Tex: la cavalcata del destino attraverso lo sguardo di Claudio Villa

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Claudio Villa disegna l’albo (celebrativo) n.755 di Tex, La cavalcata del destino scritto dal “boss” Mauro Boselli che ne prende spunto partendo da un rievocativo soggetto di Graziano Frediani. Villa ne cura anche la copertina, bella, suggestiva e ricca di elementi che rivedremo nella storia… Lilyth compresa.
75 anni di Tex che, nelle sue avventure, ha visto passare tantissimi autori. Claudio Villa, che abbiamo intervistato proprio in occasione di questo “compleanno texiano”, è uno dei disegnatori più prolifici e storici del personaggio creato da Gianluigi Bonelli.
In questa chiacchierata, Villa ci apre le porte di questo numero svelandoci curiosità e approfondimenti che – spero – possano dare un maggiore arricchimento alla storia ai nostri lettori.

Tex compie 75 anni! Ci racconti un ricordo che ti porti dietro legato al nostro pard?
Ce ne sono tanti, ma il più grosso è quando, da lettore, sono stato chiamato a disegnarlo. Era come trovarsi al cospetto di un monumento nazionale. E volevo far di tutto per non sciupare il lavoro dei colleghi che avevano costruito questo autentico mito.

La Cavalcata del destino è un albo disegnato da te, che ne curi anche la copertina. Volevo sapere com’è stato disegnare questo numero e se hai avuto dei riferimenti in particolare.
Tecnicamente, nessuna differenza. Ma sapevo che era un albo speciale e questo l’ha reso particolare fin dal principio dove, in flashback, abbiamo rivissuto momenti importanti della vita di Tex.

Il n.755 di Tex, oltre che celebrativo per via del suo traguardo, affronta anche alcuni temi impegnati e importanti: il capitalismo, lo sterminio, il destino… con un’impronta dall’antico West ma con lo sguardo al presente. Come ti sei rapportato ad essi in termini di disegno? E, soprattutto, cosa ne pensi?
Tex, nella sua storia, ha sempre affrontato personaggi senza scrupoli, che ne hanno motivato la reazione. Questo è ciò che piace ai lettori, me compreso, e in ogni storia si vedono le malvagità che, facendo parte della natura umana, si vedono presenti anche oggi.
Ho cercato di avere un disegno essenziale, chiaro e leggibile. Ogni avventura di Tex è un’occasione per cercare di ritrarlo meglio di prima.

Questa vignetta delle rotaie, dove imbastisci una bellissima prospettiva, come l’hai ideata? È una tua idea o nasce dagli spunti di Boselli?

È farina del mio sacco. Dovevo mostrare i quattro pards che arrivavano al treno e volevo dare un po’ più di tensione emotiva a questo arrivo.
Da qui questo tipo di inquadratura.

In questo numero c’è il ritorno di Lilyth. Che sensazione provi quando ti confronti con lei al disegno?
Lilyth è un personaggio delicato. Va trattato con molta attenzione, soprattutto psicologicamente.
È la prima volta che compare in una storia che disegno io ed è stato piuttosto emozionante mostrare lei e Tex abbracciati.

Quanto tempo hai impiegato a disegnare questo numero di Tex, visto che la foliazione è maggiore rispetto al solito?
L’ho iniziato appena terminato il mio Texone (Tex, l’inesorabile, 2019), quindi tre anni.

Raccontaci un aneddoto divertente tra te e il curatore, magari qualcosa legato proprio alla lavorazione di questo numero 755.
Tra me e lui, nessun aneddoto particolare che io ricordi, ma mi sono divertito a disegnare alcune scene che mostravano i banditi al loro risveglio.

Un’ultima domanda, diretta e secca: la storia più bella che hai disegnato per Tex.
Spero la prossima.

La nostra conversazione con Claudio Villa è finita ma, prima di salutarvi, noi di uBC vi lasciamo questi “archivi texiani” per leggere (o rileggere) vecchi articoli sul nostro pard in occasione di questo suo bellissimo compleanno.

Michele Tarzia

Vivo nell'ombra dei miei pensieri, ai margini della mia memoria

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