Maxi Tex n.33
“Laramie County”

Una classica storia western ambientata tra i pascoli del Wyoming, realizzata da Ruju e Diso

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8/10

Il Maxi Tex n.33, Laramie County, uscito lo scorso ottobre, realizzato da Pasquale Ruju e Roberto Diso è un bel racconto classicamente western, senza tanti fronzoli, con l’inossidabile ranger Tex Willer (affiancato dai suoi pards) alle prese in pieno Wyoming con le consuete tensioni tra allevatori e agricoltori. 

Roberto Diso, veterano della casa editrice e matita storica di Mister No, disegna Tex dal lontano 2003: i suoi disegni non hanno però mai incontrato appieno il favore dei lettori texiani, a causa della sua discussa caratterizzazione del ranger Tex e dei suoi pards. Anche in questa lunga storia, l’interpretazione dei personaggi da parte del novantaduenne disegnatore romano probabilmente non accontenterà i fan più integralisti, ma per il resto la sua rappresentazione del Far West ci pare più che adeguata. Ben riuscite ci sembrano sia le scene d’azione (con agguati e sparatorie, uno stampede di una mandria di bovini e assalti indiani), sia le scene di raccordo, con Kit Willer tra gli altri che dimostra di sapersela cavare con il poker come il padre. Ben costruite le vignette a due/terzi di tavola, ma tutte quelle d’azione sono caratterizzate dal suo segno dinamico.

Pasquale Ruju gestisce abbastanza bene una storia così lunga – come richiesto dal formato del Maxi Tex – intersecando le varie trame fino alla conclusione, con una buona caratterizzazione di tutti i personaggi, anche quelli di contorno. Se lo spunto iniziale è classico, con lo scontro tra allevatori e contadini, ci sono delle varianti notevoli, con l’arrivo di bande di fuorilegge, di indiani ribelli e dei “regolatori” chiamati dalla cricca dei maggiorenti del paese. 

Le scene migliori ci sembrano quelle del tormento angoscioso del cow-boy Dixon, responsabile (più o meno volontario, con la sua pavidità) dell’acuirsi della faida al centro della storia, e la deposizione dello sceriffo McKay, unico onesto in un paese di corrotti. 

Solo il finale forse è troppo rapido, dopo 286 tavole; la caratterizzazione dei personaggi e i bei dialoghi fanno comunque scorrere bene una storia che si fa leggere, in modo fluido e coinvolgente.

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Massimo Cappelli

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