Vorrei iniziare facendo i complimenti a Luca Lamberti e Leonardo Cantone, creatori e sceneggiatori della serie, per l’impegno e la dedizione che mettono nel portare avanti questo progetto: non è facile creare un world building così complesso e riuscire a tenerlo imbrigliato mese dopo mese.
Il duo va a svelare mediante Ilion il piano del Re folle Hamon Darn, creduto morto da decenni, che tramò fin dall’inizio della sua prigionia, aiutato dai suoi accoliti per riportare agli antichi fasti i Gjaldest. Kalya, infiltratasi nel concilio e resasi conto della gravità della situazione, avviserà con urgenza i suoi amici, rivedendoli dopo ben due anni.
La narrazione però è inframmezzata dalle vicissitudini di un altro fronte, quello dell’assedio aldelisiano alla fortezza di Kalantor, roccaforte galdoriana, dove la battaglia imperversa: i più attenti si renderanno conto che gran parte della sequenza è una gradevole citazione della Battaglia del Fosso di Helm (LOTR: Le 2 Torri). Fan service? Sì, di quello che piace.
Come non dedicare spazio e complimenti a Davide Castelluccio? I suoi disegni vanno ad impreziosire l’albo, passando da una linea graffiata e “sporca” nelle scene d’azione ad una più pulita nei dialoghi fino a variare, in alcune circostanze, persino nel pittorico. Non pago, l’artista non disdegna neppure qualche scena comica con visi espressivi e caricaturali. L’uso di più stili non sempre viene apprezzato, ma in questo caso offre un contrasto che mi sento di promuovere.
Un solo appunto sono costretto a sottolineare: vedendo le tavole sul sito Bugs Comics, si può notare una buona brillantezza e un eccellente contrasto nei disegni mentre, invece, la resa sulla carta mostra i neri più impastati e cupi con una differenza qualitativa del prodotto finale non trascurabile. Peccato.
Colori freddi, un costrutto Gjaldest cavalcato da Kalya e il suo nuovo mentore vanno a comporre la dinamica cover di Elena Casagrande, davvero ottima.