Il graphic novel Conforme, edito dalla Bao, segna il ritorno al racconto lungo dell’illustratrice romana Ilaria Palleschi (dopo l’ottimo esordio nel 2018 con Nina che Disagio!) in una storia che tratta un tema importante: la necessità dei giovani di adattarsi ai dettami estetici imposti dalla società.
Le protagoniste sono Nico e Marisol, due sorelle con un approccio all’esistenza completamente diverso, aspetto che le allontana una dall’altra in maniera netta… e Marisol, che si contraddistingue per l’aspetto appesantito da una possibile bulimia, ne patisce parecchio. Dopo un infelice incontro in una palestra, dove Marisol non può che trovarsi a disagio per il suo peso eccessivo e per il fisico sgraziato (cosa di cui la sorella stessa sembra vergognarsi), accade l’imponderabile: Nico ha un piccolo infortunio, dal quale si risveglia in un mondo capovolto, dove sono le persone magre come lei ad essere additate come un cattivo esempio e continuamente derise.
Una vera e propria realtà parallela dove le richieste estetiche sono ribaltate, e di conseguenza sono rovesciati i ruoli sociali tra le due sorelle, con Marisol che lavora come modella, pur essendo comunque in difficoltà perché non deve perdere peso.
Nico accetta di vivere come se fosse un sogno questa esperienza surreale, scontrandosi con usi e costumi che non riesce ad interpretare, sentendosi fissata e additata per la sua magrezza: è un’esperienza interrotta da improvvisi flashback sulla vita precedente, quando c’era sua sorella Marisol a dover affrontare determinate situazioni – momenti che le permettono di iniziare un percorso di consapevolezza che la porta a capire cosa potesse provare la sorella, aspetto che le consente di riavvicinarsi a lei empaticamente.
Si tratta evidentemente di argomenti sensibili da molto tempo ma in questo periodo post-Covid, in cui ci siamo scoperti tutti più fragili. Nelle tavole della storia di Palleschi si può ritrovare lo specchio della nostra società, in cui la cosa più importante sembra essere esclusivamente l’apparire. Una storia gradevole che lascia tanti spunti di riflessione, non scontati specialmente quando a parlare è Livia, l’amica di Marisol: Livia è in grado di fare il punto su questioni evidentemente troppo complesse da affrontare per le due sorelle, troppo immerse nella loro storia e nella loro sofferenza, entrambe prigioniere della rispettiva immagine, specularmente opposta.
Nonostante la tematica importante e alcune invenzioni grafiche non scontate, Conforme non è un fumetto perfetto, per quanto lo stile di disegno sia alquanto piacevole, grazie alla linea chiara e a colori caldi. Palleschi si concentra sulla recitazione dei protagonisti, calcando la mano sulle loro reazioni: però non tutti i personaggi vengono delineati alla perfezione – e a volte risultano troppo schematici nelle loro caratteristiche principali – mentre gli stacchi del flashback non sono sempre percepibili all’istante. Interessante è anche l’uso della colonna sonora con la musica di sottofondo scelta accuratamente, come la “Anyone Else but You” dei Moldy Peaches, che chiaramente facilita l’immedesimazione a chi già conosce quei brani, creando una sorta di legame tra autrice e lettore.
Palleschi riesce a realizzare con Conforme una bella storia, che anche narrativamente non si fa schiacciare da un tema troppo importante. Vengono sottolineati i guasti fatti dalla cosiddetta Diet Culture, cui non tutti riescono a stare al passo (con conseguente frustrazione soprattutto per i più fragili), ma soprattutto il senso di esclusione che viene prodotto in una società concentrata sull’apparenza, in cui i criteri di normalità e accettabilità vengono imposti da un cosiddetto senso comune. La regola è sempre la stessa: se si riesce ad accettare sé stessi è più facile essere accettati dagli altri.