Lucca Changes: Leo Ortolani e il suo vaccino per l’ansia in questa guerra di trincea.

//
11 mins read

Questo è il resoconto di un’intervista live organizzata da Lucca Comics & Games Changes 2020 e possibile da visionare ancora adesso in rete su YouTube.

Roberto Recchioni come intervistatore ci presenta Leo Ortolani.

Roberto Recchioni è un fumettista, curatore editoriale e scrittore italiano. Per la Sergio Bonelli Editore è sceneggiatore e curatore di Dylan Dog e Orfani, oltre ad aver sceneggiato due albi della collana Le Storie e il volume Monolith da cui è stato tratto anche un film per la televisione. Con Lorenzo Bartoli aveva creato i personaggi a fumetti John Doe e Detective Dante. Ha inoltre sceneggiato i fumetti basati sulle storie delle Cronache del Mondo Emerso, saga fantasy scritta da Licia Troisi. Per il suo atteggiamento spesso rude e provocatorio quando scrive nei social, se Cédric Villani è stato apostrofato come il Lady Gaga della matematica, Recchioni è definito l’Achille Lauro del fumetto.

Leo Ortolani (all’anagrafe Leonardo Ortolani) è un fumettista italiano celebre in particolare per la serie a fumetti di Rat-Man. Sposato con Caterina Dacci, vive a Parma dal 1968, dove è cresciuto e vive tuttora con la moglie e le due figlie adottive Johanna e Lucy Maria, sulla cui esperienza di adozione e vita dell’infanzia ha scritto il volume  <<Due figlie e altri animali feroci. Diario di un’adozione internazionale.>> Milano, Sperling & Kupfer (2011).

RRobe: Con che spirito ti sei messo a fare le vignette durante quel periodo del Lockdown?


Leo Ortolani: L’ho fatto per vincere l’ansia. Non è stato facile anche a livello famigliare perché è stato un gran casino anche organizzare la didattica a distanza per le mie figlie. Preparavo loro tutto quello che era da preparare e poi mi mettevo a lavorare. Non credo alla maledizione di Mia Martini o quella di Marco Masini. Io continuerò a fare queste strisce un po’ per esorcizzare le mie ansie, così mi scarico questa cosa che sarà un po’ per i primi giorni, poi una volta che entro nel flusso è fatta… Mi abituo alla situazione, vado avanti a lavorare e resto ad aspettare…

RRobe: Il tuo ruolo e quello di Zero Calcare in questo frangente, hanno fatto emergere tantissimo l’idea del narratore che intorno al fuoco permetteva alla gente di sopportare gli eventi che tutti stavano vivendo e la paura per i fatti futuri. Il libro Feltrinelli che hai realizzato dalle strisce del Lockdown, è una gran cosa, il libro è davvero buono e poi io stesso comprendo di quanto ti sono debitore per quel senso di gratitudine che io stesso ho provato per il tuo lavoro che ho seguito fin dall’inizio.
Zero Calcare, pseudonimo di Michele Rech, è un fumettista italiano. Nell’autunno del 2020 pubblica due libri per Bao Publishing. In breve tempo devono di entrambi i volumi far ristampare nuove copie, nonostante le tirature fossero alte fin dal principio. Il successo è così elevato grazie anche alla visibilità che l’autore ha avuto quest’anno soprattutto grazie ai Corti Animati Rebibbia Quarantine” Trasmessi su LA7 nella trasmissione Propaganda Live durante il lockdown dovuto alla pandemia da COVID-19 del 2020 in Italia. I due volumi in questione sono “Scheletri“, la graphic novel pubblicata il 15 ottobre, una storia in parte autobiografica e “A babbo morto“, un libro illustrato e in parte a fumetti in cui scontri e disordini sociali vengono rappresentati attraverso la metafora natalizia dai risvolti macabri che vede coinvolti Babbo Natale, i Folletti e la Befana.

Leo Ortolani: E’ un po’ come essere stato un infermiere a fumetti: infermiere dell’anima. Andavo un po’ in corsia e davo la pillolina giornaliera per andare avanti, perché non è che avessi iniziato pensando di fare una striscia al giorno. Anzi. Una striscia al giorno é impegnativa soprattutto quando non è programmata. Tutti i giorni erano un leggere notizie e sentire un po’ quello che era la situazione per sapere quello che succedeva e da lì poi ricavare l’idea per la striscia. Per esempio quella che ho fatto oggi… io avevo in mente di farne un’altra … così… poi me ne è venuta un’altra ispirata sul momento. Per me era “cotto e mangiato” per citare Maurizio Merluzzo.
Maurizio Merluzzo (Prato, 3 settembre 1986) è un doppiatore e youtuber italiano, diplomatosi al C.T.A. (Centro Teatro Attivo), dove ha studiato recitazione, specializzandosi in doppiaggio. Sarà così la voce italiana di Edward Nygma / l’Enigmista in Batman, Ling Yao in Fullmetal Alchemist, Manigoldo di Cancer, ne “I Cavalieri dello Zodiaco”, Toogata Mirio di “My Hero Academia“, Kobi e Rob Lucci di “One Piece”, Paul di “Pokèmon“, Nightcrawler nel film di “Wolverine e gli X-Men”  e molti altri personaggi del mondo dei fumetti e della realtà dei videogiochi. Appassionato di bodybuilding, gestisce due canali YouTube: Maurizio Merluzzo e Cotto & Frullato.

RRobe: La prima striscia che hai fatto è una bella riflessione sulle capacità del linguaggio fumettistico.
Leo Ortolani: Si, io pensavo ed improvvisamente mi veniva l’idea e “ma se facessi?… O che bello!!” ecco, questo è il tipo di cose che mi facevano provare gioia, quei momenti di lucidità. Dopo che erano passati diversi giorni, diverse strisce, Tito Faraci mi telefona e mi dice: “ma guarda che io te le raccoglierei e ci farei un libro… Ma sono serio eh?” Come se io andassi a pensare che lui mi venisse a fare lo scherzone durante il Lockdown … aha aha aha.

RRobe: Aha aha aha!
Tito Faraci (pseudonimo di Luca Faraci, classe 1965), che ha avuto negli anni ottanta una carriera di musicista all’interno del gruppo Litania, suonando le tastiere (nome d’arte Tito Turbina Tastierista Futurista), è un fumettista e scrittore, ed ermerge nella metà degli anni 90 del secolo scorso, come autore di varie storie per Topolino, PKNA, Dylan Dog, Martin Mystère, Zagor, Lupo Alberto, Diabolik, Nick Raider, Magico Vento, nonchè dell’Uomo Ragno, di Devil, e Capitan America. E’ stato infatti uno dei primi nattatori italiani a confrontarsi con i comic statunitensi della Marvel Comics, nello specifico. Assime al disegnatore Giorgio Cavazzano ha creato il personaggio Rock Sassi e ha realizzato,  oltre a numerose storie Disney, “Il Segreto del Vetro” (2004), una storia ambientata a Venezia per l’Uomo Ragno, ambientata in Italia per la Panini Comics, su licenza della Marvel Comics. Tito Faraci con Feltrinelli ha pubblicato “Quei Due, Un Buon Partito”, “Le Entusiasmanti Avventure di Max Middlestone e del suo cane alto trecento metri“, “Spigole“, “Senza Sangue“, “La Vita in Generale” e molto altro. Il volume di Leo Ortolani, “Andrà tutto bene” è infatti stato pubblicato da Feltrinelli Comics.

Leo Ortolani: L’unica cosa che potevo fare era farli sorridere i miei lettori. Poi ovviamente il libro è stato fatto. Le strisce sono tutte disponibili gratuitamente ancora adesso.

RRobe: Tu hai delle capacità di dare delle zampate piuttosto dure su certe tematiche e quel che mi sorprende è che nessuno si arrabbia, la gente avverte che tu lo fai per scherzare.

Leo Ortolani: Io ho compreso in questo periodo la cautela verso gli anziani perché ho degli zii anziani e siccome so … (ammiccando alla telecamera della video conferenza) … so che non è che sia un bambino io stesso e quindi io stesso ero un po’ preoccupato per il sottoscritto perché geneticamente non è che abbia molti globuli bianchi già di mio, quindi mi sentivo un po’ un Bersaglio Mobile, come 007…. Mi piacevano quelli con Sean Connery, Roger Moore era troppo ciaciarone per i miei gusti, Daniel Craig è molto action movie. Sto aspettando di vederli in streaming. Sono stato una volta al cinema e in una sala con 200 posti eravamo in 6, ci chiedevano di non spostarci così loro poi sanificavano i posti dove eravamo stati seduti noi. Hanno fatto un gran lavoro. Anche i ristoranti si sono dati un gran da fare con i plexiglas e poi li hanno fatti chiudere lo stesso. Mah, ovviamente accetto il tutto, ma non so fino a che punto tutto questo abbia avuto senso.
Sean Connery, , famoso attore noto per il suo ruolo dell’agente 007 James Bond, è morto quest’anno il 31 ottobre del 2020, all’età di 90 anni, dopo un lungo periodo negli ultimi anni avendo sofferto di demenza senile come dichiarato dalla moglie solo dopo la scomparsa del marito. In una sua dichiarazione del 2005, Connery affermò in un’intervista a The New Zealand Herald di volersi ritirare dalla recitazione e di aver per esempio anche rifiutato il ruolo di Gandalf nella trilogia Il Signore degli Anelli perchè non l’aveva “mai capito” oltre che a rinunciare al ruolo di Albus Silente, nella Saga di Harry Potter

RRobe: Io rimango sull’idea del … “Capisco, … ma non capisco“.

Leo Ortolani: Io ho una teoria. Secondo me è colpa dei monopattini elettrici … sai, tutti mettiamo le mani li, poi molli il monopattino e con la App un altro arriva e prende lo stesso monopattino mettendo le mani nello stesso punto. Ecco come si è diffuso il virus, non con la movida, ma col monopattino… Potrebbero essere degli spunti di idee per una puntata di Mysterius. Sto comunuque facendo una miniserie su Panini e da marzo avremo un Western e Spaghetti. Tutti i giorni mentre lavoro mi sento la musica di Django, ma anche Morricone e l’O.K. Corral per caricarmi mentre lavoro. Ho la caratteristica di essere logorroico. Per fortuna faccio un lavoro di asciugatura. Ci sono delle parti che tolgo altre che abbrevio per tenere un ritmo più asciutto. Con le strisce ho imparato a farlo meglio di prima. La realtà delle strisce mi aiuta.
Anche Ennio Morricone (10 novembre 1928 – 6 luglio 2020), compositore, direttore d’orchestra e arrangiatore italiano, scompare quest’anno durante la pandemia, a causa però delle condizioni di salute che sono precipitate in seguito alla frattura di un femore. Aveva 91 anni. Leo Ortolani sembra quindi, in questa intervista con Recchioni, restare comunque molto legato alle vicende di cronaca, lasciandosi ispirare anche nelle conversazioni pour parler, dai grandi lutti che hanno colpito il mondo dello spettacolo con questi personaggi che purtroppo ci hanno lasciato quest’anno anche se non direttamente a causa della pandemia.
RRobe: La piattaforma ti dà la grammatica. Il tuo blog che hai aperto, ti aveva portato ad avere un’impostazione verticale. Instagram in cui sei entrato, ti ha portato ad avere storie da nove o 10 vignette. La piattaforma influenza la grammatica, ma dalla grammatica tu trovi comunque poi una voce sempre personale. Ammiro il tuo lavoro.
Leo Ortolani: Ti ringrazio, ma io seguo te.

RRobe: Naaa… io sono un autore in semi pensionamento.

Leo Ortolani: No, non scherzo, parlo sul serio, io faccio un po’ quello che fai tu. Se tu fai il blog io faccio il blog, se vai su Instagram, io vengo su Instagram, quei fari accesi che vedi alle tue spalle sono io…

RRobe: Allora immagino solo cosa potrei fare quando arriverai su Tick Tock.

Leo Ortolani: Ho le mie figlie che mi fanno da Media Manager dicendomi: “Quando vai in rete ti devi annunciare altrimenti ti vedono molte meno persone di quelle che ti seguono!“ Domani sono a lezione da mia figlia. La serie periodica in edicola mi aveva assorbito. Quest’anno 2020 doveva essere il mio anno sabbatico e invece ho pubblicato più dell’anno scorso. Sto poi lavorando a un libro di divulgazione scientifica per un progetto sempre con l’Agenzia Spaziale per un terzo e conclusivo libro di questa trilogia per la ricerca tecnologica spaziale che … parlerà di Marte per forza… Poi la miniserie Panini, con queste cose chiuderò il 2021 e non sono poco per uno come me.
RRobe: Comunque sappi che tu mi sei stato più utile dei balconi. Aha aha aha… A proposito delle tue figlie… Dovresti tornare a raccontarle come hai già fatto in passato, visto che sono cresciute.

Leo Ortolani: Allora, devi sapere che sono cresciute in un modo che non so se le riconosceresti. Quando le hai viste nel 2014 la Lucy ti guardava dal basso che fumavi… Ecco, ora la Lucy è alta 1 metro e 75 cm.

RRobe: Ti guarda dritto negli occhi quindi.

Leo Ortolani: No, peggio, a me mi bullizza! Aha, aha, aha, perché mi supera, io sono alto 1 metro e 70 centimetri. Ha un fisico spettacolare, ha una forza (n.d.r. Ortolani lo dichiara con orgoglio di padre che dimostra con la mimica facciale) che prima che bloccassero tutte le attività sportive, faceva flag football con le sorelle in un modo che non immagini. Il coach mi aveva preso da parte e mi aveva detto “guarda, l’ho vista fare dei passaggi in campo con un professionista e sono rimasto allibito“, quindi mia figlia è un talento naturale. Se dovessi tornare a Lucca con le mie figlie compresa Alexia, anche lei altissima e che abbiamo in affido … ma, non mi ci far pensare … speriamo, comunque ho sempre avuto a che fare con donne alte perché anche Caterina è più alta di me. Meno male che c’è Johanna che sarà circa 1 metro e 68 centimetri. Anche se di recente ho avuto la sensazione che stesse crescendo ancora.
RRobe: Non hai pensato di tornare a raccontare la tua esperienza di padre con le figlie grandi?

Leo Ortolani: Guarda! Ho perso già un libro. Perché avevo messo da parte materiale per arrivare al passaggio da quando eravamo arrivati a Parma fino all’inizio dell’adolescenza e adesso siamo in piena adolescenza, quindi è come andare sullo sterrato e non riesco a fermare il momento. Beh non lo so: forse quando sarà passata questa guerra di trincea che stiamo combattendo giorno per giorno, forse lo riprenderò in mano. Loro cambiano giorno per giorno e se tu tieni sempre l’atteggiamento di quando erano bambine … non va bene. Anzi,… Si può dire in rete? …“Ti sfanculano?” ecco, questo è quello che succede se non stai al passo”.
RRobe: Tu sei divertente e sei diventato il loro Nume.
Leo Ortolani: Questo ammetto che è vero. Lucy, quando ti abbraccia, ti fa male sul serio, non sto scherzando… Ti dà dei baci come se ti stesse dando dei cazzotti. Perché ha un’energia che le avevo visto fin da piccola e che non è normale. Se credessi all’esistenza di Superman probabilmente direi che Lucy, viene da Kripton… Per fortuna ci adoriamo, quindi posso stare sul sicuro che non sarò colpito a morte.
RRobe: Come fai quando scrivi di loro ma anche di persone che conosci? Io mi faccio sempre degli scrupoli. Tu ti fai mai lo scrupolo di come tutto questo ha poi impatto su di loro quando loro leggono ciò che hai scritto sul loro conto?
Leo Ortolani: Faccio questo lavoro dicendo cose che so di poter dire e di persone che sono intime perché … per esempio una volta l’ho fatto con una persona che non vedevo da tanto e lui mi ha scritto in rete per una vignetta che lui ha visto su Instagram e mi ha detto: “ma tu non puoi mettere in rete una cosa simile su di me“ … questo mi ha fatto ancora più capire che bisogna essere in ottimi rapporti con quelle persone, per raccontare di qualcuno.
RRobe: Certo, perché non è vero che noi possiamo scrivere quello che vogliamo. In realtà non è affatto così come tutti credono.
Leo Ortolani: Io ho un asso nella manica. Il modo in cui diventerò il più grande autore vivente è quando mostrerò a tutto il mondo “Mucca che dorme“ ma, vedi, in un certo senso racconta la mia vita di coppia. Per cui… Quando prendo appunti e dico alla Cate… Guarda cosa farei fare a “Mucca che dorme”… (n.d.r. Ortolani muove la testa da destra a sinistra e viceversa come per negare, per mostrare in videoconferenza l’atteggiamento della moglie che lo sconsiglia di fare o scrivere quello che lui le sta proponendo …) No! … Aspetta… Ma Cate, ma, è ovviamente romanzato, non è che poi tu… non è mica che veramente uno pensa che tu … Ecco!! Mi spiego Roberto? Non succederà mai! Sappiate che… “Mucca che dorme”… resterà per sempre nel cassetto.
RRobe: Forse è meglio! Perché essere denunciato dalla moglie per come tu l’hai raccontata, non è una bella cosa. Ma torniamo allo spazio e al progetto con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). A me l’idea di nuclearizzare Marte ancora prima di metterci piede sopra mi dà l’idea dell’umanità per come è sempre stata. Aha aha aha.

Leo Ortolani: Ma tu immagina se si vede un pannello che si apre sul suolo marziano ed esce fuori Re Vega, … tanto per dire un nome….

Ecco, Leo ortolani è un eterno bambino che ci aiuta a trasformare la quotidianità di tutte le nostre vite in una bella avventura a fumetti. Lui che a scuola non stava “mai attento durante le lezioni di filosofia” (dichiara lui divertito), ci dà lezioni di filosofia di vita. E di questo uBC Magazine gli è grato. Qui sotto potete trovare la sua intervista completa in YouTube. Buon divertimento.
Intervista a Leo ortolani: Come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la quarantena.
uBC Magazine è grata a Lucca Changes per il grande lavoro meditatico realizzato con questi filmati che hanno permesso agli appassionati di fumetti di poter stare un po’ a Lucca anche quest’anno così anomalo e sperando di poter al più presto rivedere autori come Leo Ortolani, come si suol dire “in carne ed ossa“, auguriamo a lui di portare a termine tutti i suoi progetti per il futuro.
Articolo precedente

Asadora: restituire la fede nell’umanità

Prossimo Articolo

Dal Forziere: Cerebus parte prima.

Ultimi Articoli Blog