Venerdì 12: Episodi e trame

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Questo articolo rientra – assieme all’articolo principale dedicato a Venerdì 12 di Leo Ortolani – nell’ambito della rubrica uBC Story volta a recuperare i nostri storici articoli e approfondimenti che, ad oggi (pur conservando un inestimabile valore dal punto di vista contenutistico), necessitano di un aggiornamento dei dati e della forma per essere fruiti appieno. Qui l’articolo originale di Sabrina Mancosu del 2005

L’orrenda genesi. In cima ad un grattacielo, nel suo cupo antro, si aggira una mostruosa e tormentata creatura. Un gigantesco organo a canne dà voce al suo dolore, musica che riapre brucianti ferite. E riemerge il volto di Bedelia, la donna amata, e tutti gli avvenimenti che hanno portato al terrificante maleficio che lo costringe dietro una maschera.

La dimenticanza! Tormentato dai ricordi, Aldo, la spaventosa creatura, non sa darsi pace. Giuda, il fedele servitore, incapace di sopportare la sofferenza del suo “padrune” rispolvera dal cassettone l’incantesimo della… dimenticanza! Peccato che poi se ne dimentichi.

La telefonata. Forse non tutto è perduto. Forse Bedelia è ancora innamorata di Aldo: non può aver dimenticato… Inutile continuare a crogiolarsi con i “forse”! Perchè non togliersi ogni dubbio parlandole, chiamandola al telefono? Ad averne il coraggio…

La festa. Basterebbe che una donna s’innamorasse del mostruoso Aldo per porre fine alle maledizione… E cosa c’è di meglio che andare ad una festa per conoscere una nuova compagna, magari cieca al suo aspetto ma non al suo cuore? Non fosse che quella Bedelia è sempre dentro la testa di Aldo.

La resa! Un anno è trascorso da che il cuore di Aldo è stato spezzato e il suo corpo trasformato in quello di un essere ripugnante. Infinite le lacrime versate. Ma ora basta! Le cose devono cambiare… se solo Bedelia evitasse di aggirarsi anche nei sogni della misera creatura!

La vittima designata! E va bene: se Bedelia non ama Aldo e nessuna altra donna riesce ad amarlo andando oltre il suo orribile aspetto, non rimane che versare il sangue di una vergine affinché il crudele maleficio sia annullato! Il mostruoso essere si aggira così per la città alla ricerca dell’innocente e illibata vittima. Il problema è riuscire a trovarne una…

L’annuncio. Niente più sacrifici, meglio tornare alla prima opzione, ma: come trovare un nuovo amore che faccia tornare umano il povero Aldo? Facile! – dice Giuda – Basta mettere un annuncio sulla rubrica dei “Cuori solitari”! Beh, sì, si tratterebbe di “addomesticare” un po’ il testo con qualcosa del tipo: “Giovane trentenne, mostruosamente bello…” In fondo, perchè sottilizzare?

Il giorno di San Valentino. Giorno crudele, quello della festa degli innamorati, per l’infelice Aldo. Perchè affrontarlo, magari in trepidante attesa di un cartoncino d’amore che non arriverà mai? Meglio starsene a letto! O magari cogliere l’occasione per mandarne tanti a Bedelia… chissà… Se solo qualcuno inviasse un segno!

Doppia Coppia (1a e 2a parte). Mai gettare la spugna! Parola d’ordine: reagire! Ci pensa il buon Giuda ad organizzare una serata a quattro. “Forse cusì l’amore tornerà a surridervi” afferma l’infame servitore. Suona il campanello ed ecco Flonza e Ciurga! Beh, sì, Bisogna pur accontentarsi, in fondo è il risultato che conta e se Ciurga s’innamorasse di Aldo… Con tanta fantasia, spirito di sacrificio e l’aiuto del buio… magari potrebbe non andare buca anche stavolta… No, non c’è proprio storia e Giuda va via sbattendo la porta.

Ninna nanna. Abbandonato anche dal suo fedele e umile servitore, Aldo piomba nella solitudine più nera. Ma ecco che, sulla soglia di casa, la ripugnante creatura trova un piccolo e tenero cagnolino. Finalmente una cosina calda da stringere e coccolare ma… non ci sono più i cani d’una volta.

La coraggiosa decisione. È il momento di fare scelte definitive: via tutti gli oggetti che possono in qualche modo riportare alla memoria la crudele Bedelia! Sì, via anche quel biglietto tanto gelosamente custodito. E forse, a farglielo sapere, anche lei soffrirà per quel comune ricordo buttato nell’immondizia: quale miglior vendetta? Sarà una telefonata davvero… terrificante!

La fatina della primavera. È arrivata la primavera! E tutto il mondo rinasce intorno alla cupa creatura. Sola e abbandonata… Possibile che nessuno senta i suoi strazianti singhiozzi? Sì, qualcuna c’è: Cicciola, la fatina della primavera. Sette desideri da esaudire ma quali brutti scherzi fa l’emozione!! “Non sarai più solo!” predice la generosa fatina ed ecco… no, non Bedelia. Ricompare Giuda, l’umile servitore.

Il pensiero positivo. Sono i pensieri negativi che si affollano nella mente di Aldo ad impedirgli di ritrovare la fiducia in se stesso! Perchè, dunque, non ricorrere alla terapia del pensiero positivo dell’esimio professor Duilio Scrotoni? Ma e… se poi i pensieri negativi e quelli positivi entrano in conflitto e il cervello si surriscalda? Che sarà mai quest’odore di pop corn…?

L’ultima carta. La sofferenza di Aldo è giunta al culmine. Bedelia non si è nemmeno degnata di rispondere all’ultima lettera che le ha spedito per chiederle di tornare insieme. Ad uno… sgabello dal gesto estremo, Giuda ricorda: è arrivata la risposta alla lettera! Finalmente Aldo saprà a cosa è servita quella sua ultima carta…

Singolandia! E sia, se questo è il suo destino, Aldo saprà affrontarlo. Benvenuta solitudine! L’importante è non farsi cogliere impreparati. Perchè, dunque, non fare un giretto a Singolandia – propone il carognissimo servitore – il negozio per le persone sole? Dove l’orrida creatura potrà trovare veramente di tutto, compresa la voglie di tornare… l’uomo di un tempo…

Mosche come noi! Mai indulgere nella tentazione di dare forma concreta al popolare – e indiscreto, almeno nelle intenzioni, – detto “Quanto vorrei essere una mosca per dare un’occhiata a…” Tra piccole mosche (Aldo e Giuda), biscottini a forma di cuore, giganteschi serpenti, voraci pennuti… Mah! Meglio tenersi le proprie illusioni.

Terapia di gruppo (1a e 2a parte). Le ha provate quasi tutte l’orrendo Aldo, una più una meno… Eccolo dunque alla prima seduta della fase “terapia di gruppo”. E brava la nostra creatura: il primo passo verso un nuovo futuro è fatto! Il secondo sarà una settimana in crociera! Positività e socializzazione tra i cuori infranti del gruppo ma… la tragedia incombe sulla nave “Bedelia I” e sul dottor Pop! Giuda: alle scialuppe di salvataggio!!!

La grande Isolda (1a e 2a parte). Beh, qualche beneficio la crociera l’ha portato: Aldo finalmente frequenta una ragazza! Si tratta di Isolda, conosciuta durante la terapia di gruppo. E tuttavia c’è qualcosa che non va. Giuda ne è convinto: quella donna non fa per il suo padrune. Non c’è vero amore in lei ma solo la paura di restare sola. Aldo è però sordo ad ogni argomento e, ancora una volta, Giuda deve ricorrere alla magia.

Il quadro. E se durante le pulizie, dando sfogo al suo estro pittorico, Giuda rovinasse irrimediabilmente il quadro di Bedelia? Sarebbe la volta buona perché Aldo elimini definitivamente la fonte del suo tormento…

Torna a casa, Aldo! (1a e 2a parte).Quale miglior sistema per conoscere una ragazza di andare al parco con un cane?” propone il verminoso Giuda. Arf! Arf! – risponde l’orribile creatura. E contro ogni aspettativa, ecco un amore di barboncina! La fuga e la clandestinità sono l’unica via per la felice e insolita coppia. Ma la deliziosa Lizzy cova il tradimento…

A-mare!Cosa c’è di meglio di una vacanza al mare?!” chiede l’incauta spaventosa creatura al suo servitore. “Una ragazza che vi ama, padrune” risponde il miserabile Giuda. Piccola fitta per Aldo ma qualcosa è cambiato dentro di lui. E il grande vuoto sta diventando un po’ più piccolo.

Salsa di cuori (1a e 2a parte). Arrivano i trentacinque anni e la disperazione sommerge nuovamente la creatura: ancora solo! Ma ci sono i locali dove si fanno i balli latinoamericani! – gli ricorda il fedele servitore – dove poter stringere tra le braccia una donna con la scusa di una salsa… Poco convinto Aldo si inoltra nella giungl… nel locale l’Arca di Noè dove tutti a fine serata trovano un compagno… Quasi tutti.

Un sacco d’amore!Allegro, padrune! Ho truvato la donna che fa per voi! Nun è stato facile, perché ho dovuto girare tre obitori!” Così il carissimo Giuda. Ed è la volta di Putrezia, adorabile nei suoi enormi… occhi verdi. Ma anche stavolta la sorte si accanisce contro la più improbabile storia d’amore dello sfortunato Aldo.

Chi Ciurga, trova!Sai, quella ragazza che mi avevi presentato… quella Ciurga non era affatto male?...” Eh, in tempo di ristrettezze amorose bisogna far di necessità virtù. Ed ecco così Aldo di nuovo in caccia. E Ciurga che gioca a sfuggirgli… nei condotti di aerazione. Sarà vero amore?

Un vero amico! Perché non organizzare una festa? Una splendida occasione per riprendere i contatti con gli amici! Ma perché sono tutti in ritardo? Almeno Virginio avrebbe potuto partecipare… non fosse che un comune destino lo rende mostruosamente vicino allo sfortunato Aldo.

Episodio finale! Il supremo Giabbo è stato abbandonato dalla dolce Bedeila. La sua vendetta sarà tremenda. Ha fatto costruire un’arma grande come un pianeta in grado di sparare un raggio che rende sfortunato in amore chiunque venga colpito. A Lord Giuda l’onore di sparare l’unico colpo a disposizione. E l’onere di non fallire.

Il varco!Mi chiuderò per sempre nel mio dolore” decide lo sfiduciato Aldo. Ma suona il campanello ed ecco comparire la tenerissima Dulcistella. Suona una seconda volta e: Bedelia è tornata!!!

Il ritorno di Bedelia! Ancora non pare vero al mostruoso Aldo che Bedelia sia in giro per la sua casa. Che sia un segno del destino? In fondo è tornata alla vigilia di un venerdì 12, quando tutto ebbe inizio. Che sia la volta buona per sconfiggere la maledizione? E perché la creatura continua a pensare a Dulcistella?

Venerdì 12. Tutto è pronto per la festa di compleanno di Bedelia. Anche Dulcistella è arrivata. Il carillon è a portata di mano. Ci vorrà tutto il coraggio di Aldo per sconfiggere la maledizione e allontanare definitivamente il malefico fantasma di Bedelia dal suo cuore.

Pasquale Laricchia

Cominciai a correre. Finché i muscoli non mi bruciarono e le vene non pomparono acido da batteria. Poi continuai a correre.

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