Zagor n.152-153
“Fantasmi!”

Le storie degli anni '70 che hanno creato il mio immaginario fumettistico

///
1 min read

La programmazione della rubrica Anni ’70 non prevedeva, per oggi, l’articolo che state per leggere… ma mi è sembrato doveroso anticipare questo ricordo di una storia zagoriana che ho letto nel 1978 e che era stata scritta dall’indimenticabile Alfredo Castelli.

Cos’era successo a Zagor? Da più di un anno (e cioè dall’uscita del n. 139 Il cavaliere misterioso) la qualità delle storie mi sembrava calata in modo inspiegabile… Beh, era finita la Golden Age del personaggio, ecco cos’era successo, con nuovi disegnatori all’opera – e questo saltava subito all’occhio – ma anche nuovi sceneggiatori – e questo, invece, l’avremmo scoperto soltanto molto tempo dopo, come ricordavo in questo articolo.

Tra i nuovi sceneggiatori ce n’era uno che, in realtà, aveva esordito su Zagor già nel 1971 sul n. 77, Molok! Si trattava di Alfredo Castelli, già attivissimo nel campo del fumetto – Diabolik, Horror, Topolino, Gli Aristocratici… – ma non ancora rinomato autore di Martin Mystère.

A metà circa del n.152 di Zagor iniziava una nuova storia, dall’enigmatico – e attraente – titolo “Il mistero di Tampa Town”, inconfondibilmente disegnato da Pini Segna… e tanto bastava per farmi storcere il naso (lo confesso: non mi piaceva per niente il suo tratto). O meglio: tanto sarebbe bastato… perché invece, procedendo nella lettura, mi lasciai avvincere dalla storia come da tempo non mi succedeva e mi ritrovai ad aspettare spasmodicamente il numero successivo, la cui copertina prometteva un prosieguo all’altezza.

Sappiamo tutti – a posteriori – che quella storia si sarebbe rivelata, invece, piuttosto deludente: lo stesso Castelli l’avrebbe sempre ricordata come “la storia peggiore di Zagor secondo i lettori” (ma va detto, per la precisione, che NON rientrava tra quelle votate in tal senso nel famoso referendum del 1981). Ed è vero che l’ottimo spunto iniziale – per quanto ispirato alla storia di Carl Barks Paperino e il fantasma della grotta – si perdeva poi per strada tra snodi improbabili, dettagli inverosimili e soluzioni pasticciate (la figlia del “custode” che si innamora di Cico…): ma per un centinaio di pagine mi ero talmente entusiasmato che ancora oggi ricordo con affetto questa storia.

Che la terra ti sia lieve, Alfredo.

Il tributo dei redattori di uBC ad Alfredo Castelli

Alfredo Castelli nei collaterali da edicola

Il nostro ricordo di Alfredo Castelli nella rubrica uBC Story

Lo Speciale Sulla Tavola che gli abbiamo dedicato

SHORT REVIEW ANNI ’70 – tutti gli articoli

Marco Gremignai

L'uomo che veniva da Peccioli

Articolo precedente

Dampyr n.287
“I reietti dei Pirenei”

Prossimo Articolo

Sulla Tavola | Speciale Alfredo Castelli

Ultimi Articoli Blog