Le sue avventure furono narrate principalmente sulla collana Captain America Comics nn. 1-74, pubblicata dal marzo 1941 all’ottobre 1949.
Ciò che forse non sapete è che, secondo la cronologia Marvel elaborata a posteriori, non fu Steve Rogers l’unico uomo sotto la maschera del Capitano in questi 74 numeri!
Infatti, com’era possibile che nel 1964 Steve Rogers/Capitan America fosse stato tratto in salvo dai Vendicatori (nell’ormai classico albo di Avengers n. 4, di cui parleremo più diffusamente in futuro) dal blocco di ghiaccio nel quale era rimasto in animazione sospesa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, se il personaggio aveva vissuto le sue avventure sino al 1949?
Ebbene, in realtà Steve Rogers impersonò Capitan America dal n. 1 della sua collana sino al n. 48 (luglio 1945) dopo di che egli entrò in animazione sospesa e il suo compagno di avventure James “Bucky” Barnes fu considerato (apparentemente) morto.
William Nasland e Fred Davis Jr.
William Nasland aveva in precedenza ricoperto il ruolo del supereroe chiamato “Spirito del ‘76”, divenuto famoso all’inizio degli anni ‘40 come avventuriero in costume che combatteva contro le spie naziste negli Stati Uniti. Presumibilmente aveva adottato il suo costume patriottico e il nome per imitare l’originale Capitan America.
Quando gli originali Capitan America e Bucky furono apparentemente uccisi nella primavera del 1945, il presidente Truman decise di mantenere viva la leggenda di Capitan America e reclutò William Nasland come nuovo Capitano. William fece squadra con Fred Davis Jr., il portatore di mazze della squadra di baseball dei New York Yankees, che assunse il ruolo di Bucky.
Il Patriota Jeffrey Mace
Mace e Davis ricoprirono il ruolo dei due eroi da Captain America Comics n. 59 del novembre 1946 fino a Captain America Comics n. 74 dell’ottobre 1949. Anche in questo caso, negli albi a fumetti vennero ancora chiamati “Steve Rogers” e “Bucky Barnes”.
Jeffrey Mace rimase in attività come Capitan America fino a quando non si ritirò nei primi anni ‘50, dopo una serie di esperienze spiacevoli avute con il governo degli Stati Uniti. Ritenendo che gli americani non avessero più bisogno di figure simboliche come Capitan America, tornò quindi a svolgere il mestiere di reporter.
Dal punto di vista editoriale, vale la pena segnalare che Jeffrey Mace appare in un cameo su Captain America n. 215 del novembre 1977, ed è in seguito co-protagonista di Captain America Annual n. 6 (novembre 1982), dove viene narrata la sua ultima avventura al fianco del Capitan America originale; infine, in Captain America n. 285 (datato settembre 1983) il personaggio muore di cancro, assistito al capezzale da Steve Rogers in persona.