Fratelli, io so che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: in me c’è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Dunque io trovo in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti nel mio intimo acconsento alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che combatte contro la legge della mia ragione e mi rende schiavo del peccato, che è nelle mie membra.
Le Lettere di San Paolo, Lettera ai Romani – capitolo 7, versetti dal 18 al 23.
Natale è anche il veder nascere nel cuore di una persona un pensiero per lui nuovo, non per forza innovativo, ma sicuramente fonte di rinnovamento per lui medesimo al punto da guidarne le scelte e le azioni al fine di operare in lui una conversione. Non nel senso di passaggio da una religione ad un’altra, ma nel senso di passaggio da un visione egocentrica ad un approccio esistenziale altro-centrico.
Questo evento è descritto in maniera mirabile nell’opera di Gianni De Luca (disegni) e Tommaso Mastrandrea (sceneggiatura) dal titolo Paulus pubblicato originariamente sul settimanale “Il Giornalino” dal numero 4 del 28 gennaio del 1987 al numero 16 del 22 aprile del 1987 e poi rilegato in volume unico nel 2019 per le Edizioni NPE. Paulus è il Primo Storico Galattico, un bibliotecario del futuro, ma anche un Primo Dirigente al servizio del SATS (Supremo Autocrate Tempo Spazio).
Il panorama scenico trae spunto da visioni fantascientifiche non dissimili da quelle descritte nel Ciclo della Fondazione di Asimov il cui protagonista era il fondatore della psicostoria Hari Seldon (il primo romanzo del ciclo, “Fondazione e Impero“, è del 1945): Paulus, con l’aiuto del suo robot di nome Alter (che è in tutto e per tutto il suo alter-ego, ma anche ispirato al robottino di Star Wars – film del 1977 – R2D2 in America o C1P8 in Italia) scoprirà il contenuto del Documento 84-bis che il SATS vuole distruggere andando contro le proprie stesse Leggi e dimostrando così di entrare in contraddizione con i propri principi.
Ma la Cometa della Verità impressa nella vita di Paolo di Tarso, ormai sfreccia nel cuore di Paulus che si assume fino in fondo il peso del suo ruolo originario di storico alla ricerca della Verità che da un lontano passato può dare forma e integrità al suo futuro e a quello di tutta la Galassia.
E dopo questa breve sintesi, qui inizia lo SPOILER, quindi siate avvertiti.

Il SATS è chiaramente la versione futuristica di Satana che in questo futuro utopico sembra aver preso il controllo di tutta l’umanità, terrestre ed aliena, in tutto l’universo. Per gestire il suo impero galattico si serve di un ristretto numero di dirigenti con differenti funzioni. Fra questi compaiono oltre a Paulus, il Primo Storico Galattico, il saggio Miner, con l’incarico di Primo Giustiziere e il crudele Mavors, con l’incarico di Primo Guerriero.
Visto anche lo svolgimento della trama risulta evidente che entrambi questi personaggi potrebbero essere, dati i loro nomi, ispirati alle due differenti facce della guerra per come era concepita dal mondo pagano degli antichi romani: il nome Miner potrebbe derivare da quello della divinità romana Minerva che era la dea vergine della guerra giusta, della saggezza, dell’ingegno, delle arti utili (architettura, ingegneria, scienza, matematica, geometria, artigianato e tessitura). Miner infatti non agisce di sua iniziativa, ma si affida al consiglio degli altri come per esempio nel caso di una rivolta sul pianeta Thau, decide di rivolgersi a Paulus che mostrandogli un frammento del Documento 84 in cui Ponzio Pilato per non esacerbare una situazione difficile, decide di mantenere un profilo basso, rimuovendo le immagini dell’imperatore romano così da acquietare gli animi.
Il Primo Giustiziere, valutando saggia tale tattica, la usa sul Pianeta Thau con successo, ma il SATS venuto a conoscenza dei fatti da Mavors, ignora volutamente il buon esito della strategia e decide di punire con la morte Miner, proprio perché ha assecondato la popolazione del Pianeta Thau decidendo di rimuovere le proprie immagini, le immagini del SATS appunto, che avrebbero dovuto adorare.
Paulus comprende quindi che il SATS, più che cercare di governare il suo impero, è più interessato a dare soddisfazione al proprio ego vanesio imponendo la propria immagine. Immagine che, scoprirà molto presto, pur essendo stata resa longeva per secoli dalla tecnologia medica, sta raggiungendo un punto di non ritorno che impone al SATS di servirsi come corpo di un nuovo ospite giovane e sano.
Paulus scoprirà quindi che il SATS ha nei suoi confronti un atteggiamento più morbido che non rispetto ad altri dirigenti, perché è proprio nel suo corpo che vuole travasare la propria coscienza millenaria, ma capisce anche che per farlo in modo soddisfacente, lui deve per forza essere consenziente.

Mavors invece appare deluso di non essere stato lui ad essere scelto come futuro involucro del SATS; anche il nome di Mavors è ispirato a quello di una divinità latina preposta in origine alla vegetazione e in seguito alla guerra e all’arte militare in genere.
Sarebbe un nome composto che in latino arcaico vorrebbe dire “Colui che volge le sorti della battaglia“. Da questo nome deriva il, per noi più noto, nome della divinità Marte. Il Primo Guerriero Mavors, comunque, spinto dalla propria gelosia nei confronti dei progetti che il SATS ha su Paulus, si imporrà di investigare sulla vera condotta che Paulus tiene nei confronti del SATS e quindi condurrà il Primo Storico ad un epilogo drammatico della sua esistenza. Paulus, pur consapevole del rischio mortale che corre, per rimanere fedele ai suoi principi di storico, di nascosto continua a visionare il famoso Documento 84-bis che finalmente ha rintracciato e scoprirà che il protagonista prima chiamato Saulo e poi Paolo, vive un dramma simile al suo al punto da sentirsi assimilato a quella figura di un antico passato.
Gianni De Luca per la realizzazione di questa vicenda utilizza per la prima volta una tecnica innovativa.
Parte del volume è disegnato a china: si tratta del mondo futuristico in cui vive Paulus. Mentre le immagini dei filmati che vengono proiettate su degli schermi e rappresentanti una versione video (ottenuta non con attori, ma con un procedimento futuristico di conversione fra testo-scritto/sequenza-video); una versione video dicevamo, di testi originariamente scritti, sono realizzate con una colorazione ad acquarello.
Questo crea un effetto grafico senza precedenti al punto da far intendere che il filmato che Paulus sta consultando rappresenti una realtà più colorita e ricca di sfumature, quindi più “vera”, che non quella in cui vive Paulus sotto il dominio del SATS che è fautore di un mondo in cui ci sono solo colori omogenei e preponderanza di zone scure o grigie.

Nel corso della vicenda si scoprirà che il Documento 84 è ciò che nella nostra epoca è conosciuto come Vangelo di Luca, mentre il Documento 84-bis sono delle lettere affiancate agli Atti degli Apostoli, scritte di suo pugno proprio da Paolo di Tarso.
Qui non è tanto capire se esiste un modo di non farsi plagiare.
Il Primo Storico Paulus comprenderà che a modo loro anche i filmati che sta consultando possono plagiarlo esattamente come lo può fare il SATS. Non fa forse questo il SATS con i sudditi di tutto il suo impero galattico? Non li plagia usando la propria immagine che mette in vista sul loro pianeta? Infatti una delle prime furbizie che compie il SATS per vincolarlo al suo fianco, quando scopre che Paulus sta indagando più di quello che gli era consentito, è di mostrarsi per la prima volta di persona a lui. Perché lo fa? Perché pensa che la sua presenza fisica possa suggellare con Paulus un legame che le immagini video del Documento 84-bis non possono fornire. Ma Paulus, ad un certo punto preferirà in ultima analisi lasciarsi plagiare dal Documento 84-bis e non dal SATS, perché arriva a capire che agendo secondo tale messaggio morale ivi contenuto, ottiene la gratitudine e compassione di coloro che su 61-Cygni sono perseguitati dal SATS: creature dotate del dono della telepatia, dono che il SATS non possiede e che quindi con la loro esistenza sono la prova vivente che lui non è onnipotente come sostiene di essere.

Paulus, pur non avendo incontrato di persona il Dio di Paolo di Tarso, comprende che in qualche modo è presente anche in quegli alieni perseguitati e comincia ad affidarsi alla protezione di quel Dio di Paolo, pur non avendolo mai incontrato.
Paulus pagherà con la morte fisica ma non prima di aver fatto copia del Documento 84-bis ed averlo divulgato in tutto l’impero Galattico salvandosi in questo modo dalla morte spirituale. Il SATS sa di aver perso e non gli resta che godersi la sua vile soddisfazione che prova nell’uccidere, pur essendo stato sconfitto dalla Fede di Paulus, il Primo Storico Galattico.
Paulus di Gianni De Luca e Tommaso Mastrandrea, un’opera a fumetti straordinaria di 108 pagine, una vicenda fanta-religiosa, che non può certo mancare nelle vostre librerie.
