Come spiegavo nell’articolo precedente di questa rubrica, i Tascabili BUR dedicati a fumetti diversi da Charlie Brown erano molto pochi e mi attraevano fin dalla quarta di copertina, che riproduceva a colori una delle strisce (rimontate in verticale) contenute all’interno.
Accadde la stessa cosa per questo volumetto, in cui la striscia in questione mostrava alcuni legionari messi inflessibilmente in riga da un ufficiale: si trattava di Vermin P. Crock (e “…il nome dice tutto!” – come indicato nella presentazione dell’opera), protagonista principale ma non certo unico di questo fumetto corale, in cui venivano messi alla berlina i tanti luoghi comuni legati al mito della Legione Straniera. Intorno al “bieco comandante, un vero aguzzino […] c’è una buffa e irresistibile compagnia di legionari tonti, miserabili e sfortunati, di ridicoli predoni, di cammelli assetati e di poco avvenenti odalische”…
Nota Bene: questa perfetta descrizione l’ho “presa in prestito” a Sergio Bonelli, dalla sua rubrica della posta sul Mister No n.195.
Attorno ad alcuni tormentoni efficacissimi (le lettere che il legionario Figowitz riceve dalla fidanzata, le minuscole celle della prigione del forte, le scaramucce contro Pretty Boy Froyd e i suoi ladroni…), gli autori Bill Rechin e Brant Parker ricamano variazioni minime eppure efficacissime, in un costante fuoco di fila di situazioni esilaranti.
Curiosamente, il tormentone che più di tutti era piaciuto a Bonelli – legato alla “pattuglia sperduta […] che vaga nel deserto da tempo immemorabile senza riuscire a ritrovare la strada del forte” – è praticamente assente da questa raccolta di strisce, se si esclude quella che apre il volumetto…
Le strisce giornaliere di questa serie hanno debuttato nel 1975 e sono state pubblicate fino al 2012. Parker, in realtà, la abbandonò ben presto per dedicarsi alle avventure del Mago Wiz (di cui parlerò prossimamente), rimpiazzato ai disegni da Don Wilder.