La Rivoluzione Gentile

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Emma di Kaoru Mori è un Seinen Manga e anche nella pubblicazione italiana questo è stato evidenziato in copertina. Un Seinen Manga, secondo quella che è la classificazione giapponese, è un fumetto per giovani maschi adulti che vanno dalla maturità in su e che infatti si contrappone allo Shonen Manga che invece è un tipo di genere rivolto ai ragazzi. Da noi in Italia non si è mai arrivati col fumetto nostrano a settorializzare in sottogeneri con delle nomenclature così specifiche. Forse perché il fumetto, di qualsiasi genere e livello, per molto tempo non è mai stato considerato un prodotto per adulti, ma sempre e comunque solo un prodotto per bambini.
I volumi in Italia sono stati pubblicati originariamente da Dynit e ripresi di recente da Edizioni BD tramite l’etichetta J-Pop che li ha presentati con un’ottima veste grafica brossurata con una sovraccoperta stampata in carta pregiata che mostra un’immagine unica a colori che si estende a partire dalla quarta di copertina (o piatto inferiore) fino alla prima di copertina, includendoci anche la cerniera e le due cuffie, quella di testa e quella di piede, cioè quelle parti che avvolgono il volume e si ripiegano nella parte interna.

La cover-quadro del primo volume

Emma, la protagonista, è una cameriera nell’Inghilterra del XIX secolo. L’autrice in una striscia fumettistica autobiografica ammette di aver scritto questa opera ambientata in Inghilterra senza aver mai messo piede in quel paese, ma documentandosi moltissimo attraverso libri, film, riviste e giornali.

Questa cameriera intrattiene una relazione sentimentale molto platonica con un giovane di famiglia altolocata, ma ben presto scopriremo che pur essendo un romance la trama della Kaoru Mori tocca tematiche sociologiche non banali che lei sa sviluppare con grande raffinatezza, sia pure con semplicità. Il primo volume è suddiviso in 7 capitoli. Nel primo capitolo intitolato “La visita”, i due futuri innamorati si conoscono presso la dimora di una insegnante, non anziana per i nostri canoni, ma anziana per quelli dell’epoca dove la vita media durava circa 50 anni.
Il giovane si chiama William Jones ed è un ex allievo dell’istitutrice Kelly Stoner che dopo aver lavorato per 30 anni presso le abitazioni di famiglie nobili (fra cui quella di William) è ora in pensione e ha preso Emma ufficialmente come cameriera, ma nel segreto delle sue quattro mura, come allieva per una sua sorta di esperimento didattico. Kelly Stoner ha infatti trasmesso alla ragazza tutti i suoi insegnamenti a partire dal saper leggere e scrivere.
Lo scopriamo nel secondo capitolo dal titolo “Gli occhiali” in cui appuriamo che per una cameriera dell’epoca era raro permettersi il denaro per possedere degli occhiali da vista. L’istitutrice Stoner, in seguito ad alcuni incidenti domestici di cui Emma è stata vittima, comprende che la giovane non è distratta, ma è molto miope. Le dona quindi un paio di occhiali e per la prima volta la ragazza vede da una finestra un panorama che giudica bellissimo. Quello che sembra un episodio come tanti che serve solo a collocare storicamente la vicenda, dopo la lettura di alcuni volumi di Kaoru Mori, si comprende che in realtà racchiude una caratterizzazione ben precisa del personaggio e della serie, infatti è anche una sorta di filosofia esistenziale della Stoner che come insegnante ha sempre aiutato i suoi allievi a “vedere” e giudicare il mondo con occhi nuovi.

Nel settimo capitolo dal titolo “Richard Jones, il padre” scopriamo infatti che William è sempre vissuto all’ombra di un uomo molto autoritario che ha della società una “visione” molto discriminatoria. Per il nobile Jones l’Inghilterra “è una nazione unica che al suo interno racchiude due mondi. Nel primo risiede la gentry” quello in cui risiedono loro stessi, guarda caso. Nel secondo mondo ci sono “tutti gli altri” e con questa espressione qualifica come inferiori tali abitanti del secondo mondo. In uno dei volumi successivi Richard Jones, appassionato di caccia con l’assistenza di cani, arriva addirittura a usare come metafora quella della differenza di razza fra specie di cani che fra di loro non si possono incrociare per spiegare al figlio William che lui in quanto nobile altolocato non può infangarsi con un’unione coniugale con una donna di umili origini. La forte opposizione con cui William fronteggia le opinioni del padre denotano che il ragazzo è indubbiamente stato influenzato molto positivamente dall’educazione ricevuta dalla Stoner. Senza citarlo esplicitamente, con questa tematica toccata da Kaoru Mori, siamo molto vicini a idiologie quali quella dell’Übermensch e dell’Untermensch, anche se questa distinzione in caste evidenziata dalla Mori non è connessa a ragioni genetiche e il mito della razza pura, ma è connessa a ragioni socioeconomiche. Il tema non è mai obsoleto ed è usato di frequente nella narrativa.

Farò ora due digressioni di cui mi scuso in anticipo per la lunghezza della prima. Per esempio il romanzo Cloud Atlas scritto da David Mitchell e pubblicato la prima volta nel 2004 e da cui è stato tratto l’omonimo film del 2012 diretto dalle sorelle Lana e Lilly Wachowski, srotola una trama molto complessa che si dipana in sei differenti epoche a partire dal nostro passato e transitando nel presente per proseguire nel futuro (ovviamente di fantasia, ma futuribile), dimostrando che tutta una serie di eventi umani si ripetono ciclicamente sempre uguali in tutte le epoche, società, nazioni e razze. Filo conduttore di tutte queste 6 trame è la suddivisione della società in due differenti gruppi di cui l’uno che sottomette l’altro. La prima trama (1849 – Isole Chatam) parla della discriminazione razziale verso i neri e persecuzione e schiavitù perpetuata nei loro confronti dalla razza bianca. Il centro della vicenda è Autua, uno schiavo Moriori. La seconda trama (1936 – Scozia) parla della discriminazione verso i bisessuali e il centro della vicenda è un giovane promettente compositore di nome Robert Frobisher. La terza trama (1973 – California) è incentrata sulla discriminazione sessista nei confronti delle donne non ritenute adatte a svolgere lavori ritenuti dominio della sfera maschile e il fulcro della vicenda narrata è la giornalista Luisa Rey. La quarta trama (2012 – Inghilterra) la discriminazione e detenzione quasi carceraria è rivolta verso gli anziani che vengono rinchiusi in case di cura dai loro giovani famigliari che non vogliono prendersene carico e allo stesso tempo che vogliono appropriarsi anzitempo delle loro eredità e il centro della vicenda è l’anziano editore Timothy Cavendish. La quinta trama (2144 – Neo Seoul) è ambientata in una distopica megalopoli futuristica in cui gli “artifici”, cioè dei cloni usati come forza lavoro, vengono plagiati e schiavizzati dagli esseri umani nati da utero di donna (chiamati “purosangue”); e così, sfruttati per tutta la loro vita, viene loro fatto credere che dopo aver obbedito per 12 anni, lavorando 14 ore al giorno e fatti dormire forzatamente nelle ore restanti e alimentati con una sostanza iper-nutriente chiamata “sapone”, verranno inviati nell’Alleluia, un luogo in cui potranno vivere serenamente alle Hawaii senza più lavorare e cibandosi di prelibatezze. In realtà la protagonista di questa trama, la giovane Sonmi-451 (nome che richiama chiaramente la distopica società di Fahrenheit 451), scoprirà che quelli della sua specie al termine del ciclo di 12 anni di lavoro, non vanno in nessun “Alleluia” per come glielo hanno prefigurato, ma vengono soppressi subito dopo aver salutato i compagni che non sono ancora maturi per l’Alleluia e i loro corpi vengono riciclati come cibo per gli artifici più giovani e ancora sottomessi. Il “sapone” è quindi un alimento ottenuto dai cadaveri degli artifici stessi (anche qui abbiamo una citazione ad un altro famoso film di fantascienza “2022 – I sopravvissuti” in cui si parla del Soylent Green: delle gallette nutritive, ultima risorsa alimentare del pianeta e dichiarato dalle autorità governative essere ottenuto da un impasto di plancton, che il protagonista interpretato da Charlton Heston scoprirà essere invece ottenute dai cadaveri umani). La sesta ed ultima trama (2321 – Sloosha Crossing) ci mostra un futuro ancora più remoto, “dopo la Caduta“. Un futuro in cui parte della razza umana, la popolazione dei Valligeri, è regredita ad uno stadio semi-primitivo e il centro della vicenda è il Valligero Zachry. Una ristretta cerchia dell’umanità che invece sono riusciti a conservare una parte delle conoscenze scientifiche così da aver creato una società ultra-tecnologica, sono visti dai Valligeri quasi come delle divinità e sono chiamati i Prescienti. I Prescienti, pur intrattenendo scambi con i Valligeri una volta all’anno, detengono per se stessi le conoscenze anche mediche che li possono rendere più longevi rispetto ai Valligeri. In tutte le vicende, il cambiamento nella società, le rivoluzioni non-violente che in ogni trama verranno messe in atto, avverranno grazie a degli atti di amore e gentilezza attivati dal personaggio principale che sta al centro di ognuna delle sei trame.

Emma indossa i suoi primi occhiali

La seconda digressione (questa più breve) è una biografia romanzata di un poeta russo scritta dal giornalista e scrittore francese Emmanuel Carrere. Il titolo della biografia è Limonov ed è stata pubblicata nel 2011 in Francia e l’anno dopo in Italia: lo stesso anno in cui è uscito nelle sale cinematografiche il film Cloud Atlas. Nel testo Carrere afferma che coloro che mettono a confronto le persone dividendole in due schieramenti: più o meno belli, più o meno dotati, più o meno ricchi, più o meno affermati, più o meno famosi, più o meno attrezzati per la lotta; è il frutto di una istanza interiore di tipo totalitario e questa istanza che è in noi, ci spinge a credere che non stiamo facendo altro che valutare la realtà, il mondo, così per come è. Ma Carrere oppone a questa idea, l’altra idea che è il più piccolo, ad essere il più grande: questa è per lui “la realtà della realtà” e l’uomo che si ritiene inferiore, superiore o anche uguale ad un altro non capisce la realtà. Tutto il nostro sistema di pensiero si fonda su una gerarchia di meriti, mentre il prendere atto che il compararsi continuamente vuol dire “non capire la realtà” per Emmanuel Carrere è un pensiero illuminato che rappresenta il vertice della saggezza, non facile da assimilare per ogni singolo essere umano. E la mancanza di questa comprensione, di questa assimilazione interiore di individuo e individuo, non è qualcosa di superfluo, ma essenziale dato che la non comprensione di questo stadio di saggezza e ciò che poi, per stratificazione, superata una sorta di massa critica, genera conflitti e guerre su vasta scala.

Kaoru Mori si muove su questi sentieri argomentativi toccati sia da Cloud Atlas che Limonov (due opere di cui ho scelto di parlare in questo articolo per mio puro gusto personale dato che certamente molti altri testi sono incentrati su queste tematiche, ma ho scelto l’uno e l’altro perché il primo è un’opera di fantasia e il secondo una biografia di un personaggio realmente esistente e tutt’ora in vita), con il merito di averli entrambi anticipati dato che Emma è un fumetto pubblicato la prima volta in Giappone nel 2002 e stampato da Kadokawa Corporation Enterbrain. Kaoru Mori delinea molto bene il disagio e complessità dei sentimenti di coloro che come William, pur avendo una visione più illuminata si trovano ad avere contro anche i propri affetti più cari. Infatti nei volumi seguenti si scoprirà che William non avrà contro solo il padre, ma anche il fratello e la sorella. La Mori usa delle metafore non sempre palesate esplicitamente rendendo la lettura fluida, ma anche interessante per i differenti livelli interpretativi. Nel capitolo 6, “I due orologi”, per esempio lei parla di un primo orologio, quello che il defunto marito dell’istitutrice possedeva e che lei dopo la sua morte prematura, ha sempre tenuto in carica giornalmente e allo stesso tempo parla in modo non manifesto dell’orologio biologico dell’istitutrice Stoner che sta cominciando a non funzionare più bene obbligandola ad allettarsi perché il suo organismo non riesce più a reggere il carico dell’età.

Si presenta Hakim

In tutto questo la Mori aggiunge anche una componente esotica con l’ingresso di Akim, un amico indiano di nobili origini che competerà con William nella conquista del cuore di Emma, ma mosso da un codice d’onore molto antico e legato all’aristocrazia nobiliare, saprà farsi da parte al punto da diventare alleato di William nell’aiutarlo a non farsi frenare da tutte le voci contrarie intorno a lui che lo attaccano per far fallire quell’amore puro e senza doppi fini che si scontra apertamente con una società che usa l’unione coniugale come mezzo di ulteriore affermazione dei propri privilegi socioeconomici.

Ma l’istitutrice Kelly Stoner è sicura di se stessa e del giudizio che si è fatta di Emma. E’ infatti convinta che se c’è qualcuno che può riuscire dove nessun altro può riuscire, questa persona è proprio Emma. Ed Emma è il fulcro di questa rivoluzione sociale ambientata in Inghilterra e combattuta con l’arma dell’amore e della gentilezza, ed è ciò che Kaoru Mori ci racconta con sensibile maestria in questa sua opera che si compone di 10 volumi.

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