C’era una volta uBC International

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1997. I miei primi, incerti inizi in uBC culminano in un’analisi dei primi anni di vita editoriale di Nathan Never, un articolo che Antonio Serra – dopo averlo stampato – mostrò in redazione e agli incontri con i lettori al grido di “Come parlano di noi su Internet? Guardate questo, ad esempio: mezza pagina di elogi e nove pagine e mezzo di insulti!!!”

Ma il mio destino all’interno di uBC era già segnato da una proposta di Giovanni Gentili, creatore del sito l’anno prima: “Visto che fai il traduttore, ti occuperesti di curare i contatti con i naviganti stranieri che ci scrivono e magari tradurre uno o due articoli a numero?” Nasce da lì la sezione International, che si espanderà in breve tempo ben oltre le intenzioni iniziali…

Benché questa sezione non sia più attiva da anni, provate a contare le bandierine nella pagina Welcome (di cui, nell’immagine, viene riprodotta soltanto la prima parte): ve ne troverete 90 italiane, cioè 90 pezzi tradotti – presentazioni di personaggi, articoli inediti, anteprime, interviste, panoramiche sui mercati esteri… – per un totale di 423 pagine di uBC in lingua straniera. Inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese ma anche catalano, turco, croato, le lingue scandinave, greco, romeno… bastava che un navigante straniero contattasse uBC e subito cercavo di assegnargli una traduzione nella sua lingua per poi convertire in HTML tutto il materiale che mi arrivava da varie parti del mondo.

Tra i pezzi che mi piace ricordare maggiormente di uBC International c’è sicuramente quello sul Falso Tex brasiliano, due avventure apocrife del nostro ranger interamente riprodotte sul nostro sito grazie al contributo di Julio Schneider (che poi, come più volte raccontato nei nostri articoli, è diventato il traduttore degli albi Bonelli in Brasile) ma soprattutto del nostro indimenticabile Fabrizio Gallerani per l’impaginazione e di Marco Spitella per la traduzione in inglese, guidati dal sottoscritto per uno dei tanti articoli International che nascevano a più mani.

E inoltre, come non ricordare le panoramiche sui fumetti Bonelli all’estero? Oltre a tutti gli articoli sui Bonelli in Brasile, vale la pena citare i pezzi riguardanti la collaborazione Bonelli-Dark Horse, negli Stati Uniti, con anteprime, recensioni, interviste; la Collezione 2 heures 1/2 in Francia, con le schede dei 20 volumi pubblicati negli anni ’90; le notizie sui fumetti Bonelli in Spagna grazie a Ramon Aznar, il nostro collaboratore catalano. E tornando al Brasile, come dimenticare l’intervento di Julio nella sua attività “principale” di avvocato, quando difese gratuitamente – e con successo – gli interessi della Sergio Bonelli Editore, nell’àmbito di una controversia legale sull’uso di una copertina di Tex per vendere sigarette? (Bonelli, come ricompensa simbolica, gli inviò la collezione completa di Mister No…)

Lingua dopo lingua, si arriva all’agosto 2003, quando appare la ventesima lingua di uBC: lo slovacco. Il trampolino di lancio per altre lingue che stavano per decollare, tra cui il cinese, il giapponese e il latino? (Non ridete… Fabrizio aveva già preparato la bandierina, usando quella della Città del Vaticano) La cifra tonda benaugurante in vista del passaggio alla ristrutturazione in XML, che avrebbe dovuto semplificarmi il lavoro? Lo stimolo per coinvolgere altri collaboratori, vista la crescita di accessi e di contatti?

Macché… Quello stringato editoriale si rivelò – a posteriori – una sorta di commiato, anche se la sezione International non venne mai ufficialmente chiusa. Colpa, senz’altro, dell’aumento dei miei impegni di lavoro, della crescita della famiglia con l’arrivo del secondo figlio, di un mio periodo poco brillante dal punto di vista della salute… ma anche – e soprattutto – della drastica diminuzione della mia partecipazione attiva a uBC, che sarebbe ripartita (dopo qualche articolo occasionale) solo nel 2021, con le mie rubriche.

L’esperienza di uBC International si concentra quindi in soli sei anni di vita, tra il 1997 e il 2003: ma mi fa piacere ricordarla come parte non secondaria di quel periodo pionieristico in cui uBC, da semplice sigla per “unofficial Bonelli Comics”, diventò un punto di riferimento per il fumetto in Internet.

Qui sotto troverete i link agli articoli che ho citato in precedenza e ad altri pezzi rappresentativi di uBC International, con le relative traduzioni (ricordo che TUTTI gli articoli inclusi in quella sezione erano, come minimo, tradotti in inglese – con un’unica eccezione, segnalata alla fine dell’articolo). Si tratta di materiale risalente a più di vent’anni fa, ma ancora interessante dal punto di vista storico e con alcune ghiotte curiosità.

IL “FALSO TEX” BRASILIANO

Grazie alle ricerche di Julio Schneider, all’impaginazione di Fabrizio Gallerani e alla traduzione di Marco Spitella, la riproposizione integrale di due storie “texiane” realizzate da Wilson Fernandes scopiazzando trame e disegnatori bonelliani (Nolitta, Ticci, Trevisan, Fusco…) in barba a qualsiasi copyright.

LA STORIA EDITORIALE DI TEX IN BRASILE

Una panoramica sulla storia editoriale di Tex in Brasile con l’aiuto di Julio Schneider: il debutto negli anni ’50, la rinascita negli anni ’70, l’approdo all’Editora Mythos nel 1999… Fino al 2001, poi, le uscite brasiliane vennero segnalate con tutte le copertine (di cui alcune inedite).
Ulteriori informazioni in questo articolo della rubrica Bonelli Forever

I FUMETTI BONELLI IN BRASILE

Non solo Tex: Julio Schneider ci parla della storia editoriale di tutti i fumetti Bonelli pubblicati in Brasile (tantissimi, anche se talvolta solo per brevi periodi) fino alla fine del secondo millennio, con un sacco di informazioni e copertine.
Ulteriori informazioni in questo articolo, nel debutto del Magazine uBC

I FUMETTI BONELLI IN FRANCIA

Una panoramica della Collection 2 heures 1/2, pubblicata in Francia tra il 1993 e il 1995, con 20 corposi volumi dedicati ai “nuovi eroi” Bonelli: Martin Mystère, Dylan Dog, Nick Raider e Nathan Never.
Panoramica poi aggiornata in questo articolo della rubrica Bonelli Forever

I FUMETTI BONELLI IN SPAGNA

Il nostro collaboratore catalano Ramon Aznar ci spiega i motivi dello scarso successo riscontrato dai fumetti Bonelli in Spagna, analizzando poi nel dettaglio (informazioni, copertine, curiosità) l’avventura editoriale in terra iberica di Tex, Dylan Dog, Ken Parker e Nathan Never.

I FUMETTI BONELLI NEGLI STATI UNITI

La collaborazione tra Bonelli & Dark Horse che portò alla pubblicazione, nel 1999, di 6 albi di Dylan Dog, Martin “Mystery” e Nathan Never in terra americana. Anteprime, recensioni, copertine (alcune inedite) di tutti gli albi, la presentazione di Alfredo Castelli e una sua intervista su questa iniziativa editoriale, l’intervista a Ervin Rustemagic… tantissimo materiale esclusivo!

TEX IN THE WORLD

Un articolo pubblicato in tutte e venti le lingue presenti nella sezione International, con varie immagini del ranger e dei suoi pards pubblicate in decine di paesi di tutto il mondo, compresi – tra gli altri – Norvegia, India, Grecia… Certo, ben poca cosa rispetto alle tantissime immagini che si possono trovare adesso in rete, ma una gradevole raccolta di curiosità venticinque anni fa.

MISTER NO IN FRANCIA

L’unico articolo “International” apparso dopo il 2003 (difatti è anche l’unico non tradotto in inglese, bensì soltanto in francese), in cui il nostro collaboratore dalla Guyana Robert Fournier ci parla della classica avventura di Mister No Relitti umani, con alcune interessanti considerazioni sulla pubblicazione dei “vecchi” fumetti Bonelli in Francia – di cui abbiamo poi parlato nel Magazine quando ha pubblicato il suo volume Mister No – L’Aigle de L’Amazone

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