7.5/10
Oggi, come ieri, come in passato e come sicuramente in futuro, parlare di Palestina non è mai abbastanza.
Ci si mette sempre la faccia, cercando di tenere in auge un tema così sensibile che non ha una fine, un incontro, un barlume di pace duraturo – per chi questi luoghi li vive, li abita. Per le persone di questo paese che hanno dato tutto, finanche la vita.
Il lavoro che fa Elena Mistrello è pulito, preciso, comunitario e contemporaneo. È un diario di viaggio nei territori palestinesi, che affonda le sue visioni nella coralità di un linguaggio plurimo e utopico.
Nello scrivere questa breve recensione, non posso non avere il cuore in gola per gli avvenimenti che – purtroppo – tutt’oggi continuano ad affliggere il popolo palestinese, ma anche una parte di quello israeliano, quello delle persone che lottano contro il loro stesso governo guerrafondaio.
Perché le persone sane, belle, che hanno fatto di entrambi i paesi una cultura globale, devono poter vivere in pace nei loro mondi, nelle loro case, nelle loro identità.
Elena si concentra a vivere diversi giorni in viaggio insieme a degli amici, girovagando per le strade, incontrando persone, associazioni e luoghi, culture e oggetti che riescono a immergerci nella tradizione locale.
Tracciato Palestina è un fumetto come un diario, è un atto d’amore come una denuncia sociale. È scrittura e disegno, rabbia e gioia, lacrime e sangue.
Qui c’è tutto. Qui c’è la visione contemporanea del mondo.
Non mi soffermo a parlare nello specifico della sceneggiatura o dei disegni, perché in alcuni casi si deve andare oltre, si deve poter vedere oltre quel “muro” che gli uomini costruiscono. Quelle barriere inutili che servono solo a costruire ideologie e razzismo, miseria e guerre.
Nondimeno il valore grafico di Elena Mistrello è affascinante, parte di uno sguardo ampio, che gli conferisce tanto respiro. Sempre in lotta continua!
Tracciato Palestina è ieri, oggi e domani.
Nota a margine: questo fumetto è un’auto produzione FOA Boccaccio 003 e tutto il ricavato sarà devoluto a progetti di solidarietà con il popolo palestinese operanti all’interno dei campi profughi di Aida e Dheisheh (Betlemme).
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