La Collana Western della Gazzetta dello Sport, oltre ad aver avuto il pregio di riproporre alcune delle mie BD preferite – Comanche e Buddy Longway in primis – originariamente apparse tanti anni fa sui settimanali dell’Eura Editoriale, ha avuto anche il merito di proporre altre BD più recenti che, per vari motivi, non avevo ancora avuto l’occasione di leggere: è il caso ad esempio di Trent, scritto da Rodolphe (pseudonimo di Rodolphe Daniel Jacquette) e disegnato da Leo (pseudonimo dell’autore brasiliano Luiz Edoardo De Oliveira). I quattro albi della collana ristampano integralmente la serie pubblicata in Francia da Dargaud, tra il 1991 e il 2000, in otto cartonati completamente a colori da 46 pagine l’uno.
Come giustamente notato da Fabio Licari nell’editoriale d’esordio di questa collana, è quasi automatico associare il genere western alla Frontiera, alle grandi praterie con mandrie guidate dai cowboy o bisonti cacciati dagli indiani, dimenticandosi “che il western può essere anche altro. Per esempio i grandi laghi, il confine con il Canada, atmosfere […] più a contatto con la natura incontaminata e selvaggia”. Ed è in questi panorami maestosi – talvolta imbiancati dalla neve – che si muove la giubba rossa Philipp Trent, impegnato in avventure dalla trama lenta, quasi minimalista, spesso e volentieri priva di scene d’azione, preferendo puntare sulla particolare ambientazione e su una disamina non banale dei personaggi. Non stona, quindi, l’accostamento – proposto da Licari – tra il protagonista di questa BD e Ken Parker, più che con altre “famose” giubbe rosse del fumetto (il Jesuit Joe di Pratt o il Canada Joe di Collins & Vogt – e ancor meno il Jim Brandon che appare sulle pagine di Tex).
La caratteristica che più mi ha colpito di questa serie è l’insolita sottotrama che si sviluppa da un albo all’altro e che potremmo definire “rosa”: Trent, infatti, incontra e salva nel primo albo la bella Agnès Saint-Yves e se ne innamora, ma dovrà superare numerose vicissitudini prima di sposarla. Curiosa, invece, la presenza del bounty killer Wild Bill Turkey nel terzo albo della collana (quinto della serie originale), con le fattezze che rimandano al ben più famoso Wild Bill Hickok: la sua presenza al fianco di Trent, che deve scortare un detenuto a Winnipeg, darà vita all’episodio più tradizionalmente western dell’intera serie con pistoleros, bevute nei saloon, inseguimenti, duelli…
Se le trame di Rodolphe sono godibili e scorrevoli, gran parte del fascino di questo fumetto è comunque dovuto ai disegni di Leo, per questa unica volta non legati alle particolari trame fantascientifiche che caratterizzeranno la sua intera carriera (e di cui parlerò presto in un altro articolo di questa rubrica): il tratto peculiare dell’artista brasiliano si adatta senza problemi al realismo richiesto da questa serie, rispetto ai fantastici mondi di Aldebaran o alle ricche invenzioni visive di Kenya che appariranno pochi anni dopo.
Prima di essere incluso nella Collana Western, Trent era già stato pubblicato in Italia durante gli anni Novanta sulle pagine di Eternauta e Comic Art, mentre una ristampa integrale – anche quella in quattro albi, ciascuno contenente due storie originali – era stata pubblicata nel 2014 (ma in bianco e nero e in formato bonelliano, 16 x 21 cm) da RW Edizioni, all’interno della collana Lineachiara: inutile dire che la ristampa della Gazzetta dello Sport è nettamente migliore, sia per il formato (19 x 27 cm), sia per il colore. La consiglio quindi a chi volesse recuperare questo western “canadese” o a chi conoscesse Leo soltanto come disegnatore di fantascienza.
————————
BD MON AMOUR – tutti gli articoli