Valerian e la Città dei Mille Pianeti
Valerian e la Città dei Mille Pianeti

Valerian dal fumetto al cinema: un salto spazio-temporale di 50 anni

///
15 mins read

In un’epoca in cui ormai il cinema ha completamente sdoganato i fumetti, soprattutto quelli supereroistici americani di Marvel e DC, anche l’Europa si fa avanti con quello che al momento è il film più costoso di Francia – e di Europa – dal budget di €170.000.000.

“Valerian e la città dei mille pianeti” (in orig. “Valerian and the City of a Thousand Planets”) è il nuovo film di fantascienza di Luc Besson che vede come protagonisti Dane DeHaan e Cara Delevingne nei panni di Valerian e Laureline, insieme ad un ricco cast costituito da attori come Clive Owen, Ethan Hawke, Herbie Hancock, Kris Wu, Alain Chabat, Mathieu Kassovitz, Rutger Hauer, John Goodman (solo in voce) e Rihanna.

Il 29 marzo 2017 è uscito il nuovo teaser trailer…

…che amplia quanto mostrato dal primo trailer del 10 novembre 2016

L’uscita del film è prevista per il 21 luglio 2017.

“La storia è quella di Valerian (Dane DeHaan) e Laureline (Cara Delevingne), due agenti speciali operativi per il governo dei territori umani con la missione di mantenere l’ordine nell’Universo. Valerian ha in mente qualcosa di più di un semplice rapporto professionale con la sua partner, facendosi avanti sfacciatamente con proposte romantiche. Ma il suo passato costellato di tante donne si scontrerà con i valori tradizionali di Laureline, portando quest’ultima a rifiutare costantemente le sue avances. Sotto le direttive del loro Comandante (Clive Owen), Valerian e Laureline si imbarcano in una missione verso la fantastica città intergalattica di Alpha, una metropoli in continua espansione composta da migliaia di specie diverse provenienti da tutti e quattro gli angoli dell’universo. I 17 milioni di abitanti di Alpha nel tempo hanno unito i loro talenti, tecnologie e risorse per il miglioramento delle condizioni dell’intera comunità. Sfortunatamente, non tutti su Alpha condividono gli stessi obiettivi: sono infatti attive forze invisibili, che metteranno in grave pericolo il genere umano…”

Il fumetto

Per chi non lo sapesse, il film è tratto dal fumetto francese “Valérian: agent spatio-temporel” (poi giustamente rititolato “Valérian et Laureline”) creato nel 1967 da Pierre Christin ai testi e Jean-Claude Mézières ai disegni. La serie di genere fantascientifico – tra le prime in Francia – racconta le avventure di Valérian, agente spazio-temporale di Galaxity, capitale della Terra e dell’Impero Galattico Terrestre nell’anno 2720, impegnato a pattugliare la Storia per impedirne l’alterazione o in missioni speciali di esplorazione o pattugliamento insieme a Laureline, la sua compagna conosciuta nell’anno 1000. In 22 albi, alcune storie corte e atlanti di flora e fauna, i due autori descrivono decine e centinaia tra mondi, razze, usi e costumi alieni che per i testi -e sotto una diversa luce e chiave di lettura- mettono in evidenza difetti, soprusi, episodi di ingiustizia o prevaricazione -ovvero caratteristiche che sono proprie del genere umano- mentre per i disegni trasportano lontano con l’immaginazione il lettore verso luoghi nuovi e sconosciuti, sorprendendolo con vignette, tavole e illustrazioni che negli anni acquistano sempre più fascino. Nel 2010 esce l’ultimo volume che conclude definitivamente le avventure dei due eroi: con 43 anni all’attivo “Valérian et Laureline” diventa la serie più longeva della Bande Dessinée realizzata dagli stessi autori che l’hanno creata.
In Italia il fumetto ha alterne fortune e una travagliata vita editoriale, venendo pubblicato su riviste, volumi cartonati o in versione pocket per poi avere una giusta e completa edizione per i tipi delle 001 Edizioni che ripropongono le avventure in una raccolta di 7 volumi, l’equivalente degli integrali francesi (anche se le dimensioni di stampa sono purtroppo inferiori agli albi cartonati francesi ma sempre godibili). In occasione del film, l’editore francese Dargaud ha già cominciato a sostituire il logo della testata originale con quello del film.

Chi, dopo aver visto i trailer, pensa di essere di fronte all’ennesimo clone dei più famosi film di fantascienza si sbaglia… e al contempo ha ragione.

Il paragone visuale tra Valerian e Star Wars
Valerian vs Star Wars

Iconograficamente la serie a fumetti si spinge nell’inesplorato e inventa molto, condizionando anche l’ambiente cinematografico al punto tale che, quando nel 1977 Christin e Mézières sono al cinema a vedere “Star Wars”, rivedono qualcosa di loro in quel film. Oggi basta fare una semplice ricerca sul web del tipo “Valerian+Star Wars” per imbattersi in una celebre composizione che compara le due opere.
Nel merito, alcune soluzioni visive dei film sembrano essere fortemente influenzate soprattutto da “L’Impero dei Mille Pianeti”, avventura serializza tra il 1969 e il 1970 e raccolta nel 1971, e anche da altre storie di quel periodo. L’astronave di Valerian ha una forma tonda e schiacciata come il Millennium Falcon, l’eroe viene imprigionato in un campo energetico come Han Solo nella carbonite, si forma una forza ribelle contro l’Ordine di una setta che veste tuniche e pesanti caschi (da notare anche le curve del casco ai lati del collo) sotto i quali si nasconde una tremenda verità, passando per il famoso costume della principessa Leia (“Il Ritorno dello Jedi”, 1983) simile alla mise indossata da Laureline in “Il Paese senza Stelle” (1972) fino ad arrivare a Watto (“La Minaccia Fantasma”, 1999) che ha fattezze simili agli Shingouz, alieni ricorrenti nella serie a fumetti e comparsi fin dal 1975.
Sicuramente è possibile ribattere affermando che un’astronave tonda è diretta discendente dagli UFO –anche se la maggior parte delle astronavi dei protagonisti avevano forma di razzi o aerei da caccia- oppure che dalla Maschera di Ferro in poi ci sono stati molti personaggi che nascondevano il proprio volto, ma le somiglianze sono molte e concentrate tanto da pensare che qualche albo a fumetti della serie -soprattutto uno- sia passato tra le mani di Lucas o di chi si occupava della creazione visuale del film. L’argomento era stato trattato in precedenza in questo articolo: Il caso Star Wars.

Il confronto
L'Ambasciatore delle Ombre
L’Ambasciatore delle Ombre

Nonostante “Valerian e la città dei mille pianeti” riprenda in parte il titolo dell’albo a fumetti “L’Impero dei Mille Pianeti”, la storia da cui il film trae ispirazione è “L’Ambasciatore delle Ombre” del 1975. Questa la trama del fumetto senza spoiler:

“È giunto il turno dei Terrestri di presiedere il Consiglio di Punto Centrale, il luogo di incontro di tutte le razze aliene conosciute nell’universo. A Valerian e Laureline è affidato il compito di scortare l’ambasciatore fino al momento del suo discorso “rivoluzionario”. Ma un attacco di mercenari porta a segno il rapimento del diplomatico e di Valerian. Comincia così il lungo viaggio di Laureline, a continuo contatto con diversi popoli alieni per arrivare fino ai misteriosi primi abitanti e costruttori di Punto Centrale.

Della trama del film si sa ancora ben poco ma Besson è stato chiaro: per leggere un albo di Valerian bastano 20-30 minuti ma per un film di 2 ore ci vuole più materiale e per questo ha dovuto effettuare delle aggiunte. Inoltre ha sempre dichiarato di non voler disonorare un fumetto che non solo lui ma molti in Francia amano e per questo ha chiesto sempre il permesso alla coppia di autori rivolgendosi direttamente a loro.

Permettete a questo punto di fare un piccolo gioco: confrontare i trailer e le immagini finora pubblicate con il fumetto.

Partiamo dai protagonisti: Valerian e Laureline interpretati da Dane DeHann e Cara Delevingne. Paragonati agli alter ego di carta dall’aspetto maturo, gli attori sono più giovani, più vicini a richiamare un pubblico di teen-agers o di young-adults. Inoltre i capelli di lei non sono rossi per due motivi: Besson aveva già avuto una protagonista con quella capigliatura, la Leeloo de “Il Quinto Elemento” interpretata da Milla Jovovich, e la Delevingne funzionava poco con quel colore. Ancora: i protagonisti del film hanno uniformi militari (si vedono quando sono ai comandi dell’astronave) e hanno i gradi di maggiore e sergente: questo aspetto era tralasciato nel fumetto e sostituito da quello di semplici agenti del Servizio Spazio-Temporale di Galaxity. Le tute spaziali invece sono molto somiglianti a quelle su carta.

Valérian e Laureline a confronto
Valerian e Laureline a confronto

Nel film Alpha è la città dei mille pianeti, un agglomerato nello spazio dove “per centinaia di anni ogni specie ha condiviso con le altre la conoscenza e l’intelligenza”; nel fumetto Punto Centrale è un’immensa costruzione artificiale situata al centro delle rotte più percorse dello spazio, un organismo mosaico composto da cellule che rappresentano le differenti razze aliene conosciute, come una sorta di ONU intergalattica.

Punto Centrale e Alpha
Punto Centrale e Alpha

Segue una carrellata di alieni incontrati, come gli Shingouz, di piccola taglia, con ali atrofizzate e una proboscide al posto del naso, che vanno in giro sempre a gruppi di 3 e che vendono informazioni a caro prezzo (ritornano spesso nelle avventure a fumetti) e da Besson rinominati come i 3 fratelli Dogan-Daghis

Shingouz e Dogan-Daghis
Shingouz e Dogan-Daghis

i Marmaka, temuti per la loro spaventosa radioattività ma famosi per il loro talento di psicologi

Marmaka
Marmaka

i Bagulin, stupidi gregari, manovalanza di bassa lega che va in giro armata con dei lancia-bozzoli di xoxos

Bagulin
Bagulin

i Grubo (Bromosauri nel film), esseri acquatici molto grossi e ciechi al di fuori dell’unica entità psichica che costituiscono, e guidati dagli Zuur, delle specie di meduse peduncolate che comunicano telepaticamente

Grubo e la medusa Zuur - i Bromosauri
Grubo e la medusa Zuur – i Bromosauri

il Popolo delle Ombre, nascosto agli sguardi di tutti, molto potente e costruttore della prima cellula di Punto Centrale

il Popolo delle Ombre
il Popolo delle Ombre

e il piccolo Trasmutatore Grognon di Bluxte (qui ribattezzato Mélo), capace di replicare in infinite copie ogni oggetto gli venga fatto ingurgitare.

il Trasmutatore Grognon di Bluxte - Mélo
il Trasmutatore Grognon di Bluxte – Mélo

Nei fumetti, Valerian e Laureline pilotano un’enorme astronave denominata XB982 che permette di viaggiare nel tempo e nello spazio e di compiere il grande salto. Il velivolo fa la sua prima comparsa ne “Il Grande Collezionista”, una storia breve del 1969.

Nel film l’astronave si chiama Intruder, è stata realizzata in Cina nel 2700 e permette di viaggiare ovunque nello spazio e nel tempo fino a 30 secoli. La nave è dotata di un super-computer a bordo di nome Alex, un’intelligenza artificiale programmata con un senso dell’umorismo, la cui voce è rappresentato da una luce rossa all’interno della nave, che assiste il duo in tutte le loro missioni e che costituisce a tutti gli effetti il terzo partner ufficioso della squadra composta da Valerian e Laureline. Mentre il precedente modello XA permetteva di rimanere all’interno della nostra galassia, è stato necessario aspettare il 2720 per arrivare al modello XB che viaggia nello spazio e nel tempo ed è robusto abbastanza per essere in servizio 24/7. La prima serie è stata costruita in 1000 esemplari e Valerian e Laureline hanno ottenuto il n.980 (XB980), uno degli ultimi e più sofisticati modelli.
Ciò che la rende particolare è che la nave è stato assegnata loro per il resto della vita, il che significa che, nel caso vada persa, Valerian e Laureline verranno immediatamente sollevati dai loro incarichi. Da quando sono saliti a bordo dell’Intruder, i due hanno viaggiato per più di 100 milioni di anni luce.

La XB982 e l'Intruder
La XB982 e l’Intruder

Curiosità: in “Time Jam”, la serie a cartoni animati di Valerian del 2007-2008, l’astronave si chiama Tempus Fugit ed è anch’essa dotata di intelligenza artificiale, al contrario del fumetto.

Per quel che si vede, le atmosfere dal fumetto al film sembrano essere state rispettate e -detto da Besson- le razze aliene rappresentate saranno più di 200. Compaiono anche citazioni degli ambienti de “Il Quinto Elemento” (logico, vista la presenza di Besson e Mézières) e ad altre soluzioni visive del fumetto.

Soluzioni visive simili
Soluzioni visive simili
Il regista

Luc Besson non ha mai nascosto di essere un appassionato di fumetti. Nel 1997 esce “Il Quinto Elemento” (“Le Cinquième Élément”) da lui scritto e diretto, dove coinvolge proprio Mézières per il design e le scenografie di interni ed esterni, come alcuni saloni e la progettazione urbanistica della città. È qui che il disegnatore lascia il segno realizzando le auto volanti della polizia e il taxi del protagonista interpretato da Bruce Willis. In questo modo il noto regista francese cerca di riscattare il valore di Mézières a cui molti si sono ispirati, a suo dire, indebitamente. Durante la lavorazione di questo film, alla domanda “Perché stai facendo Il Quinto Elemento? Perché non fai Valerian?” fatta da Mézières, Besson non può che rispondere che per quei tempi è qualcosa di impossibile perché ci sono solo 2 personaggi e 1000 alieni e che la tecnologia ancora non è al livello giusto.

I veicoli de Il QuintoElemento a La Cité du Cinéma
I veicoli de Il QuintoElemento conservati a La Cité du Cinéma

Un altro omaggio alla Bande Dessinée è quando arriva al cinema “Adèle e l’enigma del faraone” (“Les Aventures extraordinaires d’Adèle Blanc-Sec”), un film del 2010 diretto dallo stesso Besson e basato sulla serie a fumetti “Le straordinarie avventure di Adèle Blanc-Sec”, ideata nel 1976 dall’autore francese Jacques Tardi.

È il 2012 quando girano le prime indiscrezioni: Luc Besson è intenzionato a realizzare un adattamento cinematografico di Valerian. Rivela infatti di esserne un lettore da quando aveva 10 anni.
E il 12 maggio 2015 pubblica il suo primo messaggio in assoluto su Twitter annunciando che il suo prossimo film sarà “Valerian and the City of a Thousand Planets”.

1° tweet di Luc Besson e l'annuncio che Valérian sarà il suo prossimo film
Il 1° tweet di Luc Besson

Questo costituisce il suo ritorno alla fantascienza a quasi 20 anni dall’uscita de “Il Quinto Elemento”.

Il regista ci prende gusto: si iscrive ai maggiori social network nel mese di maggio 2015 e usa con frequenza Twitter, Instagram, Facebook e le dirette come Periscope per aggiornare il suo status e l’avanzamento dei lavori come fossero i suoi diari di produzione. Non mancano anche le sessioni di Questions&Answers dedicate al film o la pubblicazione di momenti personali o di altre notizie come quella di “Taxi 5” (tweet del 9 marzo 2017).

Così, dopo un anno di pre-produzione e uno storyboard di 6000 disegni, iniziano le riprese il 5 gennaio 2016 (tweet del 05/01/2016) che si concluderanno il 2 agosto 2016 con un girato di 2 ore, 12 minuti e 47 secondi, e 2734 inquadrature di cui solo meno di 100 sono senza effetti speciali visivi.
Finita la parte di produzione che lo coinvolge in prima persona e partita quella della post-produzione, Besson comincia a partecipare a numerosi festival del fumetto e del cinema per promuovere il film, come il San Diego Comic Con, il New York Comic Con, CineAsia etc…

Mézières e Besson al New York Comic Con 2016
Mézières e Besson al NYCC2016

Nell’anno in cui la serie a fumetti festeggia i 50 anni dalla creazione, il regista francese porta sul grande schermo il primo adattamento cinematografico di Valerian in uscita il 21 luglio 2017 in USA e il 26 dello stesso mese in Francia (al momento non è ancora stata dichiarata l’uscita in Italia).

Gli attori

Nel ruolo dei due agenti spazio-temporali Valerian e Laureline, Luc Besson sceglie Dane DeHann e Cara Delevingne.

Dane DeHann, Cara Delevingne e Luc Besson
Dane DeHann, Cara Delevingne e Luc Besson

DeHaan è un attore statunitense nato nel 1986 con all’attivo diversi film tra cui, per rimanere nel mondo dei fumetti, “The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro” (“The Amazing Spider-Man 2”) del 2014. Viene scelto al casting per interpretare Valerian quando il regista rimane stupito dagli occhi e dal tono di voce.

Cara Delevingne è una modella e attrice britannica nata nel 1992, che ha calcato le più importanti passerelle per sfilate ed è stata testimonial dei più famosi marchi di moda. Avvicinatasi al mondo del cinema, ha partecipato ad alcuni film, tra cui “Suicide Squad” (2016) dove ha interpretato l’Incantatrice. È molto seguita dai giovani e molto attiva sui social network. Besson la sceglie come Laureline perché la trova perfetta per far funzionare la coppia.

Ai due si aggiungono altri attori tra cui Clive Owen (il comandante Arün Filitt che, da come Besson l’ha presentato, dovrebbe interpretare quello che è l’ambasciatore terrestre nella storia a fumetti “L’Ambasciatore delle Ombre”), Ethan Hawke, Herbie Hancock (compositore e tastierista americano), Kris Wu (attore, cantante e modello), Alain Chabat (regista, attore e produttore cinematografico francese che interpreta Bob il pirata), Mathieu Kassovitz (attore, regista e sceneggiatore francese), Rutger Hauer, Benoît Jacquot (regista e sceneggiatore francese molto famoso in patria), John Goodman (solo in voce, dovrebbe doppiare il grosso alieno con i tatuaggi in faccia) e la cantante Rihanna. Su quest’ultima, Besson non ha svelato il suo ruolo se non che si chiama Bubble ed è un’artista mutaforma ma ha affermato che compare in video per più di 20 minuti e che la sua non è una semplice comparsata.

Clive Owen
Clive Owen
Rutger Hauer e Benoît Jacquot
Rutger Hauer e Benoît Jacquot
John Goodman
John Goodman
Alain Chabat
Alain Chabat
La produzione

Il film è prodotto da EuropaCorp, la casa di produzione di Luc Besson. La sede della società è costituita da La Cité du Cinéma, un complesso molto esteso a Saint Denis, Parigi, non lontano dallo Stade de France. Voluta fortemente da Besson, la costruzione su cui basa le fondamenta era una vecchia centrale elettrica lasciata in rovina e quindi recuperata, modificata, ampliata e terminata nel 2012. La Cité rappresenta un luogo dove è possibile realizzare un film dall’inizio alla fine: sono infatti presenti vasti studios dove girare (ben 9, di cui il 5 -numero caro al regista- è il più grande), luoghi per realizzare costumi, costruire set, uffici di produzione, sale di post-produzione, mensa, bar, ristorante e luoghi ricreativi. Non solo: al suo interno sono presenti scuole per registi, tecnici e sceneggiatori.
Questi spazi hanno consentito ad oltre 900 persone durante le riprese e oltre 900 durante la post-produzione di realizzare un film ad alto budget com’è quello di Valerian.

La Cité du Cinéma
La Cité du Cinéma

In un mondo in cui la globalizzazione avanza, ormai i luoghi dove realizzare film limitando le spese sono sempre meno e per questo Besson & soci hanno deciso di realizzare tutto in casa e puntare su una cittadella cinematografica. A tutto questo si aggiunge anche lo Stato Francese.
Inizialmente le riprese del film dovevano essere fatte a Bucarest in quanto, essendo girato in lingua inglese, non avrebbe goduto di sgravi fiscali. All’incirca da inizio 2016, invece, il governo francese ha apportato una modifica alla legge finanziaria da applicare ai film, senza limite di budget, che usano fortemente gli effetti speciali, garantendo il 30% di sgravi fiscali anche se girati in inglese.
La legge è stata ribattezzata Legge Valérian o, addirittura, Legge Besson.

Gli studios de La Cité du Cinéma
Gli studios de La Cité du Cinéma

Tra i main sponsor del film è presente BNP Paribas che lo promuove attraverso un sito in partnership e con i principali social network come Twitter e Instagram incoraggiando l’uso dell’hashtag #WeLoveValerian. Sotto questa iniziativa fa parte anche la pubblicazione di video su Youtube dove vengono illustrate varie fasi della lavorazione (dallo shooting in poi) a cui hanno assistito persone estratte dal concorso associato.

La campagna pubblicitaria è stata eseguita in grande stile arrivando addirittura a creare le icone dei protagonisti quando si scrivono gli hashtag #Valerian e #Laureline su Twitter.

Valérian e Laureline su Twitter
Valerian e Laureline su Twitter

Chi scrive ha avuto la fortuna di partecipare nei giorni precedenti al lancio del 2° trailer a una visita agli studios durante l’attuale fase di post-produzione. Per motivi di riservatezza non è possibile descrivere in dettaglio quello che stanno facendo ma il film è davvero in fase conclusiva. Come ogni lavorazione cinematografica, vengono effettuate le ultime rifiniture che coinvolgono l’editing audio e video che, soprattutto quest’ultimo, in un film di fantascienza è una parte fondamentale e rispecchia la scelta stilistica del suo autore.

Il lavoro visto è davvero notevole e avervi assistito è stato molto emozionante.

Riguardo agli effetti speciali, lo stesso Besson ha affermato che comprendono la quasi totalità delle riprese e che, paragonati a questi, quelli de “Il Quinto Elemento” erano da medioevo.

Per le musiche la scelta è caduta su Alexandre Desplat, celebre compositore francese di colonne sonore cinematografiche con all’attivo collaborazioni per film come “La bussola d’oro”, “Largo Winch”, “The Twilight Saga: New Moon”, “Il discorso del re”, e “Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1 & 2”.

Nei trailer è stata montata “Because” dei Beatles: è uno dei primi casi in cui una canzone dello storico quartetto viene utilizzata in questo modo. Pare che lo stesso Paul McCartney ne abbia autorizzato l’uso dopo che Besson gliel’ha chiesto.

Una curiosità: una delle prime scene del film “Leon” (1994) -film di Luc Besson- dove Jean Reno commette i primi omicidi, compreso quello di tirare una persona per la cravatta e farla cadere nella tromba delle scale, è stata girata proprio nella fabbrica originale che ora è diventata La Cité. Naturalmente questa porzione di edificio è stata mantenuta per la bellezza artistica della scala in Art déco.

Le scale di Leon
Le scale di Leon: dal film alla realtà
Conclusioni

Come sarà il film? Rispecchierà il fumetto o lo tradirà? Sarà qualcosa di nuovo o scimmiotterà le produzioni americane? A che pubblico sarà indirizzato?
Tante sono le domande ma è ancora troppo presto per le risposte. Bisogna riporre fiducia in Luc Besson e nella sua esperienza di film in generale e derivati da fumetti o di genere fantascientifico nello specifico. Dalla sua c’è anche l’amore per il fumetto di Valerian e aver cercato di rendergli merito il più possibile.

Perché è stata scelta “L’Ambasciatore delle Ombre” come storia per questo film?
Perché è una buona presentazione di un universo vastissimo com’è quello di Valerian, costituito da tantissime razze aliene.

Valerian e Laureline saranno effettivamente agenti spazio-temporali? Ci saranno viaggi nel tempo?
Besson ha risposto che nel film ci saranno soprattutto viaggi nello spazio ma se ci sarà un sequel… Già! Perché, se le cose andranno bene, il regista ha già opzionato 6 storie della serie a fumetti.

E per quel che riguarda il fumetto, è tutto finito? È stata messa la parola fine alle storie?
Sì… e no. Pierre Christin e Jean-Claude Mézières hanno concluso la serie con l’albo “L’ApriTempo” (“L’Ouvre Temps”) ponendo le parole FINE DELLE FINI nell’ultima tavola. Non ci saranno nuove avventure ma i due creatori si sono detti interessati a narrare qualcosa, a riscrivere eventi non narrati o nascosti da una vignetta all’altra o ad espandere quelli già mostrati.

E infatti nel 2016, negli uffici dell’editore francese Dargaud, Mézières ha portato le prime tavole di un nuovo albo della serie (notizia ufficiale).

Pierre Christin - Jean-Claude Mézières © DARGAUD 2016
Pierre Christin – Jean-Claude Mézières © DARGAUD 2016

Pierfilippo Dionisio

Non fa scienza, sanza lo ritenere, avere inteso

Articolo precedente

Le 30 storie essenziali di Zagor (parte 2)

Prossimo Articolo

Mio Cugino Presenta: Monster Musume

Ultimi Articoli Blog