Il fumetto di Vinicio Berti
come racconto del cambiamento

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Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo questo articolo su Vinicio Berti (Scandicci – FI, 6 giugno 1921 – Firenze, 18 settembre 1991). Il testo ci è stato inviato da Roberto Sottile, critico d’arte e curatore, Direttore Artistico Centro Studi Arte – Archivio Vinicio Berti di Bologna.

Non esiste linea di demarcazione tra il Vinicio Berti fumettista, e il Vinicio Berti pittore e fondatore dell’Astrattismo Classico Italiano (1950). La sua ricerca ha lasciato un’impronta indelebile, unendo magistralmente il mondo del fumetto e della pittura, restituendoci un artista coerente in tutta la sua produzione. Tra i suoi personaggi più celebri spicca Pinocchio, il cui universo narrativo e stilistico si distingue per una freschezza moderna e anticonformista. Attraverso una costruzione narrativa cinematografica, Berti ha dato vita a un Pinocchio che si fonde con la sua identità, diventando l’emblema stesso dell’artista. Accanto al celebre burattino, altri personaggi come Atomino, Smeraldina e Chiodino popolano il suo mondo creativo, offrendo un ritratto vivido della società e della classe dei lavoratori che Berti rappresenta a pieno titolo.

La coerenza pittorica e fumettistica di Berti è tale da diventare “Voce del Popolo”, testimonianza di quella storia, e di quella appartenenza politica al Partito Comunista, che Berti non rinnega mai. Gian Burrasca, Cindolino, Sgorbio: ognuno di essi porta con sé una parte dell’identità artistica e sociale di Berti, contribuendo a creare un mosaico ricco di sfumature e significati.

In sintesi, Vinicio Berti non è solo il fumettista di Pinocchio, ma il riflesso di un’epoca, un’identità artistica e politica che continua a ispirare e a stimolare una riflessione anche critica. Emblematica, per comprendere al meglio la produzione e la ricerca bertiana, è la scelta dell’artista di non arrivare ad un lieto fine, come nel testo di Carlo Collodi, per Pinocchio. Il burattino non diventa mai un bambino, e ciò riflette l’intenzione dell’artista di continuare a essere la voce del popolo, di rappresentare le sue sfide e le sue lotte. La produzione fumettistica di Vinicio Berti non è solo intrattenimento, ma trasmette un messaggio profondo, diventando un vero e proprio manifesto politico e sociale.
Nel suo linguaggio fumettistico, l’influenza di autori come Raymond, padre di Flash Gordon, è evidente. Berti assimila e personalizza gli insegnamenti di questi e di tante altre figure, orientando la sua produzione verso un racconto sequenziale che va oltre il semplice divertimento. Il fumetto diventa così un veicolo per trasmettere messaggi e generare cambiamenti nella società.

È fondamentale considerare il contesto in cui un giovane Vinicio Berti si è formato, soprattutto durante il Regime Fascista. Questo periodo ha plasmato le sue idee e influenzato le sue prime opere giovanili, portandolo a esplorare tipologie e personaggi legati alla cultura americana. I personaggi di Berti diventano quindi un racconto del cambiamento della società, un riflesso di quel passaggio dalla società rurale a quella industriale. In questo contesto, i personaggi di Berti come Pinocchio, Chiodino, Atomino, Smeraldina, diventano qualcosa di più di semplici fumetti, ma rappresentano quel racconto, quel cambiamento di una società rurale che si trasforma e diventa industriale e si proietta al futuro.
Berti emerge come voce delle trasformazioni di una società in evoluzione, coerente con la sua fede politica e con la sua ricerca artistica, sia nella pittura che nel fumetto. La sua coerenza nel rappresentare le sfide e i cambiamenti della società lo rende un punto di riferimento fondamentale per comprendere il passato e il presente, fino a guardare in alto e verso il futuro.

Berti si distingue nel raccontare il cambiamento della società attraverso il fumetto, mantenendo intatta la sua autenticità e senza compromettere la sua visione personale. La collaborazione con figure come Gianni Rodari e Raoul Verdini si rivela fondamentale, contribuendo a creare opere seminali nel panorama del fumetto italiano Attraverso i suoi fumetti, Berti ispira il dibattito e spinge verso la conquista di nuovi traguardi, esplorando tematiche complesse e rendendo accessibili concetti che altrimenti potrebbero risultare ostici per una classe sociale di lavoratori e giovani lettori a cui Berti guardava con maggiore attenzione.

La sua eredità nel mondo del fumetto italiano è significativa, poiché le sue opere non solo hanno influenzato generazioni di lettori e artisti, ma hanno anche contribuito a definire il canone stesso di un percorso del fumetto italiano. Attraverso il suo lavoro, Berti dimostra che il fumetto non è solo un medium di svago, ma un potente strumento di espressione e cambiamento sociale. La sua capacità di trasformare le sfide e le tensioni della sua epoca in narrazioni visive coinvolgenti e significative rimane un’eredità duratura nel panorama artistico italiano e oltre.
Tra le sue collaborazioni più significative, va ricordata quella con La Settimana dei Ragazzi e con Il Pioniere, settimanale per i ragazzi prodotto dal Partito Comunista Italiano. Attraverso queste collaborazioni Berti ha potuto diffondere i suoi personaggi in tutto il mondo, tradotti in oltre 15 lingue, inclusi l’uruguaiano, il finlandese, il russo, l’estone e il cinese.

Attraverso il fumetto, Berti non solo intrattiene, ma critica anche il sistema, rimanendo fedele alle conquiste dell’Astrattismo Classico e opponendosi alle tesi riformiste. La sua coerenza artistica lo porta a essere un “artista contro” il sistema, conquistando però la fiducia del pubblico e mantenendo una visione espressiva ricca di segni, lettere, parole e colori predominanti come il rosso, il blu e il giallo. La sua “pittura contro” non è solo una manifestazione artistica, ma una difesa contro le ostilità della vita e una contestazione a una visione politica specifica. Berti ha lottato contro certe direzioni politiche rimanendo fedele al suo essere comunista a tutti i costi.

La sua arte non è solo una forma di protesta, ma anche un mezzo per stimolare e incoraggiare il cambiamento sociale. In definitiva, Vinicio Berti rimane un esempio di come l’arte possa essere un catalizzatore per il cambiamento e un veicolo per esprimere le proprie convinzioni più profonde. La sua eredità vive attraverso le sue opere, che continuano a ispirare e a influenzare generazioni di artisti e attivisti. L’identità di Vinicio Berti è profondamente radicata nel suo orgoglio e nella sua consapevolezza come artista e come individuo. Attraverso una chiarezza stilistica distintiva e una coerenza poetica, Berti ha plasmato un universo artistico unico che si manifesta sia nella pittura che nei fumetti. La sua coerenza espressiva emerge in ogni opera, trasmettendo un messaggio forte e incisivo che riflette le sue convinzioni e i suoi valori. Nella pittura come nei fumetti, Berti non solo racconta storie, ma incarna un’impronta personale che affronta le sfide della società e invita alla riflessione e alla presa di posizione.

Attraverso la sua arte, Berti celebra l’identità e l’individualità, invitando gli spettatori e i lettori a esplorare le proprie radici e ad abbracciare la propria autenticità. La sua produzione artistica diventa quindi un atto di ribellione contro le ingiustizie e un inno alla libertà creativa. In definitiva, la produzione artistica di Berti diventa un’analisi critica e profonda della società e del suo sviluppo, trasformando i suoi personaggi in simboli di un’epoca in trasformazione. La sua coerenza nel mantenere viva la sua ricerca artistica attraverso il fumetto e la pittura lo rende un testimone prezioso dei tempi e un catalizzatore di dibattiti sociali e politici che oggi risultano più attuali che mai. Attraverso il suo lavoro, Vinicio Berti offre uno sguardo penetrante sul passato e sul presente, invitando tutti a riflettere sulle radici storiche delle sfide contemporanee. La sua voce, osservando i suoi personaggi, continua a risuonare come un richiamo alla coerenza, alla passione e alla ricerca della verità.

Vinicio Berti si erge come un’icona della coerenza e dell’impegno artistico e politico, il cui lavoro continua a illuminare il cammino verso un futuro più giusto e inclusivo.

Roberto Sottile

Roberto Sottile, Critico d'Arte e Curatore. Direttore Artistico Centro Studi Arte - Archivio Vinicio Berti, Bologna

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