Ascesa e caduta: di Hellblazer o della Panini Comics?

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Hellblazer Ascesa e Caduta

Solo nello scorso novembre la Panini Comics aveva dato alle stampe I Segni del Dolore, un corposo volume contenente i primi 6 numeri dell’ultima serie regolare delle avventure di John Constantine, l’Hellblazer dell’etichetta Vertigo dell’americana DC Comics, e adesso propone nelle fumetterie un volume brossurato di 48 pagine in formato gigante con il primo libro di Ascesa e Caduta, possibile miniserie scritta da Tom Taylor per i disegni di Darick Robertson e i colori di Diego Rodriguez, dedicata sempre al mago inglese. Sottolineiamo il termine possibile perché in realtà l’albo acquistato in fumetteria non è presentato da alcun redazionale, nessuna informazione su autori, personaggio e sul genere di storia, e si riesce a risalire alla data della pubblicazione originale soltanto dal tamburino posto a fine albo.

Benvenuto John Constantine!

Al lettore non resta quindi che cercarsi in maniera autonoma le informazioni su internet, segno inquietante che probabilmente la Panini Comics ha rinunciato ad intercettare i lettori casuali, cui sarebbe opportuno introdurre storie e personaggi, e che le loro strategie editoriali si basano ormai sullo zoccolo forte dei lettori, quello che già conosce il personaggio e magari aspetta la traduzione italiana di miniserie di cui è già a conoscenza o che forse ha addirittura già letto in lingua originale. Al di là di queste elucubrazioni, sul sito della casa editrice, e vi ripeto solo sul sito, si scopre che si tratta di una storia in tre parti.

La miniserie in America è uscita sotto l’etichetta Black Label, sigla che ha di fatto sostituito la Vertigo, presentando storie di tutti i principali personaggi DC, come Batman e Superman, fuori continuity e destinate ad un pubblico maturo, come le serie del Sandman Universe, in cui è comparsa l’ultima serie regolare di Hellblazer.

Un ragazzino di nome John Constantine

Il formato gigante adottato, 21,6 per 27,6 cm, è abbastanza inspiegabile, dato che le tavole ingrandite non valorizzano più di tanto il lavoro di Darick Robertson, disegnatore molto apprezzato anche per aver cocreato una serie celeberrima come The Boys; si tratta di un grande narratore grafico, ma sicuramente non famoso per la cura degli sfondi, elemento indispensabile per ben figurare con un formato così grande, che ha inciso fra l’altro anche sul costo elevato del volumetto, 6,90 € per 48 pagine.

Spiace dover sottolineare queste pecche editoriali, perché in realtà la storia presentata non è neppure male, dato che consente di ritrovare veramente le atmosfere Vertigo dei bei tempi che furono. Lo sceneggiatore Tom King, reduce dalla creazione di Sheriff of Babylon e di tre anni di storie di Batman, scava nel passato di Constantine, a partire dalla sua tragica venuta al mondo. Nelle vicende passate del mago inglese sembra infatti nascondersi la soluzione alla catena dei pittoreschi suicidi  di miliardari travestiti da angeli che insanguinano Londra, mentre si stanno muovendo anche dei vecchi avversari di Constantine, come testimoniato dalla satanica apparizione delle pagine finali dell’albo. Riappare perfino Chas, il taxista storico amico di Constantine, che in realtà nelle storie della serie regolare, precedenti a questa mini, sembrava fare una brutta fine, ma in effetti, come già scritto, le storie  presentate dalla Black Label sono fuori continuity.

Bentornato John Constantine

Proprio in considerazione delle contraddizioni evidenti che dividono Ascesa e Caduta dalle storie contenute nella serie americana John Constantine: Hellblazer,  due righe di presentazione sarebbero state indicate per non confondere i lettori, tanto più che storicamente le annotazioni e le presentazioni degli albi sono sempre state i punti di forza delle edizioni italiane dei comics americani.

E’ solo una coincidenza ma qualche mese fa è stato ritirato dal mercato un lussuosissimo Omnibus che conteneva integralmente le storie di Hellblazer scritte da Garth Ennis, dato che conteneva incredibilmente una storia non tradotta dall’inglese. Si tratta ovviamente di due livelli diversissimi, da un lato un errore di stampa su un corposo volume da libreria, dall’altro l’inspiegabile mancanza di un’introduzione per un volumetto da fumetteria, ma è come se  la Panini Comics, diventata quasi monopolista nella traduzione dei comics americani, non riuscisse più a seguire in maniera adeguata tutte le sue pubblicazioni. Speriamo che presto che i suoi redattori ritrovino la cura e l’attenzione che i lettori di Hellblazer meritano.

Massimo Cappelli

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