Tex: il Periodo d’Oro (1968-1977)

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Tex Gigante n.96

Dopo 20 anni dalla sua creazione, le storie di Tex approdano in quello che è il suo formato definitivo, nella collana Tex Gigante, di 114 pagine. Dall’uscita del n.96, La Caccia, nell’ottobre 1968, il primo albo della serie Tex Gigante completamente inedito e non già stampato nella versione a striscia, parte quello che può essere considerato il periodo d’oro delle avventure texiane. Avendo più pagine a disposizione Gian Luigi Bonelli è libero di sfruttare a briglie sciolte il suo favoloso talento di scrittore, mescolando differenti generi e inanellando una serie impressionanti di ottime storie. Le avventure architettate da Bonelli e i suoi dialoghi così incisivi sono trasposti sulla pagina da un ristretto nucleo di disegnatori, ognuno di questi pronto a supportare Galep, mantenendo però il proprio stile personale, consentendo alla collana e al personaggio di avere a disposizione più caratterizzazioni, aspetto che spingerà lo stesso Bonelli a delineare alcune storie sulle caratteristiche dei disegnatori stessi.

L’ultimo numero a striscia, il n. 19 della Serie Rodeo, L’Orrenda Notte, uscì il 5 giugno 1967, riportando in terza di copertina che con quel fascicolo terminava la serie a striscia e che le storie inedite sarebbero continuate a partire dal Tex Gigante n° 96. Si concludeva un’epoca, anche se la collana di ristampe a strisce Serie Rossa continuò fino ai primi anni ’70, ma soprattutto per un anno e 4 mesi non uscirono in edicola nuove storie di Tex! Ovviamente le strisce vendevano molto meno dell’Albo Gigante, e probabilmente anche della ristampa Tex Tre Stelle, il che è probabilmente la considerazione più importante che ha spinto l’allora Editrice Araldo al cambio di formato.

Collana Rodeo n.19

E’ altrettanto probabile che la casa editrice abbia deciso questa svolta epocale in maniera repentina, nell’arco di pochi mesi. Difatti i primi episodi ad uscire solo nella collana Tex Gigante, La Caccia, La Sconfitta, El Morisco, Il Giuramento, Gilas! e Massacro, con la doverosa eccezione del n.100, celebrativo e a colori, vennero preparati per essere pubblicati nel consueto formato a striscia e poi riadattati per il nuovo formato, è sufficiente contare le strisce di quegli albi a gruppi di 80, all’ottantesima striscia di queste storie si ha una forma di cesura. Quindi quando si è deciso il passaggio dalle strisce alla tavola intera, si aveva già del materiale pronto che è stato rimontato, d’altra parte, i disegnatori coinvolti dovevano pur lavorare nel periodo che va dalla fine del 1966 all’apparizione delle storie inedite.

Si raggiunge così il formato definitivo per gli albi di Tex, 5 vignette per 110 tavole, con albi non autoconclusivi e staff di disegnatori collaudati che si alternano. Il nuovo formato come si è già detto permette a Bonelli di esprimersi al meglio, i racconti diventano più distesi e spesso epici, quando prima, con il formato delle strisce erano serrati e infuocati, e sempre più spesso si utilizzano soggetti che incrociano il western all’horror e al misterioso in genere, utilizzando le ambientazioni più differenti. Si costituisce un vero e proprio canone texiano in vigore ancora oggi, che influenza anche la caratterizzazione dei protagonisti, i celebri quattro pards.

Vincente anche la scelta di lasciare la libera interpretazione dei disegnatori, non più semplici collaboratori di Galep, ma disegnatori autonomi per cui si prevede l’utilizzo delle ambientazioni a loro più congeniali, con l’incomprensibile eccezione di Virgilio Muzzi, maestro delle storie cittadine, cui Galep correggeva i volti di Tex, non sempre con risultanti calzanti. A Guglielmo Letteri vengono affidate le storie magiche e misteriose, a Giovanni Ticci le avventure al Nord, in scenari invernali, Erio Nicolò era il maestro del western classico.

Le storie migliori del decennio

Si parte nei n.98-99 con La Sconfitta, avventura in cui Tex viene sorprendentemente sconfitto in un duello, ma a causa di uno sporco trucco del suo avversario, il meticcio Ruby Scott, di cui Tex saprà ben presto vendicarsi. Nel n.100, Supertexsi ha una storia celebrativa, con i disegni di Galep per l’occasione a colori, in cui Tex e i suoi pards affrontano una banda di Apaches ribelli con l’ausilio di tre inaspettati alleati, tutti già visti nei primi numeri della serie. Da quel momento tutti i numeri centenari delle varie collane bonelli saranno tradizionalmente a colori. Nei n.101-103, El Morisco, Tex e Carson, affiancati dal brujo messicano, devono affrontare degli eredi degli aztechi, in una storia con elementi magici e misteriosi nobilitati dalle chine di Guglielmo Letteri, in cui Bonelli dimostra tutta la sua versatilità di narratore. Da questa avventura sarà tratto il film del 1985 Tex e il Signore degli Abissi di Duccio Tessari.

Questi primi numeri inediti della serie gigante sembrano tutti dei capolavori: nei nn.103-106 appare Il Giuramentoavventura in cui Tex si vendica della morte della moglie indiana Lilith; mentre in Massacro, n.108-109, Bonelli riprende il soggetto del suo vecchio romanzo del 1951, Il Massacro di Goldena, affidandone la realizzazione a fumetti a Giovanni Ticci.

Il giuramento di Tex

Variano le ambientazioni e tornano vecchi nemici, con Chinatown, nn.109-113, Tex e i suoi pards tornano a Texas City per combattere il Drago e la sua setta cinese, come nei nn.46-47, Il Sicario. Con Tra Due Bandiere, nn.113-115si crea un’incongruenza cronologica, dato che Tex racconta di aver combattuto la Guerra di Secessione in età giovanile, prima della nascita del figlio Kit, quando in realtà lo sceneggiatore Bonelli dimentica di avere già raccontato quegli eventi nei primi numeri della serie, con Tex al fianco di Kit e di Carson, per esempio nei nn.17-19, Gli Sciacalli del Kansas. Si ha una vera e propria riscrittura, inconsapevole, della continuity del personaggio.

Si è già accennato alla commistione di generi, come Bonelli riuscisse a far convivere fantastico e western, anche nella stessa storia, è il caso delle avventure con atmosfera orrorifica in cui vedono scendere in campo Mefisto, vero e proprio personaggio tragico, e suo figlio Yama, destinato a riviverne le sconfitte come negli albi nn.125-128, Il Figlio di Mefistoe nei nn.162-164, Il Ritorno di Yama, che Galep, all’apice della carriera, illustra magnificamente, a partire dalle evocative copertine. Anche Guglielmo Letteri rende al meglio le atmosfere magiche ed esoteriche, come nel caso dei nn.135-137, Diablero,  in cui nostri eroi si trovano a dover affrontare trasformazioni inquietanti e magia indiana, spalleggiati dal loro saggio alleato El Morisco.

Yama, il figlio di Mefisto

Sono innumerevoli le ambientazioni storiche raccontate da Bonelli: il Messico con Il Ritorno di Montales, il vecchio alleato di Tex nei primi numeri, nei nn.137-139, le carceri dell’Arizona nei nn.141-145 con Tex in prigione nel Nome della Legge, la storia più lunga scritta da Bonelli, le praterie americane attraversate dai carri dei pionieri nei nn.146-149 di Terra Promessa, addirittura le isole dell’Oceano Pacifico, dopo un inseguimento per mare al pirata Barbanera, nella doppia storia, dei nn.154-156, San Francisco, e dei nn.156-157, Il Tiranno dell’Isola, Le Montagne Rocciose nei nn.166-168 con La Notte degli Assassini, i Quartieri Cinesi de Il Laccio Nero nei nn.171-175.

Tutte storie lunghe, quando non lunghissime, la verve creativa di Gian Luigi Bonelli si interrompe momentaneamente a metà degli anni ’70, dopo un incidente sugli sci, e a venire in suo soccorso, in forma prima anonima, è il figlio Sergio Bonelli, che oltre ad essere l’editore della testata è anche sceneggiatore a tempo perso, ma con risultati brillanti su testate come Zagor e Mister No, con il nome d’arte di Guido Nolitta.

E’ il primo sceneggiatore a subentrare a Bonelli dopo trent’anni dalla creazione del personaggio, le sue sceneggiature sono brillanti, pur delineando un Tex impegnato in storie drasticamente differenti da quelle del padre. Le avventure di Nolitta paiono più realistiche, generalmente più amare, senza lieto fine, sicuramente meno epiche, contraddistinte da quelle dilatazioni del tempo narrativo che fanno parte da sempre del suo metodo di scrittura. La sua prima storia, nei nn.183-185 Caccia all’Uomo, disegnato da Fernando Fusco che si va ad aggiungere ai disegnatori storici, vede Tex impegnato nell’inseguimento di un giovane fuorilegge, Andy Wilson, che si rivela molto differente da quello che immaginava. Il suo capolavoro è probabilmente El Muerto, nn.190-191, storia di media lunghezza, con il tentativo di vendetta di un pistolero messicano che arriva dal passato di Tex, sugli stilemi degli Spaghetti Western. E’ altrettanto avvincente I Ribelli del Canada, dove Tex affianca la giubba rossa Jim Brandon per sventare una pericolosa ribellione dei metis canadesi.

Il duello tra Tex e El Muerto

Le storie scritte da Nolitta fanno discutere i fan, ancora oggi sui Forum, che riconoscono ai tempi immediatamente la penna differente, anche dove non è indicata la paternità delle sceneggiature, per la peculiarità e l’originalità dei temi trattati. Gian Luigi Bonelli torna saldamente al comando della sua creatura, anche con un nuovo albo celebrativo Tex 200, una storia nuovamente a colori che sottolinea lo straordinario successo raggiunto dal ranger a quasi trent’anni dalla sua creazione.

Tex 200

Tale successo è evidente anche considerando l’interesse delle altre case editrici per il personaggio, tanto che è la Arnoldo Mondadori editore a pubblicare due opere da libreria, che riprendono delle storie prese dalla serie regolare, in collane che saranno molto prolifiche nei decenni successivi. Del febbraio 1973 è l’Oscar Mondadori, Tex Willer. Sangue Navajo, che contiene la storia dei nn.51-52, mentre del settembre 1975 è il volume in grande formato, Il Mio Nome è Tex, che contiene La Valle della Paura dai nn.45-46, e Il Segno del Serpente, dai nn.47 e 48.

 

 

 

La serie di articoli dedicati alla storia editoriale di Tex continua con Tex: la Storia di una Leggenda (1948-1957)

Tex: Alle Radici del Mito (1958-1967)

Tex: l’Età del Riflusso (1978-1987)

Tex Il Grande! (1988-1997)

Tex: Un Classico del Fumetto (1998-2007)

Tex: Sempre Più Tex (2008-2018)

 

Massimo Cappelli

"Fa quel che può, quel che non può non fa"

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