
Sabato 20 luglio 2019, ore 18:45, Palazzina Roma di Rimini, nel contesto di RIMINICOMIX 2019: durante una conferenza dal titolo “Zagor, la vita rinnovata dello Spirito con la Scure” vediamo sul palco della sala conferenze seduti dietro la tavolata, da sinistra verso destra Gianni Sedioli, Walter Trono, Giovanni Freghieri, Marco Grasso (moderatore delle conferenza e penna di Fumo di China), Jacopo Rauch, Valerio Piccioni ed Oskar. Rispetto alla locandina di presentazione della conferenza il secondo, Walter Trono, non avrebbe dovuto essere presente: è un giovane talento noto in Bonelli per i suoi lavori su Dragonero. Il giovane disegnatore (classe 1987), racconta di come sia stato incaricato di lavorare sul “ringiovanimento” del noto personaggio creato da Guido Nolitta (alias Sergio Bonelli). Togli un po’ quelle rughe, riduci un po’ i muscoli, indolcisci un po’ i lineamenti, allarga un po’ di più il sorriso ed ecco fatto: The Young Zagor is reborn.

Per Walter Trono cimentarsi con il personaggio creato da un uomo che ha così tanto ammirato e che fino a poco tempo fa era al vertice della Casa Editrice Sergio Bonelli Editore (solo la morte lo ha potuto togliere da quel ruolo professionale, ma non lo ha di certo potuto sconfiggere, perché non potrà mai essere dimenticato), deve essere stata una sfida al tempo stesso ambiziosa e commovente. In qualche modo ridisegnare il personaggio di Sergio Bonelli è stato come poter legare per sempre il proprio nome al Regno di un uomo che ha fatto la storia del fumetto italiano e che sarà ricordato nei decenni e secoli a venire. Agli inizi Trono non voleva deludere i suoi superiori, quindi, sapendo di non avere ancora dimestichezza col personaggio, ha presentato una tavola in cui in primo piano ci fosse il “mostrone“, un bel vampiro gigante in versione pipistrello inferocito, con Zagor piccolino sullo sfondo che si protegge con uno scudo. “Per nascondere possibili imperfezioni su come realizzavi il personaggio, gli hai messo anche lo scudo che copre un terzo del personaggio, furbo il ragazzo!” dice ridendo il disegnatore Valerio Piccioni quando la foto della tavola disegnata di cui stanno parlando viene proiettata sullo schermo della sala alle loro spalle.

Dopo questo aneddoto vediamo sullo stesso schermo una intervista in video rivolta a Moreno Burattini. Viene dichiarato che fosse una video-telefonata, ma in alcuni momenti si ha l’impressione alienante di trovarsi di fronte ad un filmato pre-registrato con cui Marco Grasso dialogava in una sorta di intervista “in differita”, per così dire. Nella suddetta intervista Moreno Burattini dichiara che di Zagor c’erano tante cose non ancora raccontate, riguardo la sua giovinezza e su cui valeva la pena indagare e mostrare ai lettori. “Mi riferisco alle sue prime esperienze sessuali per esempio!” dichiara Burattini. Così scopriamo che Patrick Wilding (il nome di battesimo dello Spirito con la Scure prima di diventare zagor-te-nay come lo hanno iniziato a chiamare gli indiani) ha avuto in gioventù una prima fiamma che sarà ispirata graficamente all’attrice Scarlet Johansson.

Allora! Posso capire che viviamo nell’epoca in cui Reality Show come Il Grande Fratello hanno calamitato l’attenzione di milioni di persone in tutte le versioni che sono apparse nelle stazioni televisive di tutte le nazioni nel mondo. E si può presumere che molti di tali telespettatori possano essere oggi anche lettori di fumetti. Ma ho sempre voluto credere che il fumetto possa regalarci un valore aggiunto che la televisione con trasmissioni del genere, non ci ha mai potuto fornire. Nonostante i forum lascino intendere che ci siano molti lettori, di questa versione giovane di Zagor, che sono rimasti conquistati da questo restyling, spero veramente che l’avventura per un eroe dei fumetti, continui ad essere qualcosa di diverso, dal vivere qualcosa di più in senso lato, che non dall’avere teorie interminabili di flirt “avventurosi”.

Il Trono di Bonelli è veramente uno scranno ambito ma allo stesso tempo scomodo. Dalla sua scomparsa intuisco che vi sia stato uno generale scossone fra il successore, i ministri e i consiglieri al Trono. Posso intuirlo e lo comprendo. Tutto questo ha portato a prendere molte decisioni che al tempo in cui il Sergione era in vita, probabilmente non sarebbero mai state non dico attuate, ma neppure proposte. Ma voglio poter credere che lo “Spirito con la penna” che animava Sergio Bonelli, possa continuare a fare da musa e guida spirituale per i suoi successori, scremando quello che c’è da scremare e tornando a regalarci l’Avventura con la A maiuscola che non deve per forza indulgere nel mostrarci le grazie delle donnine di Manara per convincerci che stiamo veramente volando con la fantasia, ma che anzi possa finalmente mostrarci dei ruoli femminili che piacciano anche alle lettrici e che quindi ovviamente non siano solo il riflesso sbiadito delle aspettative dei nerd.
