Al lettore italiano il nome di Guillermo Gonzales Escalada non dirà nulla, ed è un vero peccato. Oltralpe il disegnatore spagnolo, prematuramente scomparso nel 2021 all’età di cinquant’anni, è oramai un riferimento, sebbene abbia all’attivo soltanto due libri di illustrazioni e due fumetti, entrambi d’ambito medievale e sceneggiati da Stéphane Piatzszek: Le chevalier à la licorne (2015) e il recentissimo La guerre des Amazones.
Dietro il racconto della cristianizzazione forzata d’un piccolo regno slavo, come indica il titolo, sono i rapporti di potere che a Piatzszek preme mettere in luce, sebbene la condizione femminile non sia edulcorata: la sottomissione è terribile, ma non è da meno la condizione di guerra perpetua alimentata dalle ‘Amazzoni’. Piatzszek non è certo il primo a muoversi su più piani, e al di là della sensibilità con cui lo fa, è il disegno che in primis cattura lo sguardo.
Il segno di Escalada è una sintesi – perfetta perché personale – nella quale si ritrovano Frank Frazetta, Esad Ribic e John Buscema, in una costruzione dinamica della tavola in cui non mancano, anche nelle dimensioni ridotte della vignetta, prospettive vertiginose. I colori, sublimi, dello stesso Escalada, rivelano una cura del dettaglio, della luce e dei riflessi, paragonabile senza esagerazioni a quelle dei pittori fiamminghi pre-rinascimentali.
Le ultime sette tavole sono state affidate a Iñaki Holdago e Nicolas Bègue, che hanno declinato i loro codici visivi e cromatici secondo i canoni di Escalada. Segno che, se il rammarico per la scomparsa è vivo, l’eredità è già feconda.