Proseguono le meritorie iniziative della Lion Comics, la linea editoriale della RW edizioni, che sta stampando le storie inedite, serie regolare e miniserie varie, legate alla collana Hellblazer, la più longeva tra le serie della Vertigo, l’etichetta per lettori maturi dell’americana Dc Comics.
Così dopo la pubblicazione delle miniserie The Horrorist, Heartland, Lady Costantine e City of Demons, è il turno di Chas the Knowledge, pubblicata originariamente in 5 numeri nel 2008, realizzata dallo sceneggiatore inglese Simon Oliver, l’attuale scrittore di Hellblazer Rebirth e dal disegnatore croato Goran Sudzuka. La miniserie, legata ai festeggiamenti per l’anniversario dei vent’anni di pubblicazione dal primo numero di Hellblazer, è dedicata a Chas Chandler, il taxista che da sempre affianca John Constantine nelle sue avventure,
Fa piacere innanzitutto veder di nuovo associato l’etichetta Vertigo ad Hellblazer, sensazione fortificata ancora di più grazie alle evocative copertine di Glen Fabry, tutte raccolte nel volume. Come è ben noto difatti ormai da 5 anni le avventure del mago proletario non sono più raccontate all’interno della storica linea editoriale, dopo la chiusura avvenuta della prima storica serie con il n.300, cui sono seguite ben tre collane differenti, di qualità alterna, che hanno previsto l’ingresso di Constantine nell’universo supereroistico della DC, con avventure che non sono più riuscite a raggiungere livelli consoni ad un personaggio così rilevante, creato da Alan Moore nel 1985.

La storia realizzata da Oliver e Sudzuka è di buon livello e non risente del tempo passato, ormai 10 anni, dalla sua pubblicazione originale. La trama si può riassumere brevemente: mentre Constantine, irretito da un’avvenente fanciulla, parte alla caccia di uno spirito cattivo in giro per l’Europa, il povero Chas si trova costretto per la prima volta a recitare il ruolo dell’eroe affrontando, per le strade di Londra, il demone Tuma’el, recentemente liberatosi dopo una prigionia iniziata ai tempi della peste nera del 1665, e desideroso di vendicarsi di Londra e dei suoi abitanti.
La sua vendetta parte impossessandosi del corpo del figlio di un collega di Chas morto prematuramente, che il taxista ha preso sotto la sua ala protettiva. La vera protagonista della vicenda è Londra, le cui vie della città sono percorse incessantemente da Chas e dai suoi colleghi. La metropoli è resa in maniera vivida dai disegni di Rudzka, efficaci e piacevoli, lontani da virtuosismi fini a se stessi ma che riservano qualche bell’effetto nel momento di apparizione dei demoni.
Le vicende sono introdotte da alcuni flashback sulla Peste del 1600, e non raccontano il passato di Chas e neppure il suo primo incontro con Constantine, aspetti già visti all’interno della serie principale. La trama è arricchita dalla buona delineazione di molti personaggi secondari che accompagnano Chas nella sua missione.

Il taxista preferito da Constantine, forse l’unico suo conoscente ad essere sopravvissuto tanto a lungo alla sua amicizia, ha avuto un’evoluzione notevole nel corso degli anni, passando dal ruolo di picchiatore/spacciatore pronto a coprire le spalle del mago, alla parte di utile idiota deriso da John per i suoi doveri da capofamiglia che deve rispettare, fino a ritagliarsi una sua dignità all’interno della serie, come un personaggio capace anche di criticare e giudicare molto severamente le scelte di Constantine.
In questa miniserie lo vediamo aggirarsi per Londra nell’inedito ruolo di protagonista in un momento di crisi di mezza età, di rapporti sempre più difficoltosi con la moglie, di incertezza e di solitudine. Affrontare il demone e nello stesso tempo prendersi cura di Nick, il figlio del suo ex-collega, dà la possibilità a Chas quasi di percorre un percorso di redenzione, resistendo alle tentazioni che la vita gli offre, accettando un po’ tutto quello che Constantine non ha mai avuto ed ha sempre rifiutato: una vita normale.
Si rovesciano i rapporti tra i due, questa volta tocca a Constantine il ruolo di supporto, e il mago che ride si ritrova fuori moda e fuori ruolo sulla spiaggia di Ibiza, meta di tutti i giovani inglesi, con l’immancabile impermeabile, proprio mentre nella serie regolare all’epoca si stava preparando l’avvicendamento tra gli sceneggiatori Andy Diggle e Peter Milligan, con il secondo che scriverà gli ultimi 50 numeri della serie.

Si tratta in definitiva di una storia Vertigo vera e propria, tutt’altro che imprescindibile, ma assolutamente godibile, grazie al buon lavoro dei due autori, al buon ritmo che riescono ad infondere alla narrazione, condita con qualche sporadico elemento splatter, più che horror; una storia capace di dare nuove sfaccettature a vecchi personaggi, che riprende gli stilemi classici di Hellblazer, come il flashback su episodi storici.
Sarebbe stato opportuno un maggior approfondimento di alcuni aspetti, come la composizione sociale di Londra, o qualcosa di maggiormente anticonvenzionale, anche solo la rappresentazione delle pieghe più oscure della società. Queste mancanze in questa breve miniserie preannunciavano forse la trasformazione che sarebbe avvenuta dopo pochi anni, con la chiusura della serie Vertigo di Hellblazer, come se il personaggio in questo contesto non avesse più cose da dire.
Ormai le scelte sono state fatte e di Constantine tocca leggere le attuali versioni annacquate, al lettore italiano non resta che augurarsi la pubblicazione di The Books of Magic/Hellblazer, l’unica miniserie ancora inedita in Italia.