“Fehida” di Tommaso Renzoni e Raffaele Sorrentino

Una lotta di mafia nell'entroterra calabrese. Vivere e morire nella 'ndrangheta

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7.5/10
Francesco è un bambino che vuole solo giocare a Street Fighter. Luca invece desidera già diventare un capobastone. Nessuno di loro immagina che uno scherzo innocente cambierà per sempre i loro destini.
 
Ambientata in un piccolo paese della Calabria, Fehida – o anche ‘faida’ in italiano – è un’opera a fumetti che nel 2023 ha lasciato un bel sapore a tutti i lettori che hanno goduto della storia.
Io, personalmente, l’ho considerato tra i fumetti preferiti: non perché affronta il tema della ‘ndrangheta (oramai abusato in tutti i media) ma per il racconto in sé e per la struttura grafica che porta dietro un lavoro molto affascinante, minuzioso e raffinato che – ovviamente – va a scontrarsi con il tema di base. 
L’orrore di gente vigliacca che tutt’oggi persevera nel voler conquistare luoghi e persone di cui nessuno gli ha mai dato atto di poterlo fare.
I due autori, Tommaso Renzoni e Raffaele Sorrentino, ci raccontano la storica faida tra le famiglie dei Pelle-Vottari e dei Nirta-Strangio; una lotta nata per puro caso da uno scontro tra ragazzi appartenenti alle famiglie appena elencate.
Nel fumetto in questione, i nomi delle famiglie non vengono citati, come diverso è anche il nome del paese: nell’opera di Renzoni e Sorrentino si chiama San Michele, in realtà è San Luca (RC).
Questa è l’unica cosa negativa del fumetto, non dichiarare effettivamente i nomi come nella realtà, scelta che non ho condiviso e di cui (forse) possiamo immaginare il motivo.
Questa storica lotta avvenuta tra le famiglie porterà tutta la situazione narrativa anche a Duisburg, in Germania, dove – 14 anni dopo i fatti accaduti – si sono trovate a scontrarsi nuovamente, con la strage ormai divenuta un segno indelebile nella storia dell’uomo, di cui i Nirta-Strangio sono gli organizzatori ed esecutori.
Fehida, tra l’altro, vi porta all’interno del “sistema” della vita mafiosa con rituali, situazioni e atmosfere che vi lasceranno quel senso di “disgusto” che solo poche cose possono lasciare.
Fehida è un fumetto che vi consiglio di leggere. Perché è contemporaneo, fresco e bello. Perché, seppur se ne parli spesso, la malavita non smette di mietere vittime. Parlarne, il più possibile, sotto diversi aspetti e in diversi settori, potrebbe aiutarci a debellarla, magari con l’aiuto dello Stato.
Perché – e soprattutto – <<la mafia è una montagna di merda>>, citando il caro Peppino Impastato.
 
Edizione a cura di Minimum Fax nella collana ‘Cosmica’, per la quale vi abbiamo già parlato di Fortezza Volante.
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Michele Tarzia

Vivo nell'ombra dei miei pensieri, ai margini della mia memoria

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