Era il 1985 quando Alan Moore, John Totleben, Rick Veitc e Stephen Bissette, sulle pagine di Swamp Thing, presentarono per la prima volta John Constantine, il mago cinico e anticonformista con il volto di Sting, che col suo – in séguito eponimo – trench si adoperava come “consulente” del protagonista in Swamp Thing #37 (giugno 1985).
Pur continuando, negli anni, a comparire a più riprese nella serie di Alan Moore e in altre testate della futura Vertigo, dal 1988 diventerà il protagonista di Hellblazer, il fumetto che lo vedrà showman assoluto e che accompagnerà i lettori per 25 anni e 300 numeri.
Delle vicissitudini editoriali che lo hanno portato (male) in Italia vi avevamo già parlato in questo articolo.
In questa sede vogliamo riassumere il carattere, le avventure e le vicende della sua storia, così come lo hanno sceneggiato i suoi autori principali. Cominciamo quindi dal John Constantine di Jamie Delano che per primo ne ha tratteggiato difetti e sventure per proseguire, nei prossimi articoli, con gli altri autori che ne hanno preso il testimone fino a quel numero 300 che segnerà la conclusione della serie regolare, ma non del personaggio.
Jamie Delano
Inglese classe 1954, Delano fa parte di quella generazione di scrittori e artisti britannici che, a metà degli anni Ottanta, sbarcò in America portando, oltre ad una nuova forma di linguaggio, soprattutto trame più mature ed una nuova iconografia del super eroe. Quella British Invasion di cui fecero parte, solo per citarne alcuni, Brian Bolland, Dave Gibbons, Glenn Fabry, Steve Dillon, Neil Gaiman, Dave McKean, Mark Millar, Warren Ellis, Garth Ennis e Paul Jenkins. Nomi non da poco quindi che, da lì a pochi anni, avrebbero stravolto il fumetto americano e fatto la fortuna di Karen Berger e della sua Vertigo.
Delano si era già messo in mostra come scrittore su Night Raven, House Of Cards, Captain Britain, One-Off, Tharg’s Future Shocks e Doctor Who (primo lavoro con John Ridgway), quando Alan Moore lo sceglie per gestire la serie dedicata a John Constantine. Secondo Moore, il suo stile ironico e inquieto è perfetto per delineare in maniera più netta e forte possibile il personaggio dell’eroe sporco e sregolato da lui creato.
Hellblazer esordisce così nel 1988 con “Hunger“ per i disegni di John Ridgway e con le visionarie copertine di Dave McKean.
Tematiche e ambientazioni
In una manciata d’anni l’autore riesce a realizzare un lavoro di definizione del personaggio completo e sfaccettato in tutti i suoi aspetti. John Constantine non è semplicemente il prototipo dell’antieroe, è la maschera della decadenza anticonformista: accanito fumatore e bevitore, cinico, egoista e manipolatore.
Ma non solo: la forza di Delano è quella di sfruttare generi quali l’horror e la fantascienza per veicolare una visione fortemente critica della società contemporanea, il tutto arricchito da una scrittura potente e immaginifica.
Il personaggio di John Constantine di Jamie Delano si inserisce quindi alla perfezione in una Londra sull’orlo della rivoluzione civile, nella quale un proletariato oppresso e incattivito è soggiogato da una politica caratterizzata dal conservatorismo dell’era thatcheriana. In tutto questo è facile interpretare i mostri e i demoni affrontati nelle diverse avventure – così come le violenze e le delusioni – come manifestazioni conseguenti di questa deriva sociale che diviene morale.
Eppure c’è sempre la famiglia. L’essere tanto “antipatico” (eufemismo, n.d.r.) come da canovaccio, anche per un personaggio tanto anticonformista come Constantine, non può non avere radici (anche) nella sua infanzia e adolescenza. Le colpe dei padri di biblica memoria si applicano perfettamente anche al nostro (anti)eroe che vivrà con suo padre un eterno ed edipico conflitto. Ma è proprio nella famiglia che Delano semina la sua unica piccola speranza: l’atteggiamento di John nei confronti della sorella e della nipote, Cherry, è infatti l’unico aspetto completamente positivo di un uomo che vive la sua vita tra le sfumature di grigio e ancora più grigio.
In realtà, è possibile estendere tale eccezione in toto all’età dell’incoscienza, a quell’adolescenza rappresentata non solo da Cherry ma anche da Mercury, unico altro personaggio per il quale Constantine mette da parte (anche se con difficoltà) il suo egoismo.
Questa piccola crepa permetterà a Delano, a conclusione del suo ciclo, di lasciar intravedere un po’ di luce nell’animo del personaggio. Questa, e altri minuscoli frammenti di buone gesta (o magari anche solo buone intenzioni) seminati qua e là in queste prime avventure, permetteranno al lettore di provare una sorta di simpatia per questo piccolo Diavolo che i Diavoli li deride, in perfetta e dissacrante armonia con la profonda, critica e disincantata avversione di Delano nei confronti del Cielo e dell’Inferno.
I disegni
La caratterizzazione visiva del personaggio viene affidata a John Ridgway, ovviamente inglese, classe 1940, già distintosi su Doctor Who e sulle serie di 2000 AD, vera e propria fucina di artisti Made in UK. La ricerca iper realistica del suo tratto, contrastato da accentuate sfumature a matita, gli permette di valorizzare tutte quelle declinazioni di follia che Delano dissemina nel primo ciclo di Constantine. Il risultato finale è sicuramente forte ed efficace, per quanto il suo stile risulti ancora fortemente legato alle influenze stilistiche degli anni Sessanta e Settanta. È importante infatti l’eredità di autori come Alex Raymond e Frank Hampson, anche se aggiornati e influenzati dai colori e dall’espressività caratteristica dei primi anni Ottanta.
Dopo il primo ciclo di storie, il testimone passa a Richard Piers Rayner. Nonostante il suo tratto sia più pulito di quello di Ridgway e caratterizzato da colori meno accesi, questi riesce ugualmente ad assicurare alla testata un’unità stilistica, permettendo di tenere una buona continuità visiva con il character design del personaggio. Medesimo discorso per quanto concerne i lavori di Dean Motter e Steve Pugh, per quanto quest’ultimo riesca – coi suoi giochi di ombre – a fare un altro passo in avanti aggiungendo anche maggiore attenzione ad atmosfere e pathos.
Un cambiamento più netto e marcato lo si avrà invece con il lavoro del giovane Sean Phillips. Quando collabora su Hellblazer è ancora un quasi esordiente, non certo la star divenuta in séguito alla collaborazione con Ed Brubaker. Nonostante ciò, il suo tratto pulito e acerbo concede un rinnovamento fortemente positivo all’impatto grafico della serie: non a caso il suo John Constantine è forse quello che oggi mostra meno il segno del tempo, tra quelli disegnati dagli autori susseguitisi fino a questo momento.
Una menzione speciale meritano le copertine di Dave McKean. Il visionario artista collabora in questi anni alla miniserie Black Orchid con Neil Gaiman e a Batman, Arkham Asylum: A Serious House on Serious Earth con Grant Morrison, per poi contribuire al successo di Sandman. Su Hellblazer sceglie di giocare col collage e con sfumature cupe e oniriche che renderanno iconico sia il suo stile, sia le cover stesse. A lui sono affidati anche i disegni dell’ultimo albo di Jamie Delano (n.40, The Magus): col suo tratto pittorico riesce ad inquadrare la storia come conclusione ed evoluzione dello story arc fino a quel momento illustrato da Pugh, arricchendolo di un nuovo senso drammatico perfettamente in linea con i toni quasi di commiato scelti da Delano.
Fra tutte le copertine memorabili di McKean è giusto segnalare una piccola curiosità relativa al n.1: nonostante Moore abbia creato su Swamp Thing il personaggio con le fattezze di Sting, per accontentare i disegnatori Bissette e Toteblen, la copertina sembra rappresentare James Dean più che il cantante dei Police.
Guest Star
Sono solo quattro le storie non scritte da Delano in questo primo ciclo. Le prime due sono a firma di Grant Morrison (n.25-26, Early Warning / How I Learned To Love The Bomb), una di Neil Gaiman (n.27, Hold Me) e una di Dick Foreman (n.32, New Tricks).
Se Dick Foreman si inserisce nella serie seguendo la scia tracciata da Delano, Grant Morrison ne esalta l’orrore e la violenza con echi di quella cultura immaginifica cara a David Cronenberg, già presente e forte nella narrativa del personaggio ma che in questa sua run esplode con forza visionaria. Neil Gaiman sceglie invece di percorrere la strada inversa, andando a scavare all’interno dell’animo di Constantine e riuscendo a raccontare una cupa e intima ballata che mette un attimo da parte il personaggio, ma che apre uno spiraglio sulla fragilità dell’uomo.
Le storie
Hellblazer #1-9
Hunger / A Feast Of Friends/ Going For It / Waiting For The Man / When Johnny Comes Marching Home / Extreme Prejudice / Ghosts In The Machine / Intensive Care / “Shot to hell”
di Jamie Delano, John Ridgway, con Brett Ewins e Jim McCarthy per il n.7 e con Alfredo Alcala per i n. 8-9, Vertigo 1988.
Prima edizione italiana: Horror #1-4, 6, 9-10, Comic Art, 1990 – 1991 e DC Comics Presenta #1-2 e 9, Comic Art, 1992-1993.
Nei primi numeri della nuova collana, Delano raccoglie l’eredità del grande Alan Moore, che su Swamp Thing aveva creato il personaggio di John Constantine dandogli humor crudele e personalità sfuggente. Delano si prende l’incarico di creargli un passato misterioso, un folto cast di comprimari con la tendenza alla precoce dipartita e un arcinemico infernale come Nergal. Nei primi due numeri, un elegante Constantine ritorna in una Londra sconvolta da un’assurda epidemia bulimica, ritrovando il vecchio amico Gary Lester che, a causa di un tentato esorcismo su un bambino sudanese posseduto dal demonio Mnemoth, ha causato l’emergenza londinese. John, assediato dai fantasmi dei morti di cui è responsabile – tra cui l’ultima fiamma Emma – deve prima spostarsi in Sudan e poi chiedere l’aiuto dell’ambiguo stregone vudu Papa Midnite per risolvere la situazione.
Nei numeri successivi, degli autentici diavoli dell’inferno – atteggiandosi a yuppies – banchettano con anime umane in una Londra che sta aspettando le ennesime elezioni: John riesce a venirne a capo sfoggiando le sue abilità manipolatorie. Veniamo poi a conoscenza della famiglia di Constantine a Liverpool, quando la sorella maggiore Cheryl, sposata con il fondamentalista religioso Tony Master (appartenente alla setta dei Crociati della Resurrezione), denuncia la scomparsa della figlia Gemma, rapita da un serial killer che fa capo ad un fantomatico Esercito della Dannazione. In una lotta contro il tempo, John riesce a salvare la piccola nipote solo grazie all’aiuto di Zed, sensitiva e nuova fidanzata del nostro (anti)eroe.
C’è tempo per un breve viaggio in America, a Liberty, dove rimbalzano i farneticanti messaggi dei predicatori televisivi e non si riesce a dimenticare la guerra in Vietnam. Al rientro a Londra, tra amici con l’Aids, hooligan e neonazisti, facciamo la conoscenza dello spaventoso demone Nergal. Mentre Zed viene rapita dai Crociati della Resurrezione – che vedono in lei una sorta di Madonna Immacolata, in grado di partorire il nuovo salvatore dell’umanità – John viene sconvolto dalla scomparsa dell’ennesimo amico, Ritchie, programmatore per computer. Assediato dai soliti fantasmi degli amici morti, subisce un incredibile incidente in treno. Le conseguenze sono meno gravi del previsto grazie all’intervento di Nergal, che gli dona il suo sangue demoniaco col recondito scopo di contaminare Zed e rendere vani i loschi piani dei Crociati. John ha giusto il tempo per traslocare su Swamp Thing nn.76-77, dove – in una storia scritta da Rick Veitch – viene posseduto dall’elementale allo scopo di mettere incinta Abby Arcane per partorire il prossimo “protettore del verde“: solo che il suo sangue è infettato da Nergal…
Hellblazer #10-13
Sex And Death / Newcastle : A Taste Of Things To Come / The Devil You Know / On The Beach. Hellblazer Annual #1, The Bloody Saint/ Venus of the Hardsell
di Jamie Delano, Richard Piers Rayner, Mark Buckingham, con Mike Hoffman per i n.10-13, Vertigo 1988-1989. Jamie Delano, Bryan Talbot e Dean Motter per le due storie dell’Annual, Vertigo 1989.
Prima edizione italiana: Hellblazer #3, Planeta DeAgostini, 2008; DC Comics Presenta #10-11, Comic Art, 1993; Hellblazer #1, Comic Art, 1994; Dc Comics Presenta #3,4, Comic Art, 1992/1993; Hellblazer Annual, Planeta De Agostini, 1997.
Le conseguenze delle macchinazioni di Constantine sembrano essergli fatali: infatti, anche se i Crociati sono stati fermati, Nergal è furibondo perché John si è prestato ai piani di Swamp Thing e, ingravidando Abby, ha consentito di far avverare in ogni caso la profezia temuta dall’inferno. Inseguito da Nergal sul piano astrale, Constantine ha il tempo di scoprire che questi è proprio il demone che ha ucciso la piccola Astra a Newcastle nel 1978, durante un maldestro tentativo di esorcismo nel quale si era cimentato l’allora giovane John. Scopriamo quindi che Constantine, a séguito degli eventi di Newcastle, finì per lungo tempo nel manicomio di Ravenscar.
Il momento della resa dei conti con Nergal arriva grazie all’aiuto di Ritchie, che non era morto, ma solo perso nella rete informatica: dopo un lungo inseguimento nell’etere, Nergal si avvicina troppo al Paradiso e viene sconfitto da alcuni angeli guerrieri. Prima del ciclo dedicato alla Macchina della Paura, John ha il tempo di avere – in “Sulla spiaggia” – una visione dell’Olocausto nucleare.
Nel primo Annual della serie (ottobre 1989), disegnato dal mitico Bryan Talbot, Delano ci mostra John all’uscita del manicomio di Ravenscar e le avventure di un suo celebre avo, Kon-sten-tyn, Re d’Incanto, erede della corona di Artù, che dialoga sprezzante con la testa di Merlino e, ormai vecchio, rievoca la sua conquista del potere. Tale racconto, per quanto appaia estemporaneo, è in realtà importante in quanto dà il via alla saga familiare di Constantine, poi proseguita con varie comparsate, anche negli albi di Sandman.
Hellblazer #14-22
The Fear Machine
di Jamie Delano, Richard Piers Rayner, Mike Hoffman, Mark Buckingham, Alfredo Alcala, Vertigo 1989.
Prima edizione italiana: Hellblazer #2-7, Comic Art, 1994.
Accusato di essere il responsabile di una strage in realtà compiuta da Nergal, John è in fuga per la campagna inglese quando si imbatte fortunosamente in una carovana di hippies, I Protestanti per la Libertà, trovando ospitalità nel camper di Marj e Mercury, madre e figlia. I potenti poteri extrasensoriali di Mercury attirano l’attenzione dei dirigenti della Geotroniks, inquietante società che sta preparando una sorta di Macchina della Paura, capace di risvegliare gli incubi peggiori delle persone (al fine di controllarle) sfruttando le linee energetiche della terra. Grazie all’aiuto del vecchio poliziotto Geoff Talbot e del giornalista Simon Hugues, John scopre il piano segreto di una loggia massonica, ormai sfuggito di mano, che prevede il risveglio di un’entità – Jallakuntilliokan, il Dio di tutti gli Dei – che potrebbe essere letale per l’intera umanità. Solo un rito che unisce i poteri di Constantine, Mercury e la rediviva Zed salverà la situazione.
Hellblazer #23-31
Larger Than Life / The Family Man / Early Warning / How I Learned To Love The Bomb / Hold Me / Thicker Than Water / Sick At Heart / Fatality / Mourning Of The Magician
Testi di Jamie Delano(#23-24/28-31), Grant Morrison (#25-26), Neal Gaiman (#27), disegni di Dean Motter, Ron Tiner (#23-24), David Lloyd (#25-26), Dave McKean (#27), Kevin Walker e Mark Buckingham (chine #28-30), Sean Phillips (#31), Vertigo 1989-1990.
Prima edizione italiana: Hellblazer #8-10, Comic Art, 1994-1995; Hellblazer #9, Planeta DeAgostini, 2008.
Dopo aver fermato le macchinazioni massoniche e l’avvento del mostruoso Jallakuntilliokan, Constantine – a causa della sua amicizia con lo sfortunato collezionista Jerry O’Flynn – viene a contatto con il terrificante serial killer Family Man. Il contatto con questo killer, l’ex poliziotto Samuel Morris, in procinto di partecipare alla convention di assassini seriali che viene mostrata in The Sandman #14, sconvolge John che in un primo momento si dirige a nord, dove – nei due numeri realizzati da Grant Morrison e David Lloyd – partecipa ad una festa di paese circondato da paurosi mascheroni e rischia di rimanere coinvolto in un incidente nucleare. Poi, tornato a Londra, deve fronteggiare un fantasma molto particolare, in una storia realizzata da Neil Gaiman e Dave McKean.
Nel frattempo il Family Man, sentitosi braccato da Constantine, decide di assassinare suo padre, Thomas. Dopo un inseguimento al cardiopalma fino a Liverpool, John riesce – fra molti dubbi – ad uccidere l’assassino seriale e decide di andare al funerale del padre, con cui era in rotta da anni, anche per soccorrere la nipote Gemma assediata dal fantasma del nonno, che non trova pace a causa di un incantesimo scatenatogli imprudentemente contro dallo stesso Constantine nel 1967.
Hellblazer #32-40
New Tricks / Sundays Are Different / The Bogeyman / Dead-Boy’s Heart / The Undiscover’d Country / Man’s Work / Boy’s Games / The Hanged Man / The Magus
Testi di Dick Foreman (#32) e Jamie Delano (#33-40); disegni di Steve Pugh (#32, 37-39), Dean Motter e Mark Pennington (#33), Sean Phillips (#34-36), Dave McKean (#40), DC Comics 1990-1991.
Prima edizione italiana: Hellblazer #9-11, Planeta DeAgostini, 2008.
Dopo un curioso caso di possessione canina, Constantine ritrova Mercury e Marj, giusto in tempo per fare un vero e proprio viaggio nella sua memoria e nel suo inconscio: prima rivive i periodi della sua infanzia, quando il padre era in galera e lui era – insieme alla sorella Cheryl – affidato a degli zii; poi vive la propria morte in un prossimo futuro, quando il pianeta finirà sotto l’acqua per il riscaldamento climatico. Mercury ha il tempo di fare amicizia con il giovane Martin, vegetariano con un bizzarro padre macellaio e John ritrova il Ragazzo d’Oro, il suo amico immaginario di quando era piccolo. Con l’aiuto di Zed, Constantine rivede il momento della sua nascita, debole e malato, quando la madre morì per metterlo al mondo, scoprendo che nel parto non sopravvisse neppure il suo fratello gemello.
Nell’ultimo numero della sua gestione, Delano – in coppia con l’impareggiabile Dave McKean – ci mostra una dimensione parallela, dove ad essere sopravvissuto al parto è invece il fratello morto, il Ragazzo d’Oro. L’unico mago rimane però l’inimitabile John Constantine.
Le altre storie: miniserie e graphic novel
Dopo aver passato la mano delle sceneggiature della serie mensile di Hellblazer a Garth Ennis nel 1991, Jamie Delano è tornato più volte ad occuparsi di John Constantine realizzando, nella maggior parte dei casi, delle miniserie.
Nel 1994 realizza il numero #84, di passaggio, dopo la conclusione del ciclo di Ennis e in attesa dell’arrivo di Eddie Campbell ai testi (e soprattutto di Paul Jenkins) realizzando, grazie anche ai disegni dell’ispirato Sean Phillips, “Un’Altra Parte dell’Inferno” (In Another Part Of Hell), in cui vediamo la nascita dell’amicizia tra Constantine – al suo arrivo a Londra – e l’ineffabile taxista Chas, facendo anche la conoscenza della sua impresentabile madre.
Nel 1995 appare la miniserie in due numeri The Horrorist (sceneggiata da Delano e disegnata da David Lloyd), in cui la protagonista Angel, una donna cresciuta in Mozambico tra guerre e privazioni, semina morte negli Stati Uniti. Constantine si mette sulle sue tracce dopo aver avuto una visione guardando una sua foto scattata, dieci anni prima, da un fotoreporter d’assalto. Angel è un’horrorista in grado di redistribuire le sofferenze per punire chi vive nel benessere: per fermarla, un Constantine più angosciato e pessimista del solito dovrà vivere le sue terribili esperienze. Una buona storia nobilitata dalle matite eleganti e visionarie di Lloyd e pubblicata in Italia nel 2013 in uno speciale di Rw Lion.
Il ritorno di Delano alle sceneggiature del suo personaggio migliore avviene nel 2000, con la miniserie in 4 numeri Sangue Cattivo: una commedia della restaurazione, con le matite di Philip Bond e Warren Pleece. Nella miniserie ci si sposta nel futuro prossimo, nel 2025, con un Constantine di 72 anni, cinico e incattivito, pronto ad indagare ancora una volta sulla famiglia reale inglese tra stampa scandalistica, ereditiere illegittime e star televisive. Una storia brillante, che delinea un futuro neanche troppo distopico con belle copertine di Sean Phillips, pubblicata in Italia da Planeta De Agostini nel 2007.
Si sale decisamente di livello con Pandemonium, graphic novel sceneggiata da Delano per le matite dell’evocativo Jock nel 2010, per celebrare i primi 25 anni di vita editoriale di John Constantine e tempestivamente proposta nello stesso anno in Italia da Planeta De Agostini. Una storia cruda, tra attentati terroristici e misteriosi artefatti sumeri, in un viaggio tra i campi di battaglia iracheni, in cui Constantine assisterà agli orrori della guerra per ritrovare il suo più vecchio avversario. La storia rappresenta il ritorno di Delano alle tematiche di denuncia di un tempo.
Infine, nel 2010 Delano realizza – in coppia con l’ottimo David Lloyd – il purtroppo inedito in Italia Christmas Card, storia di 8 tavole, contenuta nell’albo celebrativo Hellblazer #250.
————————
Il John Constantine di Garth Ennis