Dopo il corposo prologo durato ben due albi, entrambi disegnati da Luca Lamberti (co-creatore della testata in oggetto), si avvicenda alle matite Matteo Leoni che a primo impatto non mi aveva convinto, probabilmente a causa della differenza di stile con il suo predecessore: lo stile di Leoni è infatti un mix di influenze tra i comics made in USA e il tratto tipico orientale, caratterizzato da linee chiare e pulite. È stato però sufficiente calarsi nel mood della storia e del racconto e, sfogliando l’albo una seconda volta, mi sono reso conto che l’artista nel complesso fa un buon lavoro, dando grande espressività ai volti, muovendo egregiamente i personaggi negli spazi, giocando bene con le inquadrature, utilizzando retini per dare profondità, ombre e coperture.
Per quanto riguarda la storia si fanno passi in avanti – non troppi, ma quanto basta per introdurre altri Gjaldest, alcuni loro nemici, ma soprattutto gli effetti del morbo pallido sulla popolazione, sulla fauna e sulla flora: la piaga che affligge il continente Theia sembra essere il vero fulcro della narrazione.
Le altre trame imbastite da Luca Lamberti e Leonardo Cantone vanno ad arricchire l’affresco, con particolare interesse verso il risvolto che si viene a creare nella vicenda fra Varnon e Calon.
Chioso elogiando la cover di Elena Casagrande, che raffigura la protagonista e il suo fido compagno di gesta con un’inquadratura dal basso, pronti ad affrontare i pericoli e le insidie che gli si porranno dinanzi. Arricchisce l’illustrazione una calda palette cromatica che va dal giallo al marrone.