Dopo molti tentativi Joe Quesada convince, finalmente, Neil Gaiman ad approcciarsi agli Eroi Marvel. Ed ecco che nel 2003, come c’era da aspettarsi, Gaiman piega l’universo Marvel al suo stile letterario. Nasce così il progetto Marvel 1602.
In un’Europa del XVII secolo, i supereroi sono reinterpretati in una cornice storica che intreccia personaggi e temi ispirati alla letteratura classica con rimandi a Shakespeare e Dumas. Nick Fury diventa il braccio destro della regina Elisabetta I e Doctor Strange il medico di corte (una sorta di mago Prospero di shakespeariana memoria).
L’opera si inserisce così nella tradizione dei “What If…?” Marvel, offrendo una realtà alternativa in cui eventi e personaggi iconici si sviluppano in modi imprevedibili. Eppure, proprio per la sua ambizione narrativa e il rigore storico, quest’opera si pone forse come una delle esplorazioni più sofisticate del multiverso Marvel.
Con Marvel 1602, Neil Gaiman esplora in maniera efficace e coinvolgente la straordinaria capacità dei supereroi di rimanere rilevanti in qualsiasi epoca storica. Temi universali quali l’eroismo, la giustizia e la lotta contro l’intolleranza trascendono i limiti temporali e culturali. Così gli eroi Marvel riflettono non solo le paure e i pregiudizi del XVII secolo, ma anche le dinamiche sociali contemporanee legate all’emarginazione e alla diversità.
L’autore riesce così a mostrare come l’essenza dei supereroi non è legata al loro contesto moderno o tecnologico, ma piuttosto alle loro qualità archetipiche: la capacità di sacrificarsi, l’empatia e la perseveranza. Un’esaltazione e valorizzazione dell’idea di Super Eroe che qui si esalta proprio per la sua decontestualizzazione.
Gaiman, riflettendo le problematiche legate ai diritti civili e alla discriminazione ancora presenti oggi, mostra quanto i supereroi siano specchi delle paure e delle speranze umane, capaci di assumere forme e significati diversi mantenendo intatta la loro funzione narrativa e simbolica.
Oltre alle riflessioni sulle tensioni culturali e religiose, la persecuzione dei diversi, il ruolo della scienza e della magia, intrighi politici e religiosi vi sono anche le tematiche relative al colonialismo. Così Gaiman, con la sua abilità di intrecciare narrativa storica e contemporanea, riesce a trasformare il fumetto in un’opera che parla al lettore moderno, utilizzando il passato per illuminare il presente.
La cura del progetto però non è solo nella cifra narrativa: il lavoro di Gaiman è completato e amplificato dallo stile grafico di Andy Kubert e Richard Isanove.
Kubert adatta il suo tratto dinamico e preciso alle atmosfere storiche dell’Europa rinascimentale: la sua attenzione ai dettagli architettonici, agli abiti e ai paesaggi riesce a creare un ambiente che risulta non solo esteticamente attraente, ma anche credibile dal punto di vista storico.
I colori di Richard Isanove giocano poi un ruolo fondamentale nel definire l’identità visiva del fumetto: l’autore sceglie infatti di arricchire le tavole con una profondità e una texture che richiamano l’estetica dei dipinti dell’epoca, conferendo al fumetto un aspetto pittorico caratterizzato da toni caldi e terrosi che dominano le tavole, evocando la luce naturale e i materiali dell’era elisabettiana, mentre le ombre accentuate e le tonalità contrastanti aggiungono drammaticità alle scene più intense.
Ma non vi è – nel lavoro di Kubert e Isanove – solo cura del dettaglio e del colore, bensì anche un’intelligente ricerca utile a integrare i costumi e le tecnologie tipiche dell’universo Marvel senza spezzare l’immersione nell’ambientazione storica. Il design dei personaggi, pur mantenendo i tratti distintivi che li rendono riconoscibili, sono adattati con intelligenza per rispecchiare lo stile dell’epoca.
Il risultato finale è un’opera ambiziosa e audace che reinterpreta i personaggi Marvel in un contesto inusuale senza snaturarli. Anche se talvolta il ritmo narrativo può risultare eccessivamente denso e in alcuni passaggi appesantito dalla quantità di personaggi e sottotrame, la capacità di Gaiman di bilanciare riferimenti letterari, dettagli storici e trame di supereroi tradizionali ha reso l’opera unica nel panorama fumettistico, nonostante la quasi totale assenza di azione.