: Zagor

Ferri – oltre a disegnarle – sceneggia le storie incluse nei numeri dal 2 al 6 (con la revisione di Nolitta per alcuni dialoghi), lasciando poi il posto a Gianluigi Bonelli che sceneggia le storie fino al n. 10 e poi i numeri 13 e 14. Melloncelli, invece, debutta nel n.26.

La strega di quell’avventura, sceneggiata da G.L. Bonelli, si chiama Yaska. Zhenda è il nome di un’altra strega giellebonelliana, ma appare in Tex, mentre Marie Laveau è l’affascinante personaggio di Mauro Boselli che debutta nell’albo intitolato “Vendetta Vudu”.

Il sottomarino che Hellingen – sotto le mentite spoglie del Professor Bauer – crea nel suo primo ritorno (n.39-41) si chiama Squalus. Nautilus è il nome del sottomarino del Capitano Nemo, che ha esordito da poco nell’universo zagoriano, mentre Titan è – naturalmente – il gigantesco automa creato dall'acerrimo nemico di Zagor.

Nell’avventura d’esordio di Alfredo Castelli sulla collana (n.76-77), lo scienziato che – novello dottor Frankenstein – dà la vita al gigantesco Molok si chiama Talbot, mentre Poliakoff è il nome del pittore che mette Zagor e Cico sulla pista giusta e Micmac è il nome della tribù che venera Molok quando è ancora rinchiuso in un blocco di ghiaccio.

Il 100 fu il primo numero – e finora l’unico - a coprire due mesi (ottobre e novembre 1973), probabilmente per un ritardo di Ferri nella consegna delle tavole. Il primo numero a colori è stato “Indian Circus”, n.84; per quanto riguarda la lunghezza dell’albo, i primi 23 numeri della collana (che ristampavano le strisce originali) erano composti da 132 pagine.

Nel n.101 "Tragico carnevale", Zagor bacia di passaggio una graziosa ragazza durante il carnevale a New Orleans; nel n.113 "Messaggi di morte", bacia (meglio, viene baciato) l'aristocratica Frida Lang mentre nel n.133 viene baciato da Margie Coleman, dopo averla salvata da Kandrax.

Nel n.139 "Il cavaliere misterioso", Gamba affianca Donatelli ma non è il primo che “rompe il monopolio” dei tre disegnatori principali di Zagor: infatti, un episodio del n.12 "Sulle orme di Titan" è disegnato dai fratelli Chiomenti e uno del n.17 "Condanna a morte" da Mario Cubbino (ad esclusione dell’incipit e dell’ultima striscia, disegnati da Ferri).

Come raccontato da Marcello Toninelli nel suo libro "Un senese a Darkwood", la sua storia "Un'impresa disperata" (n.212-214) inizia con una gag introduttiva di Nolitta che mette in scena il barone Icaro La Plume e i fraticelli Serafino e Gelsomino. La lavapiatti automatica appare invece nel n. 265, nella storia nota come "I predatori della valle del diavolo", mentre il Darkwood Monitor nel n.271 nella storia nota come "I Sette poteri". Entrambe queste gag sono di Toninelli.

Giunto esattamente a metà dell'impresa, Zagor decide di passare al contrattacco e, creata una cortina fumogena per sfuggire al controllo visivo a distanza di Basileo, si introduce nel suo palazzo per liberare Cico, dove sconfigge anche un ibrido genetico di cane a tre teste.

Come viene rivelato da Moreno Burattini nel n.604, Garth Hellingen è originario dell’Olanda e in gioventù aveva lavorato nella base segreta di Altrove.