Sapiens: la nascita dell’umanità a fumetti

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La lettura di un’opera come Sapiens – La Nascita dell’Umanità, adattamento a fumetti del saggio del 2011 dello storico israeliano Yuval Noha Harari, realizzato nel 2020 dal belga David Vandermeulen e dal francese Daniel Casanave, rende bene le potenzialità della nona arte come linguaggio non espressamente narrativo.
Nonostante difatti l’ingannevole scritta in copertina nell’edizione italiana della Bompiani che inquadra il volume come graphic novel, ci troviamo in realtà quanto più possibile lontano dai classici romanzi grafici, dato che l’opera da cui è tratta, Breve Storia dell’Umanità, è un vero è proprio saggio di divulgazione scientifica in cui è presentata l’evoluzione delle specie umane, con continui e precisi riferimenti a varie discipline come preistoria, biologia, filosofia, economia e politica.

Il grande spettacolo dell’evoluzione!

L’adattamento di Vandermeulen e Casanave è particolarmente riuscito, dato che, grazie alla peculiarità del medium fumetto, i due autori riescono a costruire un’opera avvincente, presentando lo stesso Harari come narratore delle vicende, accompagnato dalla giovane Zoe, miscelando trovate umoristiche e dati scientifici.

Ecco quindi che l’evoluzione umana viene presentata come un reality show televisivo, le specie umane appaiono in un gioco di carte, e il primo incontro tra sapiens e neanderthal è raffigurato attraverso i capolavori dell’arte moderna, mentre finti annunci pubblicitari illustrano le scoperte che caratterizzano la storia dell’umanità.
L’estinzione di alcune specie animali è raffigurata come un racconto giallo e continui sono i riferimenti e le citazioni alle opere dell’ingegno umano, senza distinzione tra alta e bassa cultura, in un continuo cortocircuito postmoderno, attraverso il tempo e la storia.

Numerosi i veri specialisti che accompagnano l’alter ego fumettistico di Harari in questa cavalcata attraverso i millenni, la biologa Saraswati, gli antropologi Dunbar e Yoshita, la geografa Duarte e l’archeologo Klug, tutti rappresentati come personaggi a fumetti, che interagiscono con personaggi storici e inventati, come il dottor Fiction, un vero e proprio supereroe in grado di spiegare l’importanza del mito nelle società umane.

La Tenda dell’Evoluzione

Harari ha scelto in maniera ottima gli autori per la trasposizione a fumetti del suo saggio scientifico: Vandermeulen e Casanave hanno dimostrato nella loro carriera, sia in coppia che collaborando con altri autori di avere conoscenze e attitudini verso la ricerca storica.
Insieme avevano già realizzato i due volumi di Shelley, in cui analizzavano le vite di Percy Bysshe e Mary Shelley, le avventure del commissario Crémèr, il volume autoconclusivo Nerval l’inconsolè, e l’ambiziosa serie Romantica, in cui hanno trasposto alcune biografie a fumetti di autori del romanticismo del XIX secolo, tutte opere purtroppo non ancora tradotte in italiano.
Casanave si è quasi specializzato in adattamenti di opere letterarie, da Baudelaire all’America di Kafka,  mentre Vandermeulen ha realizzato diverse opere per ragazzi e perfino un Faust, ispirato all’opera di Goethe, insieme al disegnatore Ambre.

L’abilità artistica di Vandermeulen e Casanave, unita all’approccio da divulgatore di Harari, rendono quest’opera molto di più di un mero adattamento del saggio storico. Nonostante o forse proprio grazie al ricorso continuo all’ironia questa versione a fumetti ha piena dignità scientifica, rivelandosi una lettura coinvolgente, appassionante e premiata anche da un ottimo successo di vendite fino a meritarsi un seguito: Sapiens – I Pilastri della Civiltà.

Massimo Cappelli

"Fa quel che può, quel che non può non fa"

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