La splendida mostra bolognese dedicata a Hugo Pratt e ai 50 anni del suo personaggio

Dal 4 novembre 2016 al 19 marzo 2017 Palazzo Pepoli, sede del Museo della Storia a Bologna, ospita la mostra HUGO PRATT e CORTO MALTESE – 50 anni di viaggi nel mito per conto di CMS.Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Genus Bononiae.
In collaborazione con la Cong – Hugo Pratt Art Properties, l’esposizione presenta ben oltre 400 opere dell’autore veneziano tra originali, disegni, acquerelli, chine e riviste. All’ingresso il visitatore viene accolto dagli ampi e ariosi spazi del Museo e lentamente portato, come per mano, di stanza in stanza, a conoscere Hugo Pratt e le vicende della sua vita e della sua carriera. All’inizio le sale sono piccole e raccolte, offrendo poco alla volta riviste del tempo, documenti, disegni e acquerelli originali. In una sala, un videodocumentario narra in maniera completa ed esauriente la vita di Pratt: la nascita, la famiglia, gli amori, i luoghi visitati, gli espedienti, i successi e le passioni.

In una mostra all’insegna di Corto Maltese, proseguendo, il visitatore ha il piacere di vedere tracce di altre opere come Anna della Giungla, Ernie Pike, La giustizia di Wathee del Sg.t Kirk e degli Scorpioni del Deserto, immerso in un continuo rimando ad autori letterari come Jack London, Rudyard Kipling, Joseph Conrad, W. Yeats, A. Rimbaud e J.l. Borges, e maestri del fumetto mondiale come Milton Caniff e Héctor Oesterheld.
Ma è arrivando nella sala finale, la principale e la più grande, che si rimane a bocca aperta: la parete più lunga è completamente addobbata da tutte le 164 tavole originali de La Ballata del Mare Salato, la prima lunga storia del 1967 che testimonia l’origine – coprotagonista tra tanti – dell’avventuriero nato il 10 luglio 1887 a La Valletta, sull’isola di Malta, da la Niña de Gibraltar, gitana, e da un ignoto marinaio inglese della Cornovaglia.


Nella corte del Museo, con le sue piante esotiche e l’arredo di inizio secolo scorso che ne costituiscono elemento abituale, il giardino d’inverno sembra studiato appositamente per questo evento, portandoci con l’immaginazione in quelle lontane isole tropicali e sub-tropicali che hanno visto Corto e i tanti personaggi che l’hanno accompagnato.
Al termine della visita, l’ultima sala riproduce la Corte Sconta detta Arcana di Venezia dove poter scattar foto e selfie indossando il cappello da marinaio di Corto Maltese e sedendosi sul classico trono di vimini, invitati a taggare le foto all’insegna dell’hashtag #mostrapratt.


L’intera mostra si rivela qualcosa di suggestivo, capace di stupire e coinvolgere non solo gli appassionati del fumetto ma anche chi non si è mai avvicinato al media o a questo genere. Da sempre Corto Maltese è stato sinonimo di spirito libero e di avventura, capace di far sognare chiunque si fosse avvicinato alle sue storie, alle sue avventure, venendo così a contatto con il pensiero di quell’autore, Hugo Pratt, che viveva con intensità e vigore.
Se tutto ciò non dovesse bastare, sappia il visitatore che, proprio al termine del racconto visivo ed esperienziale, si troverà di fronte a quella che da molti è stata definita come la più bella tavola d’amore del fumetto.
