Infini T Force: la serie con 4 epici eroi Tatsunoko

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La Tatsunoko compie 55 anni e trasforma in anime il manga che ha visto insieme i suoi quattro supereroi più rappresentativi.
uBC raddoppia gli articoli per raccontarvi entrambe le incarnazioni.

La Tatsunoko è la casa di produzione giapponese conosciuta ai fan italiani -soprattutto quelli che erano bambini nei primi anni ’80- per tutta quella serie di cartoni animati approdati in Italia quando il fenomeno delle tv private commerciali si stava diffondendo nel nostro Paese. Titoli come “Judo Boy”, “Il mago pancione Etcì”, “La macchina del tempo”, “Il fantastico mondo di Paul”, “Gordian”, “Gigi la trottola”, “Calendar Men”, “Yattaman” e tanti altri sono ancora ricordati con piacere e una piccola nota di nostalgia.
Fondata il 19 ottobre 1962 da Tatsuo Yoshida, la Casa dal simbolo del cavalluccio marino (Tatsunoko in giapponese indica questo animale ma può essere letto anche come “i figli di Tatsu”, dal nome del fondatore) si pose l’ambizioso progetto di produrre serie animate partendo da un piccolo know-how e alcuni artifici tecnici, contrapponendosi a colossi del settore come la Mushi di Osamu Tezuka e riuscendo a tracciare un percorso nuovo e diverso da quello in corso in Giappone: proporre personaggi più affini agli eroi americani. Dopo un tentativo dal risultato incerto (“Uchuu Ace”, 1965), il successo arriva con “Superauto Mach 5” (“Mach Go Go Go”, 1967), trasposizione animata del manga dello stesso Tatsuo Yoshida.
E da lì in poi ne arriveranno molti altri.
Il mix creato tra genere supereroistico e valori giapponesi si rivela vincente. La produzione prosegue a gonfie vele e si differenzia principalmente in 3 filoni: fantastico/favolistico, action e comico. Solo una piccola nicchia viene riservata al genere dei robot che comunque ottiene un buon risultato.

Immagine celebrativa per i 55 anni della Tatsunoko Production
Immagine celebrativa per i 55 anni della Tatsunoko Production – © Tatsunoko Production Co., Ltd.

Tra le varie iniziative del 2017 per i festeggiamenti dei 55 anni della Tatsunoko, di rilievo è il lancio il 03/10/2017 di una nuova serie animata: “Infini-T Force” (www.infini-tforce.com). La serie è attualmente in corso sia nel Paese del Sol Levante che nel nostro (da noi in versione sottotitolata sul portale di streaming gratuito e legale VVVVID) e conterà 12 episodi. Tratta dal manga “Infini-T Force Mirai no Byosen” di Ukyo Kodachi (già autore di “Boruto”) e Tatsuma Ejiri (“P2! – Let’s Play Pingpong!”, “World 4u_”), opera anch’essa in corso in Giappone per i tipi di Shogakukan e da noi pubblicata da J-POP, la trama racconta di una ragazza di nome Emi che si ritrova in possesso di un oggetto che ha assunto le fattezze di una grossa matita capace di esaudire qualsiasi desiderio. Proprio mentre la sua vita è in pericolo appaiono quattro eroi leggendari provenienti da realtà alternative e riuniti nella contemporanea Shibuya per salvare lei e il mondo: Hurricane Polymar, Ken l’Aquila della squadra Gatchaman, Tekkaman e Kyashan.

© Tatsunoko Production Co., Ltd.

“Infini-T Force” è una co-produzione tra Tatsunoko e lo studio Digital Frontier (“The Boy and The Beast”, “Wolf Children”, “Resident Evil Damnation”) per la regia di Kiyotaka Suzuki (“Psycho-Pass 2”) e su sceneggiatura di Toshiya Ono (“Gatchaman Crowds”, “Blue Exorcist: Kyoto Saga”). L’autore Oh! great, mangaka di “Inferno e Paradiso” e “Air Gear”, si è occupato della realizzazione grafica dei personaggi.

Riunire in una sola serie 4 personaggi iconici si rivela essere un effetto nostalgia dalla vittoria sicura, almeno sul pubblico dei giovani adulti che hanno assistito alle vicende narrate in “Gatchaman” (“Kagaku ninjatai Gatchaman”, 1972), “Kyashan il ragazzo androide” (“Shinzo ningen Cashern”, 1973), “Hurricane Polymar” (“Hurricane Polymer”, 1974) e “Tekkaman” (“Uchuu no kishi Tekkaman”, 1975). Queste rappresentano al meglio quel filone action della Tatsunoko che mescola l’epica supereroistica alle arti marziali -quelle alla Bruce Lee, per intendersi- e a qualità come senso del dovere, giustizia, rispetto, famiglia o sacrificio. L’operazione però viene svecchiata per essere resa gradevole ad un pubblico più giovane realizzandola in tecnica di CGI in 3D: tutto, dai personaggi ai fondali, è costruito in grafica 3D con un cel-shading gradevole. Usare un nuovo stile al posto di riproporre quello classico Tatsunoko degli anni ’70 evidenzia le potenzialità di personaggi che hanno ancora oggi qualcosa da esprimere. Lo svecchiamento va oltre: i 4 eroi, Ken Washio (G-1 dei Gatchaman), Joji Minami (Tekkaman), Takeshi Yoroi (Polymar) e Tetsuya Azuma (Casshern) hanno un nuovo character design talvolta molto diverso dall’originale: Ken, leader di una squadra di moderni tecno-ninja nello stile dei super sentai giapponesi e personaggio più vecchio degli altri (è del 1972), è reso come un adulto: calcolatore ma anche passionale, è la vera guida del gruppo; Joji ha perso la sua tuta spaziale e i capelli sparati ai lati per apparire come un giovane scienziato riflessivo, calmo e ordinato nel vestire; Takeshi ha lasciato i suoi basettoni e il giacchetto anni ’70 per una capigliatura più lunga insieme a un trench militare; e infine Tetsuya è stato ringiovanito di qualche anno ed indossa una tuta di tipo scolastico (difficile un paragone con l’alter-ego umano della serie originale perché si vedeva ben poco… comunque allora si mostrava come un giovane di buona famiglia con vestiti in stile anni ’70). In ogni caso l’idea grafica alle spalle è molto buona e variegata.

Dal punto di vista visivo, la 3D CGI adoperata non è certo quella delle grandi produzioni cinematografiche ma è di un buon livello, anche se più affine a quella di alcuni videogiochi di fascia alta. I personaggi hanno discrete animazioni e gli ambienti sono resi in maniera efficace. Quello che manca sono le scene di grandi masse in movimento: talvolta è giustificato dalla trama, altre volte invece si risente spesso dell’uso degli stessi ambienti e del ristretto numero di personaggi usati. Una buona cura è destinata alle scene di combattimento: quello che viene considerato il momento clou è preciso e accurato così che sia i fan di vecchia data che i nuovi possono degnamente apprezzare le mosse dei 4 eroi come le trasformazioni di Polymar, gli attacchi di lancia e frusta di Tekkaman coadiuvato da Pegas, le armi tecnologiche di Ken l’Aquila e i gesti potenziati di Kyashan.

A livello di trama la cura non è eccessiva: essa si rivela un po’ semplice e stereotipata con qualche buco di sceneggiatura ma con una buona caratterizzazione dei personaggi. Ognuno dei 4 eroi ha il suo momento personale e di approfondimento per farlo conoscere meglio agli spettatori che non li conoscono, lasciando il dettaglio ad un’ulteriore e personale ricerca, senza appesantire la storia: Ken lascia intendere quanto sia alto il suo senso di giustizia, Tekkaman ha il rispetto per il prossimo, Polymar ha l’impegno e la tutela del prossimo, mentre Kyashan vive il dramma intimo del sacrificio e di cosa rappresenta l’umanità.
A loro si aggiunge Emi, la protagonista, che rappresenta la classica teenager che si ritrova, suo malgrado, all’interno di eventi più grandi di sé e che deve prendere decisioni, combattuta dai sentimenti verso il genitore che ha sempre avvertito come lontano. Questo personaggio si dimostra un po’ acerbo e pare quasi che si cerchi di rimediare a questo con le immagini dal sapore di fan service che ogni tanto le dedicano. Il ruolo che ricopre è quello della giovane che non ha ancora raggiunto la consapevolezza di cosa vuole dal futuro e di come può costruirlo con le proprie mani: deve maturare quel “desiderio” che le farà superare l’insicurezza insita nel suo animo e propria della sua età.
Gli antagonisti peccano di originalità e sembrano calcolati, come se fossero le controparti ideali degli eroi: una soluzione un po’ semplice per una serie che dovrebbe festeggiare i 55 anni della Tatsunoko utilizzando alcune delle sue icone.

Tutto sommato la serie è piacevole da guardare, soprattutto per i vecchi fan che desiderano ancora vedere i loro eroi impegnati nel salvare il mondo (o i mondi) ma anche per i nuovi fan che rimarranno affascinati dall’azione che contraddistingue queste icone dei cartoni action della Tatsunoko, con le loro mosse e trasformazioni.
Al manga e a questa serie, il 24/02/2018 si aggiungerà anche un film animato in CGI su cui ancora si sa ben poco.

Per gli appassionati di animazione giapponese ed in particolare delle serie prodotte da Tatsunoko, sempre per i tipi di J-POP è uscito “Il Fantastico Mondo Tatsunoko”, un volume di 211 pagine con illustrazioni a colori, formato 21 x 27 cm, in brossura con sopraccoperta, che celebra i 55 anni della Casa del cavalluccio marino, con aneddoti, informazioni e contributi sulla sua storia.

Il Fantastico Mondo Tatsunoko
Il Fantastico Mondo Tatsunoko – J-POP

Pierfilippo Dionisio

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