Zagor n.112-116
“La marcia della disperazione”

Le storie degli anni '70 che hanno creato il mio immaginario fumettistico

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La settimana scorsa è apparsa in libreria la riedizione della Marcia della disperazione, una delle avventure di Zagor più apprezzate dai lettori (come testimoniato dal suo primo posto nella classifica della rubrica Zagor Top 5), con una nuova copertina e nuovi editoriali a cura di Luca Barbieri.
Inutile ripetere i motivi per cui io e il mio amico Butch Walts la reputiamo la storia zagoriana migliore di tutte: basterà rileggere l’articolo pubblicato a suo tempo nella rubrica Bonelli Forever che metteva in evidenza la dirittura morale del nostro eroe “nel pieno delle sue funzioni di Re di Darkwood, unico possibile trait d’union […] tra i bianchi […] e i pellerossa”.

Volevo invece andare oltre queste valutazioni ponderate e tornare con i ricordi a quegli anni ’70 in cui leggemmo questa storia, per cercare di rendere palpabili le sensazioni con cui aprivamo ogni albo, ansiosi di scoprire – volta dopo volta – come si sarebbe sviluppata la trama.

Ogni tentativo di fuga veniva invariabilmente frustrato dai Kiowa di Winter Snake, la disparità delle forze in campo sembrava incolmabile, la soluzione alla “arrivano i nostri” – con una bella carica dei soldati – era troppo semplicistica… cosa avrebbe inventato Guido Nolitta, dopo averci emozionato mostrando i primi baci del nostro eroe con la bella e intraprendente Frida Lang?

Con un epico duello finale tra i due antagonisti. Soluzione semplicistica anche quella, se volete… ma è il MODO in cui Nolitta fa sembrare credibile quella soluzione ad essere geniale, con Zagor che riesce a convincere i Kiowa che la sua uccisione al palo della tortura causerà “una vile, oscura lotta tra fratelli” rossi. A quel punto, Winter Snake può soltanto sfidarlo testa a testa e l’epilogo sarà – naturalmente – inevitabile ma comunque avvincente, per un’avventura magnificamente disegnata da Gallieno Ferri con il contributo di Franco Bignotti.

L’approfondimento nella rubrica Bonelli Forever

L’approfondimento sulla Golden Age di Zagor

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