Cartoline da Limón: alla scoperta del Costarica

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Pubblicato lo scorso settembre da Bao PublishingCartoline da Limón, graphic novel del costaricano Edo Brenes rappresenta un riuscito esperimento di memoir familiare, in cui il protagonista – il giovane Ramiro – lascia l’Inghilterra per tornare in Costarica, nell’amena località marina di Limón dove è nato, per ripercorrere la storia della propria famiglia. Tra alberi genealogici, interviste ad anziani parenti e visione di vecchie fotografie e filmini d’epoca, scoprirà l’incredibile segreto custodito negli anni dai suoi avi materni.

La Magia dei Caraibi

Un vero e proprio viaggio nel tempo, raccontato amabilmente da Edo Brenes che (ispirandosi probabilmente alla propria storia personale) alterna il racconto in flashback a quello contemporaneo, alla scoperta del Costarica del secolo scorso dagli anni ‘30 agli anni ‘50. Una storia commovente condita da tutti i sentimenti – spirito di sacrificio e rivalità, amore e invidia – che costellano le famiglie di tutto il mondo.

Edward Brenes, esperto in animazione e già autore del Paradiso delle Aragoste, realizza un racconto ben bilanciato, alternando i vari tempi della narrazione, portando avanti in parallelo le vicende nel presente del giovane disegnatore a quelle (ambientate nel passato) della sua famiglia d’origine.

Sorprese

La storia familiare ricostruita, messa su carta travalica gli angusti confini delle vicende personali per illustrare un’epoca intera, trasformandosi – attraverso all’evocazione del passato – in storia collettiva.

Nel suo viaggio nel passato attraverso vecchie fotografie e cartoline, vere e proprie fonti storiche primarie da cui scaturiscono i racconti dei parenti più anziani, raccolte in interviste filmate, Ramiro si riavvicina alla sua famiglia e alle sue origini e rivela un’intera epoca, condita da suoni, musiche, sport, abitudini e giochi, sentimenti, sogni e aspirazioni.

Tra passato e presente

Il contatto diretto e costante – attraverso il telefono – con la fidanzata rimasta a Londra, fa da contraltare per Ramiro e rappresenta una vera e propria voce critica, che gli permette di analizzare il suo lavoro mantenendo un certo distacco dai racconti dei parenti, in cui emerge non solo la nostalgia di un passato quasi leggendario, in cui tutto sembrava più semplice – anche in un porto importante come Limón, dove si muove sullo sfondo la famigerata United Fruit.

La ricostruzione meticolosa del passato non impedisce al racconto di Brenes di appassionare, specialmente quando la trama  si infittisce, man mano che Ramiro viene a conoscenza dei segreti familiari celati dal tempo che riesce, sorprendentemente insieme ai suoi familiari, a gestire con la leggerezza e la serenità adeguate.

Il segno grafico di Brenes è molto lineare, ma sempre espressivo, con un uso sapiente del colore alternato al bianco e nero nel momento in cui il passato è evocato direttamente dal presente (e non raccontato in flashback). I colori utilizzati sono sempre tenui, e l’alternanza di tavole con tantissime vignette ad altre quasi a pagina intera accompagnano la narrazione in maniera scorrevole. Una storia piacevole e ben riuscita che ben figura nel catalogo della benemerita Bao Publishing.

 

Massimo Cappelli

"Fa quel che può, quel che non può non fa"

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