La lettura di Tempo da lupi, graphic novel per ragazzi, pubblicata da Il Castoro nell’ottobre 2022, adattamento a fumetti dal romanzo omonimo del 2012 di Francesco D’Adamo, realizzato dallo scrittore milanese insieme allo sceneggiatore Andrea Fontana e al disegnatore ligure Ste Tirasso, dimostra una volta di più la qualità delle pubblicazioni di fumetti che appaiono nelle librerie italiane.
La storia è ambientata in una notte, durante quella che appare come “la più grande tempesta di neve di tutti i tempi” e vede il giovanissimo Giovanni, appesantito dalla paura di crescere e dal ricordo di un terribile lutto, affrontare il proprio destino e un branco di lupi affamati, per salvare la vita di suo fratello – Otello – vittima di un infortunio sul lavoro.
La lunga notte che Giovanni deve affrontare è ambientata nella periferia di una città indistinta, dove aziende gigantesche vengono dismesse per lasciar posto al nulla di un futuro indecifrabile, che l’eroico ragazzino potrà fronteggiare grazie al suo indomito coraggio e anche all’aiuto di un prezioso amico, pronto ad augurargli lunga vita e prosperità.
Il percorso di crescita di Giovanni è costellato da apparizioni, oltre al ricordo dei genitori perduti e al nume tutelare che arriva da dove “nessuno uomo è mai arrivato prima”, per dargli coraggio e istruzioni (li accomuna la solitudine patita da bambini ): appaiono in una visione o allucinazione le vittime della repressione di uno sciopero del 1904, quando la fabbrica da dismettere era una conceria dove le condizioni lavorative erano inimmaginabili per gli standard e le coscienze contemporanee.
Giovanni troverà dentro di sé la forza per resistere a tutto questo ed occuparsi del fratello maggiore inerme, in un’inversione di ruoli momentanea che sicuramente sarà foriera di un miglioramento nel loro rapporto, segnato dalla tragica scomparsa dei genitori. A salvarlo all’atto pratico dall’attacco finale dei lupi è l’intervento del custode dell’intera area da dismettere, l’alternativo dal nome assai evocativo di Frank Zappa.
Una storia semplice, se si vuole, che ha il suo punto forte nel ritmo in cui si succedono i vari accadimenti e nell’immedesimazione con il ragazzino da solo in mezzo alla tormenta. Una storia quasi angosciosa: d’altra parte lo sceneggiatore Fontana è uno studioso del regista M. Night Shyamalan, maestro dell’inquietudine, in bilico tra realtà e fantasia. A mitigare l’angoscia è il tratto elegante e fumettoso dei disegni di Tirasso, in grado di passare senza soluzione di continuità dalle scene più convulse e dinamiche – in cui il protagonista deve affrontare i lupi – a quelle più introspettive, in cui (oltre alle visioni degli avvenimenti del passato) deve fare i conti con le sue paure in un percorso di crescita che gli permetterà di iniziare una nuova vita.