Il volume di gran pregio di cui parlerò oggi è un gioiello consigliato a chiunque volesse approcciarsi al celebre scrittore Valerio Massimo Manfredi o semplicemente a chi sta cercando un’opera di una certa qualità grafica in grado di fondere storia, mito e leggenda in maniera sublime.
Onofrio Catacchio è riuscito a cucire la sceneggiatura partendo dal romanzo del celebre autore nostrano senza sminuire o alterare l’opera: non era facile né scontato dare tempi giusti e avere sequenze scorrevoli, non prolisse o testi privi di mordente.
Ad essere pignoli, avrei gradito delle didascalie temporali per accompagnare alcuni cambi di scena, infatti alle volte è necessario fermarsi e tornare indietro di un paio di pagine per capire se l’azione si svolge consequenzialmente o se c’è stato un salto temporale: in questo aiuta però il cambio dei colori su tavola, che caratterizzano personaggi, stati d’animo e diverse ambientazioni.
Proprio il comparto grafico è la ciliegina sulla torta di questo graphic novel: Alessio Fortunato si mette in gioco con disegni che invogliano il lettore a soffermarsi su ogni dettaglio, convogliando il suo talento in vere e proprie illustrazioni inneggianti ed omaggianti Sergio Toppi ed il suo stile inconfondibile, contornati da giochi di colore intelligenti ed estremamente funzionali alla narrazione.
Si è divertito come mai prima d’ora e a detta sua è il lavoro che più gli ha permesso di viaggiare con la fantasia e dare sfogo al suo estro, probabilmente tenuto a bada dalla griglia bonelliana dove spesso viene imbrigliato.
Non posso che auspicare ulteriori pubblicazioni di questi adattamenti.