Come spiegato nell’articolo precedente di questa rubrica, dedicato alle apparizioni di Zagor al cinema, oltre a recuperare alcuni articoli storici dal nostro database su ubcfumetti.com ci dedicheremo anche ad alcune serie di articoli apparsi nel Magazine pre-pandemia (dedicati a personaggi Bonelli), tramite guide sintetiche agli articoli originali a cui si potrà accedere – cliccando sui link nei titoli dei paragrafi e all’interno del testo – per leggere tutti i dettagli. Stavolta tocca a Mister No e al suo “nuovo corso” che debuttò nel 1995, in occasione del ventesimo compleanno in edicola. Buona lettura.
In questo articolo torniamo a parlare del ciclo di Mister No noto come “Nuovo Corso”, che caratterizzò nella seconda metà degli anni ‘90 la creatura di Guido Nolitta. Ne tracceremo le linee essenziali, rinviando per i dettagli ad una serie di approfondimenti di tutte le fasi del progetto. Fu un ciclo pluriennale “ripudiato” da una parte di lettori ed in cui non mancarono errori di valutazione e cambiamenti in corso d’opera, ma al quale va riconosciuto il merito di avere tentato di rivitalizzare il personaggio di Guido Nolitta, che aveva iniziato a perdere la “forza” che gli aveva permesso di emergere come uno dei più grandi successi della casa editrice.
Per riuscirci, gli autori del “nuovo corso” lavorarono, con coerenza, sul “non detto” del personaggio, un “cittadino del mondo” formato da un passato da riscoprire, senza sfidare Nolitta sul terreno delle storie amazzoniche, scenario col quale non avevano l’empatia del papà di Mister No. E, soprattutto, senza “trucchi” o scorciatoie come “reboot”.
Gli autori che in quel periodo scrissero Mister No (Luigi Mignacco, Maurizio Colombo, Stefano Marzorati e Marco Del Freo), coordinati e poi anche affiancati ai testi dal neo-curatore Michele Masiero, operarono una serie di novità di “rottura”: l’abbandono dello scenario amazzonico e delle storie a lunghezza indefinita in favore di episodi autoconclusivi (o al più suddivisi in due albi) in stretta continuity; la riscoperta delle origini di Mister No, costretto dagli eventi a tornare nella sua città natale a New York; l’introduzione di un grande nemico, una cosa mai capitata in precedenza. Ma le novità riguardarono anche la grafica di copertina e lo stesso look di Mister No, che abbandonò la storica “divisa”. Anche per il parco dei disegnatori ci fu un importante investimento editoriale, con gli esordi di artisti dal segno moderno come Alessandro Bignamini, Giovanni Bruzzo, Giuseppe Viglioglia e Paolo Bisi e la “crescita” di altri arrivati da poco come Fabio Valdambrini e Orestes Suarez, con cui fu notevolmente arricchito il “cast” rappresentato dal veterano Roberto Diso, i fratelli Stefano e Domenico Di Vitto, Marco Bianchini, Oliviero Gramaccioni e la coppia Fabrizio Busticchi-Luana Paesani.
L’INIZIO
Il nuovo corso inizia nel giugno 1995, in coincidenza con il ventennale della serie. Nel n.241 il mondo amazzonico di Mister No va in dissoluzione in seguito al sabotaggio da lui commesso ai danni di una azienda chimica che avrebbe distrutto l’ecosistema della foresta. L’atto scatena la rappresaglia della “Legione dei non-vivi”, una misteriosa organizzazione segreta giapponese che consegue il potere economico avvalendosi di assassini spietati e votati al sacrificio personale. Ne fa le spese Augustino, il meccanico di Mister No, brutalmente ucciso. Mister No scappa da Manaus per farsi inseguire e non mettere a repentaglio altre vite, ignorando che colui che ha ordinato l’attacco, il potente Kenzo Ishikawa, ha un antico conto in sospeso con lui.
LA FUGA
Tra i n.242 e 245 Mister No affoga nell’alcool lo shock per i recenti avvenimenti e per le morti di nuovi amici causate dai giapponesi nel tentativo di ucciderlo. La fuga, insieme ad Esse-Esse e alla giovane Shona Willdome, lo porta fino a Cuba. Qui i tre decidono di separarsi e Jerry, dopo avere rinunciato alla bottiglia per contrattaccare con lucidità i suoi nemici, si ritrova ad essere sfruttato dall’agente della CIA Hiden che vuole conoscere meglio l’organizzazione che lo sta perseguitando.
IL VOLTO DEL NEMICO
Dopo una missione sotto copertura in un carcere messicano, Mister No sfugge al gioco di Hiden e, nei n.248-249, la sua fuga giunge a una svolta decisiva. Ishikawa, sempre più colpito dalla capacità di sopravvivenza di Drake, decide infatti di intervenire di persona per vederlo e valutarlo. Fino ad allora aveva ritenuto Mister No un “cane occidentale” indegno della sua attenzione e da perseguire solo per avere ostacolato la sua organizzazione, mentre ora un’idea sta prendendo forma nella sua mente: se il suo nemico è un uomo di valore, lui avrà la possibilità di riscattare l’onore che proprio Drake gli aveva tolto durante la Seconda Guerra Mondiale, impedendogli di compiere il suicidio rituale per espiare la vergogna della sconfitta in una battaglia del Pacifico. Ishikawa aveva rinunciato poi ad uccidersi per dedicare il resto della sua “non-vita” alla ricostruzione dell’onore del suo paese con un ruolo di comando nella “Legione dei non-vivi”, ma ora ha finalmente l’occasione per riscattarsi e tornare a vivere da uomo libero… o per morire definitivamente.
L’incontro tra i due avviene nella cittadina di Redenciòn, in Messico, un luogo senza legge dove Mister No e Barrett Whitaker, una sua vecchia fiamma, sono stati catturati per conto dei giapponesi. Ishikawa libera Mister No dalla prigionia e lo convince a combattere al suo fianco per uscire vivi da una pericolosa situazione e, alla fine, si fa riconoscere dall’ex soldato, presentandosi a lui come il capo dell’organizzazione che lo sta perseguitando. Gli dà infine appuntamento a New York per uno scontro leale all’ultimo sangue, dopo avergli comunicato che la Legione lo lascerà in pace per permettergli di prepararsi adeguatamente al duello.
VERSO NEW YORK
Nei n.250-257 Mister No si avvicina gradualmente a New York, privo di documenti e pertanto muovendosi in clandestinità. Il rientro negli Stati Uniti avviene con il n.250, in cui Mister No supera illegalmente il confine tra Messico e Texas, dopodiché nei mesi successivi lo vediamo agire in Louisiana, Florida, Georgia, South e North Carolina, Virginia e Pennsylvania, in una serie di avventure dai contenuti e scenari molto differenti tra loro, facendo qua e là dei lavoretti per racimolare il denaro necessario a proseguire il viaggio. E quando è ormai in procinto di entrare a New York in treno, Mister No informa i lettori che, se sopravvivrà allo scontro con Ishikawa, pochi mesi dopo in quella città lo aspetterà “un appuntamento con il destino ancora più drammatico”.
IL DUELLO
Nei n.258-259 Mister No rimette piede a New York per la prima volta da quando si era trasferito in Amazzonia e, in mezzo a tante difficoltà, riesce ad accordarsi con Ishikawa per il loro duello, che avviene in un capannone in fiamme, pistola contro pistola, al termine di una complessa vicenda che ha visto i giapponesi in guerra con la mafia italiana e Jerry costretto a depistare l’agente Hiden, che lo ha ritrovato ed intende usarlo per incastrare Ishikawa. La trama è anche molto attenta a mostrare gli stati d’animo dei due nemici mortali all’avvicinarsi del momento decisivo, e che ce li dipingono come molto più simili tra loro di quanto sarebbero disposti ad ammettere. Lo scontro finale, che peraltro lascia dubbi sulla sorte di Ishikawa, avviene in un clima di reciproco rispetto e con il giapponese che darà a Mister No un insegnamento sull’assumersi le proprie responsabilità fino in fondo.
Nel n.260 Mister No riottiene i suoi documenti, ritrova Patricia Rowland (la sua fiamma più celebre, che tra una missione archeologica e l’altra vive proprio a New York) e toglie Esse-Esse dai guai che gli avevano impedito di presentarsi all’appuntamento che si erano dati nella “Grande Mela”. Esse-Esse ritorna a Manaus ma Mister No non lo segue: resterà a New York per attendere la scarcerazione di una persona, la cui identità non viene ancora rivelata ai lettori.
LIVING IN NYC
Gli albi metropolitani (n.261-267) sono con ogni probabilità quelli che hanno portato alla decisione di chiudere in anticipo il “nuovo corso”. Le motivazioni non sono mai state rivelate ufficialmente, anche se si possono immaginare: la delusione dei lettori, tradottasi in un brusco calo delle tirature, nel momento in cui la serie stava cercando nuovi equilibri.
Come era già successo durante l’avvicinamento a New York, in questi albi il tema portante (prima era la sfida a Ishikawa, ora le origini di Mister No) viene “congelato” e non fa progressi – e, con il non trascurabile vantaggio del “senno di poi”. è facile intuire che sia stato un errore. Dare una nuova ambientazione fissa al personaggio in una città come New York, senza un suo coinvolgimento personale stimolante, ha infatti danneggiato la forza del protagonista, nonostante la presenza di spunti interessanti nei singoli episodi. Nei nuovi registri narrativi Jerry finisce per perdere la centralità delle trame, diventando spesso il testimone di dolorose vicende di vite altrui (un pugile fallito, una bella e problematica ragazza viziata, un jazzista dalla tragica storia, persino lo scrittore Jack Kerouac). Intorno a Jerry gli eventi si fanno sempre più duri, sporchi e cattivi, esaltando ulteriormente le tendenze già emerse nelle storie precedenti, tra assassini psicopatici e sadici, atmosfere malinconiche e amare, in una “Grande Mela” dipinta come una metropoli molto pericolosa, con vere e proprie zone senza legge, anche perché tra le stesse forze dell’ordine non mancano le mele marce.
In questi albi sono introdotti nuovi personaggi ricorrenti, i più importanti dei quali sono il barista Harvey Fenner e l’imprenditore Max Culver, che daranno al protagonista il modo di guadagnarsi da vivere nella metropoli con un nuovo lavoro. Jerry diventa così il tuttofare del “Village Vanguard”, un night-club che ospita concerti jazz nel Greenwich Village, un impiego che permetterà a Jerry di vivere in un modo nuovo la sua grande passione per la musica. Il locale viene inaugurato la notte di capodanno di quello che, con ogni probabilità, è il 1958. Mister No ritrova inoltre il detective privato Phil Mulligan, uno dei suoi più grandi amici, utilizzato sino ad allora con parsimonia a causa della distanza che li separava e che, rispetto alle sue precedenti apparizioni, è diventato scrittore di romanzi hard-boiled sfruttando le sue esperienze personali e lo stesso Jerry, protagonista degli stessi. In questi mesi Mister No trova anche il tempo per un paio di “gite” lontano dal caos metropolitano, accompagnato rispettivamente da Patricia e da Harvey e, naturalmente, da un sacco di guai.
LEAVING NYC
L’addio a New York avviene in grande stile: una storia lunga ben cinque albi, dal n.268 al 272, che “rompe” la regola del “nuovo corso” di presentare episodi autoconclusivi o al massimo suddivisi in due puntate. Una vicenda molto intricata, con loschi intrighi e un gran numero di personaggi vecchi e nuovi. Nel corso di questa storia Mister No vive un’importante storia d’amore con Darlene Faithful e ritrova l’agente Delia della CIA, che farà rinchiudere in un brutale riformatorio il giovane figlio della donna per costringere Jerry ad aiutarlo in quello che si rivelerà un vero e proprio intrigo internazionale, tra gang giovanili, narcotrafficanti, mafiosi, FBI e rivoluzionari sudamericani. E alla fine spunta fuori anche Hiden, che in modo piuttosto pretestuoso ordina a Jerry di lasciare gli Stati Uniti.
Con il numero 273, nel febbraio 1998, Mister No torna a Manaus e un nuovo cambio di look distinguerà le nuove avventure amazzoniche da quelle antecedenti il “nuovo corso”. Le prime venti pagine dell’albo contengono una postfazione della maxi-saga appena terminata. In particolare, al “Village Vanguard”, Mister No svela finalmente a Max, Harvey e Phil il motivo che lo aveva portato a trattenersi a New York: l’imminente scarcerazione di suo padre dopo una condanna di vent’anni, con cui non ha più avuto contatti da allora.
Le avventure urbane di Mister No sopravvivono per alcune storie fuoriserie pubblicate tra il 1998 e il 1999, che cronologicamente si svolgono prima della maxi-saga conclusiva.
I FUORISERIE DEL 1998
Nel primo dei fuoriserie del 1998 Mister No è temporaneamente costretto a battersi contro Esse-Esse, tornato a New York per uccidere alcune persone che si sono macchiate di fatti molto gravi in Amazzonia (Speciale n.12, aprile 1998), mentre in seguito lo vediamo agire in tre avventure ambientate a Brooklyn, Manhattan e Harlem. Queste ultime sono ospitate nel primo Maxi (luglio 1998), una testata creata per collocare le storie che non hanno fatto in tempo a essere pubblicate sulla serie regolare a causa del rientro anticipato a Manaus.
I FUORISERIE DEL 1999
Nei fuoriserie del 1999 viene preparato il terreno allo “storico” incontro tra Mister No e suo padre, mettendo in scena il più giovane Jerry mai visto sin lì. In aprile lo Speciale n.13 racconta la prima partenza da New York del sedicenne Jerry Drake, nel 1938, all’indomani della condanna del padre. In luglio esce il secondo ed ultimo Maxi, che ospita un unico episodio di 286 tavole in cui Mister No racconta ad Harvey una sua epica avventura adolescenziale nella New York del 1936 che avrebbe forgiato il suo carattere. Mister No torna nel “presente” per un’ultima storia ospitata nell’Almanacco dell’Avventura (settembre 1999), ambientata in un parco dei divertimenti di Atlantic City, con cui il “nuovo corso” metropolitano termina definitivamente.
Quel “rivoluzionario” ciclo di storie avrebbe avuto sviluppi nello scenario tradizionale, l’Amazzonia, tornata ad essere la location della serie regolare. Ed è a Manaus, oltre quattro anni dopo l’inizio del “nuovo corso” e un anno e mezzo dopo la sua interruzione, che va in scena la più importante sottotrama rimasta in sospeso.
DRAKE SENIOR
L’incontro tra Mister No e suo padre si sviluppa in tre albi della serie regolare, pubblicati tra il settembre e il novembre 1999 (n.292-294). La trama, complessa ed articolata, alterna le tradizionali atmosfere avventurose alla giusta attenzione per la vicenda umana di un padre e un figlio che si ritrovano dopo vent’anni di silenzio reciproco, con dialoghi incisivi e pungenti. I primi due albi sono dedicati a chiarire e ricomporre, una volta per tutte, il profondo dissidio tra Mister No e suo padre, che avevano portato Jerry a non parlare mai di una persona così importante. Nel terzo albo padre e figlio condividono una pericolosa avventura per risolvere un mistero collegato alla guerra civile di Spagna in cui il padre di Mister No aveva combattuto con una brigata internazionale, segnando il proprio destino.
GLI SVILUPPI
Questo episodio ha visto anche la partecipazione “straordinaria” di alcuni amici di New York del “nuovo corso”, rimasti loro malgrado coinvolti nei guai di Drake Senior appena scarcerato. Altri personaggi che hanno lasciato il segno nel “nuovo corso” avrebbero avuto sviluppi negli ultimi anni di pubblicazione della serie.
Tirando le somme, il “nuovo corso” di Mister No fu un ciclo che, tra alti e bassi, mostrò una certa capacità di programmazione narrativa a lungo termine da parte della Bonelli che, per i suoi personaggi storici, sembra essersi molto attenuata negli ultimi tempi. Ai lettori che apprezzarono il “nuovo corso” è rimasta la curiosità di conoscere come si sarebbero dovuti svolgere gli eventi secondo i piani originari, poiché diverse cose che erano state annunciate (la fuga di Mister No in Oriente, un ulteriore scontro con Ishikawa, l’incontro con il padre a New York anziché a Manaus) non si sono realizzate. Soprattutto, è rimasto il rammarico di non aver potuto leggere quelle storie.