Anna Lazzarini ci parla di Legs Weaver

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Incontro digitale con la disegnatrice Anna Lazzarini per un focus su uno dei personaggi femminili più affascinanti e divertenti della scuderia Bonelli: Legs Weaver.
Medda, Vigna & Serra mettono insieme un personaggio che nasce come spin-off di Nathan Never e dell’Agenzia Alfa.
Dal 1995 Legs Weaver avrà un suo spazio in solitaria nell’omonima serie Bonelli che cesserà poi nel 2005, ma continuerà a vivere nei nostri cuori fino ad oggi, tanto da essere qui a parlarne.
Anna Lazzarini è una disegnatrice che deve le sue prime esperienze proprio all’agente Alfa e che abbiamo anche conosciuto su diversi altri personaggi: Gregory Hunter, Nathan Never, Brad Barron, Greystorm, Zagor e Le Storie.
Questo articolo/intervista pone le basi per dare spazio ad un personaggio di cui si parla veramente poco e, forse, sarebbe il caso di riportare in auge. Noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di offrire qualcosa di nuovo dal punto di vista di un’autrice che l’ha “conosciuta”.

‘Vampyre Story’ n.18 – Dettaglio vignetta

Il tuo primo ricordo quando pensi a Legs Weaver?
Innanzitutto buongiorno a tutti i lettori e grazie per questa intervista.
Sicuramente quando andai da Antonio Serra a far vedere le prove, tre tavole. Era l’aprile del 1996, ed ero molto agitata. 

Legs è stato il tuo primo lavoro da disegnatrice su un personaggio Bonelli. Ci racconti come ci sei arrivata e il primo albo a cui hai lavorato?
Dopo il colloquio con Antonio, che andò bene, mi fu assegnata subito una storia. Era già pronta una sceneggiatura completa, scritta da Stefano Piani: Vampyre Story. Mi misi al lavoro felicissima!

Medda, Vigna, Serra… parlaci del tuo rapporto professionale con loro e svelaci delle peculiarità di ognuno.
Con Serra ho avuto la collaborazione più stretta, anche perché era il curatore della testata e l’unico dei tre che viveva a Milano, anche se in realtà non ho mai disegnato una storia con una sua specifica sceneggiatura (di molte storie erano suoi i soggetti). Antonio è sicuramente uno scrittore di grande talento, ma soprattutto una persona in grado di capire con chi sta lavorando e saper far rendere al meglio i disegnatori. Oltre a scrivere, è anche un disegnatore e un grande onnivoro di stili e letture: questo gli conferisce la capacità di “vedere” le sue sceneggiature e capire se certe sequenze possano funzionare e come renderle al meglio. Inoltre è un curatore molto scrupoloso, capace di riscrivere storie intere se si accorge che la lettura non funziona o se ci sono gravi incongruenze.
Con Medda ho realizzato due storie, Quelle brave ragazze e Future baby inc. – questa è stata l’ultima realizzata per la testata di Legs Weaver. Mi sono divertita molto, soprattutto con la prima, Quelle brave ragazze. In realtà, a me le sceneggiature arrivavano già complete e poi capitava che ci si confrontava insieme… ma neanche tanto alla fine. Era Antonio che gestiva tutta la supervisione del lavoro.
Con Vigna non ho mai lavorato, per cui non saprei dire.

Come ti relazionavi con la sceneggiatura? Pensando sempre a Legs, avevi dei riferimenti per i disegni, le scene, i costumi?
Spesso, nelle sceneggiature, c’erano scritti alcuni riferimenti, per lo spunto di personaggi ad attori o dei film. In Le strade della paura ci siamo ispirati (insieme a Stefano Piani) al film Romeo + Giulietta (1996) di Baz Luhrmann, che uscì proprio in quel periodo.
Per Janet in Traffico d’Armi, chiaramente a Lara Croft. In Quelle brave ragazze, invece, all’omonimo film di Martin Scorsese. Anche lo speciale Nuova Londra era liberamente ispirato a Wild Wild West (1999). Insomma, come sempre succede le cose di tendenza ispirano.

Com’è cambiato il tuo metodo di lavoro dalla carta al digitale?
Al digitale mi sono avvicinata nel 2014, quando cominciai a lavorare alla Cautela dei Cristalli. Volevo provare un modo diverso di lavorare, più incentrato sulla linea chiara e i retini. Questo metodo ha una serie di vantaggi non indifferenti, tra cui la possibilità di correggere senza problemi, o di mettere pecette sul foglio. Ingrandire o rimpicciolire se le proporzioni non ti convincono, lavorare su livelli in modo da modificare sfondi o personaggi senza perdere il lavoro già fatto. Inoltre, a parte l’investimento iniziale (tavoletta Wacom o iPad) risulta anche un bel risparmio di materiale e pulizia!
Grazie a questi nuovi ‘strumenti’ si può lavorare in trasferta o in viaggio… Insomma, poi con i nuovi programmi non ne parliamo!
In questo periodo, invece – sono tornata al cartaceo, sia per le tavole che per le illustrazioni. Diciamo che avere a che fare con gli “originali” è sempre una bella sfida! Ormai lavorare in digitale fa parte della professione – che sia solo per le matite o per dei ripassi, o ancora per la prova colore e le correzioni finali – e, a seconda del risultato che vuoi ottenere, puoi variare il metodo di lavoro.

Mi viene in mente la miniserie Bonelli di 10 numeri su Nick Raider, una sorta di incursione al contemporaneo. Secondo te ci potrà essere un futuro di Legs con un’operazione simile?
In realtà c’è già stata una miniserie pubblicata su Le Storie di tre numeri, scritta e sceneggiata da Antonio Serra e disegnata da Francesca Palomba. Poi non so che riscontro ha avuto…

Hai disegnato 8 storie di Legs Weaver, 1 di Nathan Never e 4 di Agenzia Alfa. Il genere della fantascienza ha avuto un forte impatto nella tua esperienza professionale. Come vedi oggi il genere in Italia? E soprattutto, come vedi l’Agenzia Alfa e Legs in futuro?

La fantascienza che abbiamo disegnato in Legs derivava dai film anni ‘80 – ’90, come Blade runner (1982) o Terminator (1984). Man mano si è modificata anche in Nathan Never, riprendendo quella d’ispirazione dei manga.
Ora non saprei, confesso che non sto seguendo le uscite, ma vedo che ci sono delle contaminazioni con i supereroi della DC Comics. Forse si va in quella direzione. Su Legs, invece, non so pronosticare niente…

Nei tuoi prossimi progetti vedremo una Legs disegnata ancora da te su Nathan Never? Puoi dirci qualcosa?
Ne dubito molto. Come dicevo prima, ormai sono proprio fuori dal contesto.

Legs è arrivata anche ad incontrare eroi ed eroine del mondo DC comics. Come l’hai vista insieme a Wonder Woman?
Non ho letto la storia e ribadisco che non so niente di quello che è l’universo Alfa e di Nathan Never attualmente.

Ultima domanda: consiglia ai nostri lettori un fumetto di fantascienza che hai amato.
Quelli che sono stati la mia formazione e che più ho amato: Ghost in the shell di Masamune Shirow, la serie Incal di Moebius e Jodoroswsky e Appleseed sempre di Shirow.
Molto bello anche Abara di Nihei Tsutomu e – non so se rientra come fantascienza – anche Echo di Terry Moore.
Infine metterei nella fantascienza anche Lamù – La ragazza dello spazio di Rumiko Takahashi tra i miei preferiti in assoluto!

‘Vampyre Story’ n.18

 

Grazie ad Anna Lazzarini per aver condiviso la sua visione e alcune curiosità sul mondo di Legs Weaver.
In chiusura di questa chiacchierata, vi lasciamo un riferimento sul personaggio Bonelli uscito nell’Enciclopedia on-line del fumetto a cura di Paolo Ottolina che potete trovare qui, nonché una Top 10 di uBC (per quanto datata) dei numeri più belli proprio dedicati al personaggio in questione.

 

Yatta!

 

Michele Tarzia

Vivo nell'ombra dei miei pensieri, ai margini della mia memoria

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